“L’art.18 rappresenta un pilastro fondamentale della struttura occupazionale, un punto fermo del diritto del lavoro conquistato da lotte dei nostri predecessori e dopo tanti anni di battaglie da parte dei movimenti operai. Se Renzi pensa di stravolgere tutto e tutti senza un minimo di confronto con le tutte le parti sociali, l’Ugl Basilicata tramite il S.G. Ugl Geremia Mancini, chiederà di reagire schierandosi contro le iniziative del Governo in tema lavoro. Dalla Basilicata inoltre facciamo forte l’appello a Cgil, Cisl e Uil di unirci e far sentire una sola voce che vada si con tutte le distinte bandiere ma, insieme a tutela del lavoro e dei lavoratori iniziando e partendo dal nostro territorio”.
E’ quanto espongono i segretari dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “dal nostro povero e misero territorio deve partire un solo urlo ed uno scatto d’orgoglio dove far comprendere al Governo che modificare l’art.18 non è possibile ma servono, invece, progettualità, investimenti e una nuova politica industriale. Se serve, pronti per una nuova ‘Scanzano’, una mobilitazione regionale unitaria per il lavoro – proseguono Tancredi e Giordano – mettendo in campo tutte le opzioni sul tavolo fino allo sciopero generale. Al Governo và dato l’alt a procede con decisione presa unilateralmente e magari approvarla con decreto. Sindacati e imprese vanno ascoltati, non scavalcati. A Cgil, Cisl e Uil diciamo di scendere insieme in piazza per far capire a chi oggi ci governa che non possiede un’idea precisa di quello che serve davvero alla Regione ed al Paese per uscire dalla crisi economica che l’attanaglia incessantemente. Questo è un grande problema, parliamo della dignità dei lavoratori che per l’Ugl Basilicata – concludono i segretari Tancredi e Giordano –, solo mettendo gli imprenditori nelle condizioni di assumere, abbassando le tasse sul lavoro e nell’ottica di un quadro normativo che, protegga il lavoratore piuttosto che il posto di lavoro, può essere affrontato altrimenti, si che c’è la certezza che il Governo faccia una finta riforma che priva di qualsiasi tutela i lavoratori”.
Set 18