Sempre “più giovani”, sempre “più attivi” e con tanta voglia di comunicare (specie sul web): è questo l’identikit aggiornato alla realtà dei moderni anziani, 14 milioni di over 65 che nel 2020 saranno il 24% della popolazione. Ed è da questa fotografia che riparte la Uil-Pensionati attivando lo Sportello di Ascolto, in linea con la parola d’ordine prescelta l’hastag #staisereno in occasione del primo congresso regionale delle settimane scorse.
“Intanto – evidenzia Vincenzo Tortorelli, segretario regionale della Uil-Pensionati – non chiamiamo i pensionati in terapia ma vogliamo prevenire l’isolamento e la depressione tipici di chi lascia il lavoro. Lo scopo principale dell’ “Anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni” – evidenzia Tortorelli, rinnovando quel patto intergenerazionale che, da giovane dirigente sindacale, è alla base della sua elezione a segretario dei Pensionati Uil – è di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica, su come affrontare l’evento demografico dell’“invecchiamento”. Destinatari e protagonisti del progetto è l’universo dei pensionati, under 60, iscritti al sindacato UIL Pensionati. La partecipazione è gratuita. Lo Sportello funzionerà il venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 9.30 alle 12.30
Una specificità di intervento richiede la componente femminile che va più coinvolta e motivata alla partecipazione. A spiegare il progetto è la psicologa Valentina Giglio: “Nel momento in cui un uomo o una donna va in pensione perde per la società, il suo ruolo , il suo elemento valorizzante e occupa una posizione marginale della società. Il pensionamento – dice la psicologa laureata e specializzata alla Lumsa di Roma – è una tappa evolutiva che comporta dei cambiamenti radicali nella vita di una persona. E’ caratterizzato da una prima fase di “liberazione”, un meritato riposo dopo una vita di lavoro e sacrifici. In seguito però, insorge nell’individuo un senso di malessere, un vissuto di perdita. Vengono a mancare dei punti di riferimento spazio-temporali, senza il lavoro le giornate si trasformano in lunghe ore da occupare e da riempire con interessi e hobby senza tralasciare la nascita di “nuovi” i conflitti, quella tra i coniugi per la gestione degli spazi dove il “padrone di casa” si trasforma in un ospite alla pari che aiuta nelle faccende domestiche, che è sempre fra i piedi e che spesso viene invitato ad uscire. L’invecchiamento è una fase della vita che può essere ampia, da riempire di progetti ed interessi. Questa affermazione però spesso è piena di stereotipi, poiché l’invecchiamento è descritto e pensato ancora come un momento triste, di solitudine e senza futuro!
Di qui l’importanza e la delicatezza del primo momento: l’importanza di essere preparati. Il primo anno di pensionamento si è rilevato più delicato ; caratterizzato da completo spiazzamento, smarrimento, perdita di identità. per reagire, bisogna “riempire” il tempo libero di qualsiasi attività, con un intento di compensazione, di riempire un vuoto, più che di ricerca di realizzazione.
In sintesi – conclude Giglio – gli obiettivi dello Sportello: una maggiore consapevolezza riguardo alle variabili che consentono di invecchiare “bene” ; un significativo incremento del senso di auto efficacia e direttamente autostima; maggiori livelli di soddisfazione di vita; prevenire la depressione e l’isolamento degli anziani; favorire il supporto sociale utilizzando le risorse a disposizione; preparare al pensionamento.
Per il segretario regionale della Uil Carmine Vaccaro “è un primo passo per affrontare in termini d modernità il welfare che in Basilicata ha tante facce, da quelle delle famiglie a disagio sociale, dei lavoratori in mobilità e in cig ai disoccupati. Noi cominciamo dall’ascolto dei pensionati per riaccendere la fiamma dei desideri delle persone non più attive, interpretarne i bisogni e definire un orizzonte condiviso per riscoprire un sogno collettivo. Vogliamo farli diventare protagonisti di una stagione di coinvolgimento di figli e nipoti per riavvicinare i giovani al sindacato e all’impegno. Non si sottovaluti – continua Vaccaro – che in Emilia Romagna ogni 5 anziani c’è un posto di lavoro soprattutto nel settore del socio-assistenziale”. Riempire il tempo libero con attività produttive e gratificanti – conclude Tortorelli – rappresenta per gli anziani una importante strategia per accrescere la propria capacità di coping e migliorare la partecipazione e l’inclusione sociale. Ciò non solo riduce significativamente i costi dell’assistenza, ma si traduce spesso in un arricchimento dell’intera comunità (si pensi ad esempio alle esperienze di volontariato e di cittadinanza attiva che coinvolgono gli anziani) . Una vita attiva e partecipe, che preveda, ad esempio, esperienze di viaggi e relazioni, consente di accrescere il capitale sociale, di innescare circuiti virtuosi anche dal punto di vista economico, di valorizzare le risorse esistenti (attraverso la promozione e la salvaguardia di mete turistiche significative dal punto di vista naturalistico, storico-artistico…), di promuovere l’empowerment individuale e collettivo lottando contro la solitudine e la perdita di interessi.
Set 19