La discussione delle linee di indirizzo per il rilancio e la competitività dell'industria lucana, che la Regione si accinge a varare per il periodo 2007-2013, è stata l'occasione per una folta rappresentanza di imprenditori dell'API per incontrare l'assessore all'Ambiente Vincenzo Santochirico e affrontare il problema irrisolto della bonifica delle aree della Valbasento. Per una regione che punta sull'attrattività del proprio territorio per richiamare nuovi investimenti imprenditoriali, la Valbasento costituisce una nota di demerito a causa sia della mancanza di servizi elementari come la fogna, sia dell'annosa questione del possibile inquinamento dei suoli. In proposito l'assessore Santochirico ha ribadito l'impegno assunto a gennaio per la sottoscrizione con il Ministero dell'Ambiente di un Accordo di Programma nel più breve tempo possibile, e comunque subito dopo l'estate, che dovrebbe finanziare le attività di bonifica, lasciando aperta la porta anche per la realizzazione delle infrastrutture mancanti.L'API, per mezzo del vice presidente della Sezione Edili dell'API e componente della Cabina di Regia per la bonifica della Valbasento, Mario Bitonto, ha chiesto la convocazione urgente di una Conferenza di Servizio che approvi i piani di caratterizzazione ad oggi presentati al Ministero dell'Ambiente."Quello che chiediamo – ha dichiarato Bitonto – è la certezza giuridica sulla restituzione agli usi legittimi delle aree agricole, con una cartografia ufficiale che certifichi quali sono quelle libere e non inquinate. Si tratta delle aree agricole che nel 2003 erano libere da opifici o recinzioni e sulle quali Agrobios ha già effettuato la caratterizzazione"."Nessuno finora – ha proseguito il rappresentante dell'API – ha certificato che quelle aree sono libere da vincoli e quindi immediatamente utilizzabili per gli investimenti imprenditoriali perché ricadono all'interno dell'area industriale".Dal punto di vista giuridico occorre la dichiarazione che le aree agricole sono esenti dalla presenza di inquinanti. Finora soltanto il Consorzio Industriale ha elaborato una planimetria delle aree svincolate, ma la titolarità spetta alla Regione o al Ministero.La certezza sullo svincolo delle aree è necessaria soprattutto per le imprese provenienti da fuori regione che volessero investire in Valbasento e le misure per le imprese che la Regione si accinge a varare con il Programma Operativo FESR 2007-2013 rischiano di restare lettera morta per questo sito industriale.
Lug 15