Buone notizie secondo la Uil per la Tasi: secondo il sindacato risparmi in vista per i proprietari di casa di Matera e Potenza nella differenza tra l’IMU del 2012 e la TASI del 2014.
Lo evidenzia uno studio del Servizio Politiche Territoriali della UIL con simulazioni sui casi più diffusi di alloggi di proprietà (A/2 e A/3).
La situazione generale, su un campione di 420 famiglie residenti nei capoluoghi di provincia, prevede per il 54,5% di esse (227 famiglie), il conto della TASI, sarà più pesante dell’IMU del 2012, percentuale che sale al 63,3% per le case accatastate in A/3 (133 famiglie su 210); mentre per le case accatastate in A/2 tale percentuale è al 44,8% (94 famiglie su 210).
Nello specifico della Basilicata, a Matera (aliquota 1 per mille, nessuna detrazione consentita) per prima casa accatastata in A/3 rendita catastale 450 euro, con reddito Isee di 10mila euro e reddito Irpef di 20mila euro (appartamento 5 vani) la famiglia senza figli pagherà 75,60 euro (-26,80 euro rispetto all’IMU 2012) e la famiglia con un figlio minore pagherà sempre 75,60 euro ma con una differenza superiore di 23,20 euro rispetto all’IMU 2012; a Potenza (aliquota 2,5 per mille, detrazione fissa 100 euro ad immobile più 50 euro per ogni figlio con meno di 26 anni), invece, per lo stesso caso e stessa tipologia di abitazione, la famiglia senza figli pagherà 89 euro (-89 euro rispetto all’IMU 2012) e quella con figlio minore 39 euro (con un risparmio identico alla prima di 89 euro). L’altro caso evidenziato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil è quello della prima casa accatastata in A/2 rendita catastale 750 euro con reddito Isee di 16 mila euro e reddito Irpef di 20mila euro (appartamento 5 vani): a Matera entrambe le famiglie senza o con figli minori pagheranno 126 euro con un risparmio di 178 euro per la famiglia senza figli e di 128 euro con minore; a Potenza, invece, la famiglia senza figli pagherà 215 euro (il risparmio è del 50%) e con figlio 165 euro (il risparmio è di 215 euro).
Per La UIL – che mette in guardia sulle differenti tipologie di famiglie proprietarie di casa con l’invito a rivolgersi alle sedi locali del CAF-UIL per il calcolo personalizzato del pagamento – si cambia nome, si cambiano le regole, ma non cambiano gli effetti: la TASI è la “sosia” dell’IMU e l’appuntamento per materani e potentini per la prima rata è al 16 ottobre. A fine anno – commenta Carmine Vaccaro, segretario UIL – vedremo se tra il bonus di 80 euro e l’aumento tassazione nel suo insieme, compresi gli aumenti dell’IRPEF Comunale e Regionale, ci sarà un saldo negativo o è positivo. Ciò che già oggi è certo che per i pensionati e le pensionate il 2014 eroderà buona parte della loro pensione.
Secondo il Centro Studi Uil nel RAPPORTO SULLA FISCALITA’ LOCALE, in Basilicata lo scorso anno ha prodotto un gettito IMU di 116,7 milioni di euro, con in media 131 euro sulla prima casa e 190 euro per altri immobili; il gettito in valori assoluti ammonta a 65,8 milioni di euro di competenza dei Comuni Lucani (14,9 milioni di euro per la prima casa e 50,9 milioni di euro per gli altri immobili), mentre 50,8 milioni di euro sono di competenza dello Stato centrale. I versamenti per quanto riguarda l’IMU sulla prima casa sono stati 113.687; mentre per gli altri immobili sono stati 535.817. L’aliquota media applicata per le prime case in Basilicata ammonta al 4,14 per mille (più 3,5% rispetto all’aliquota base), più bassa della media nazionale (4,23 per mille). Mentre per gli altri immobili l’aliquota media applicata è dell’8,21 per mille ( più 8% in più sull’aliquota base), più bassa della media nazionale (8,78 per mille). Nel 2012 sono stati 24 i Comuni che hanno aumentato l’aliquota dell’IMU sulla prima casa (il 18,4% del totale); 100 Comuni hanno mantenuto l’aliquota di base del 4 per mille (76,3% del totale), mentre soltanto 7 Comuni hanno diminuito l’aliquota (il 5,3% del totale). Per quanto riguarda gli altri immobili sono 44 i Comuni che hanno aumentato l’aliquota (il 33,6% del totale); 85 Comuni hanno mantenuto l’aliquota di base del 7,6 per mille (64,9% del totale), mentre soltanto 2 Comuni hanno diminuito l’aliquota (il 1,5% del totale). Peculiarità è che soltanto 4 Comuni hanno previsto un’aliquota differenziata per gli immobili affittati con canone concordato rispetto alle seconde case, mentre la stragrande maggioranza dei Comuni ha applicato la stessa aliquota.
Noi- spiega il segretario UIL Vaccaro – insistiamo con il rivedere la tassazione sulla casa nell’ambito della revisione complessiva del federalismo fiscale. Sul fisco locale, continua il segretario UIL, servono certezze, perché con cambi di nome, di regole di scadenze, oltre che ad aumentare il peso fiscale si disorientano i contribuenti, partendo dal peso dell’IMU e delle Addizionali Comunali IRPEF che in Basilicata (246mila contribuenti) è pari al 13,1% sul totale del gettito dell’IRPEF nazionale.