Gli attivisti iscritti al Movimento cinque stelle di Matera commentano in una nota la scelta adottata nell’ultima seduta del consiglio comunale di Matera relativa alla variazione di bilancio urgente da adottare per la discarica del borgo La Martella. Di seguito la nota integrale.
Il 17 settembre 2014 il Consiglio Comunale di Matera, nonostante le perplessità di alcuni consiglieri, ha approvato una variazione di bilancio urgente per spostare risorse finanziarie già programmate per la città. Per la precisione, sono stati sottratti 50.000 euro alla riattivazione dell’auditorium, 20.000 euro alla riqualificazione urbana del rione San Pardo e 130.000 euro alla realizzazione della bretella di collegamento area mercatale Paip-Parco IV evangelisti, per un totale di 200.000 euro.
In quattro anni di amministrazione solo in due occasioni si è fatto ricorso ad una variazione di bilancio così improvvisa.
“Di quale urgenza stiamo parlando? Quale emergenza ha determinato questa drastica soluzione voluta dal sindaco e accettata in consiglio?”: Questa la domanda provocatoria che pongono gli attivisti del Movimento cinque stelle di Matera.
La variazione di bilancio ha spostato oltre 100.000 euro a favore della discarica di Matera per incarichi professionali e per l’acquisto di un impianto di compostaggio. Improvvisamente l’amministrazione comunale, evidentemente troppo distratta da Matera2019, si è ricordata di avere la discarica colma e l’AIA scaduta (autorizzazione regionale). Naufragata ormai del tutto l’idea di spostare i rifiuti in Puglia, l’unica via di uscita per non entrare in piena emergenza risulta affrettarsi a cercare di mettere in regola la discarica, confidando in un rapido rinnovo dell’AIA e avviando frettolosamente le consulenze esterne necessarie.
“Ciò che contestiamo”, insistono gli attivisti penta stellati di Matera, “è soprattutto il metodo e l’approssimazione con cui si affronta una questione così importante per la città. In quattro anni di amministrazione questa giunta non è riuscita ad affrontare, in maniera programmata e per tempo, un problema rilevante come la gestione dei rifiuti, preoccupandosene solo in stato di urgenza. Tra le spese previste emerge l’acquisto di un impianto di compostaggio, a riprova che questa nella discarica di La Martella, non funziona come temevamo e abbiamo denunciato da tempo”.
Tutto questo mentre, a livello nazionale, lo scenario normativo, causa il decreto Sblocca Italia, si prospetta nefasto e assume i caratteri di un paradosso. Col decreto, infatti, il Governo intende accentrare su di sé ogni scelta per la realizzazione di nuovi inceneritori. Entro novanta giorni il Ministero dell’Ambiente farà l’elenco degli inceneritori esistenti; aggiungendone di nuovi, inoltre, le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale avranno tempi dimezzati (30 giorni invece di 60 per studiare e produrre osservazioni in una VIA). Tutti gli inceneritori diventeranno di interesse strategico nazionale, quindi difendibili anche con l’esercito e i mitra, come accaduto ad Acerra. Si arriva al paradosso che un impianto per il riciclo e il riutilizzo, come ad esempio un impianto meccanico biologico o di compostaggio, che produce terriccio dalla frazione umida, non sarà considerato strategico mentre lo sarà un inceneritore, ora chiamato “impianto di termotrattamento”, che inquina l’aria e produce ceneri tossiche da smaltire in discarica. Non stupiamoci allora quando leggiamo che la Basilicata è regione record per le malattie tumorali.
Gli attivisti iscritti al Movimento cinque stelle di Matera