Con la ripresa delle attività scolastiche l’educazione alimentare deve entrare nelle aule: è la sollecitazione ai dirigenti scolastici che viene da Antonio Nisi, presidente regionale Cia-Confederazione Italiana Agricoltori che rilancia la proposta di promuovere in tutte le scuole una giornata dedicata all’educazione alimentare e nello specifico alla promozione tra i bambini di frutta e verdura fresca e trasformata.
Nel ricordare che il Ministero per le Politiche Agricole sta completando le procedure di gara per il Programma Frutta nelle scuole per contribuire alla lotta contro l’obesità infantile e migliorare le loro abitudini alimentari, Nisi riferisce che nello scorso anno scolastico circa 120 plessi scolastici delle due province lucane e oltre 25 mila alunni sono stati coinvolti. Si punta per l’anno scolastico 2014-2015 ad incrementare questi numeri. Per la Cia è necessario estendere l’attività con iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari, tra cui visite alle Fattorie Didattiche e la partecipazione di alunni a Laboratori didattici tenuti da agricoltori-produttori.
I problemi legati a sovrappeso e obesità sono in aumento, soprattutto tra i più giovani, e oggi ben il 22 per cento dei genitori dichiara che i propri figli non mangiano frutta e verdura quotidianamente -osserva la Cia-. E invece proprio le mele, le arance, tutti gli ortaggi rappresentano uno degli strumenti più efficaci per ridurre i rischi connessi alle patologie del benessere e alle disfunzioni nutrizionali. Diventa quindi necessario frenare il progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di “junk food” da parte dei più piccoli (+7 per cento in un anno) e investire su una cultura alimentare che privilegi l’ortofrutta in un’ottica di prevenzione e tutela della salute.
D’altronde -ricorda la Cia- già ora i costi sociali di obesità e sedentarietà toccano, in Italia, i 65 miliardi di euro all’anno. Non solo: ormai nel Paese circa il 12 per cento dei bambini è obeso e, nella fascia d’età tra i 6 e gli 11 anni, uno su tre è in sovrappeso. Per questo bisogna sostenere e promuovere un’alimentazione sana e corretta con iniziative come quella della Giornata. Occorre incoraggiare e favorire campagne mirate di informazione ed educazione alimentare, che tra l’altro possono anche aiutare le aziende ortofrutticole italiane in questa fase di difficoltà, strette come sono tra il calo dei consumi, gli effetti dell’embargo russo, le conseguenze del maltempo e i prezzi sui campi non remunerativi.
Per la Cia Basilicata strumenti essenziali sono le “Fattorie Didattiche” che nella regione sono in aumento (una quarantina in attività ed una dozzina i Laboratori di fattoria) proprio per realizzare un più stretto rapporto tra il “produttore-fornitore” e il consumatore, indirizzando i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi una conoscenza e una consapevolezza nuova tra “chi produce” e “chi consuma”.
Altro scopo è quello di offrire ai bambini più occasioni ripetute nel tempo per conoscere e “verificare concretamente” prodotti naturali diversi in varietà e tipologia, quali opzioni di scelta alternativa, per potersi orientare fra le continue pressioni della pubblicità e sviluppare una capacità di scelta consapevole; le informazioni “ai bambini” saranno finalizzate e rese con metodologie pertinenti e relative al loro sistema di apprendimento (es: laboratori sensoriali).
La Cia Basilicata, inoltre. crede molto nella creazione di orti scolastici, attività di giardinaggio e/o allestimento di laboratori sensoriali.
Set 22