La decisione è stata presa nella riunione operativa che si è tenuta questa mattina a Potenza: il sindaco di Venosa domani emanerà il provvedimento per le strutture irregolari a partire da Boreano. Dall’incontro è emerso anche che il lavoro nero è in netto calo. Per il presidente Simonetti si tratta di “un ottimo risultato”
Il sindaco di Venosa Tommaso Gammone emanerà domani 26 settembre un’ordinanza per lo sgombero dei casolari a partire da quello in contrada Boreano, per consentire il trasferimento dei migranti (la maggior parte dei quali dotati di permesso di soggiorno e regolarmente iscritti nelle liste di prenotazione del Centro per l’impiego), nei campi di accoglienza.
E’ quanto scaturito nel corso di una riunione operativa della Task force regionale per l’immigrazione, che si è tenuta questa mattina a Potenza, nella sede della Regione Basilicata. Alla riunione operativa, oltre al sindaco di Venosa Tommaso Gammone e alla dirigente della Prefettura, Rosa Correale, erano presenti rappresentanti di Croce Rossa, Centro per l’impiego, Alsia, Flai-Cgil, Cia e Coldiretti.
I casolari in questione – alcuni dei quali proprietà pubblica altri di privati – erano stati già dichiarati inagibili in una precedente ordinanza del Comune di Venosa. La settimana prossima si terrà una nuova riunione della task force per valutare la possibilità di abbattere le strutture pericolanti di contrada Boreano, tutte già censite dagli uffici comunali di Venosa.
“Domani il sindaco di Venosa – ha detto il presidente della Task force, Pietro Simonetti – emanerà l’ordinanza di sgombero, che interpretiamo come uno degli atti di liberazione dei lavoratori nei confronti dei caporali. I braccianti verranno a soggiornare nei campi di Venosa e Palazzo. Tutti i lavoratori avranno la possibilità di essere assunti attraverso il Centro per impiego ed abbandoneranno i ruderi per vivere in maniera dignitosa. In Puglia in questo momento nei campi della Regione ci sono 30 persone, mentre noi ne ospitiamo ben duecento: ed il numero è destinato a crescere sensibilmente”.
Gli attuali occupanti dei casolari saranno trasferiti nel campo gestiti dalla Croce Rossa Italiana. Ad oggi nella struttura di Venosa (che eventualmente sarà mantenuta aperta anche per le campagne di raccolta dell’uva e delle olive e quindi per altri mesi in base alle esigenze lavorative dei braccianti) sono ospitati circa duecento lavoratori.
Nel corso dell’incontro di oggi, coordinato dal presidente della Task Force, Pietro Simonetti, i rappresentanti del Centro per l’impiego di Lavello hanno comunicato anche una serie di dati riguardanti le liste di prenotazione dei lavoratori migranti. Nell’area del Vulture Alto Bradano, ad oggi, 300 aziende hanno presentato la domanda per attingere alle liste di prenotazione. I lavoratori prenotati sono in tutto 845 (la scorsa settimana erano 700), di cui 783 dotati di regolare permesso di soggiorno. Tra questi 657 sono gli occupati. Per quanto riguarda l’attività ispettiva, su 38 aziende monitorate per un totale di 200 unità lavorative soltanto otto persone sono risultate essere irregolari. Si apre anche una fase di migliore partecipazione delle strutture di volontariato che con appositi progetti da concordare sosterranno le prossime attività anche in preparazione della campagna 2015. Infatti gli investimenti effettuati dalla Regione per attrezzature e strutture hanno una valenza pluriennale.
“Si tratta di cifre importanti – ha evidenziato Simonetti – a dimostrazione che le aziende hanno risposto positivamente all’intesa sottoscritta ed hanno assunto, questa volta, attraverso il centro per l’impiego. Anche il dato sul lavoro nero è positivo: su duecento lavoratori controllati solo otto sono risultati irregolari”.