Inaugurata in mattinata nei Sassi di Matera la “Casa di Ortega”, un inedito e straordinario luogo di cultura progettato e realizzato dalla fondazione materana.
La cerimonia di inaugurazione è stata preceduta dalla presentazione del progetto presso la sala convegni di Palazzo Viceconte con gli interventi del sindaco di Salvatore Adduce, del progettista e direttore dei lavori Sante Lomurno, di Mariella Larato dell’impresa culturale Synchronos, del presidente della Fondazione Zétema Raffaello de Ruggieri, dell’amministratore delegato di Banca Prossima – Gruppo Intesa Sanpaolo Marco Morganti, il Viceministro dell’Interno Filippo Bubbico.
La “Casa di Ortega” è il frutto di una complessa opera di recupero di un edificio situato nel nucleo originario della città di Matera, in particolare nel Sasso Barisano e si pone un duplice obiettivo: testimoniare la presenza a Matera del grande artista spagnolo José Ortega.
Un carro trionfale in versione ridotta accoglie i visitatori all’ingresso della Casa di Ortega, nel quale trovano spazio le opere dell’artista spagnolo: si tratta di venti bassorilievi policromi in cartapesta e i relativi calchi in gesso, che compongono le due serie narrative “Muerte y Nascimiento” e “Pasaron”. L’obiettivo è quello di favorire la riscoperta e valorizzazione della tradizione artigiana locale, destinando un’apposita area alla creazione, esposizione e promozione di manufatti artigianali di pregio. La Casa di Ortega si propone di recuperare il modello antico della capacità e della manualità artigiane per trasferirlo nella contemporaneità. È la riscoperta di un legame tra identità e manualità.
Il progetto vuole ricomporre la divisione tra mondo dell’arte e mondo del lavoro, tipica della nostra società industriale, ma non delle antiche botteghe artigiane ove, tradizionalmente, arte e mestieri si fondevano.
L’investimento totale per la realizzazione del progetto è di 947.000 euro: il 98,40% proveniente da contributi di singoli cittadini (66,53%) e dal sostegno della Fondazione Zétema (31,87%). L’eccezionale coinvolgimento della società civile si è realizzato grazie al ricorso da parte dei cittadini alla donazione dell’8 per mille e alla piattaforma di crowdfunding garantito Terzo valore.com di Banca Prossima (Gruppo Intesa Sanpaolo), Istituto dedicato esclusivamente al non profit laico e religioso.
Grazie a Terzo Valore, in soli trenta giorni si sono ottenuti prestiti e donazioni per 250.000 euro, una somma indispensabile per l’ultimazione dei lavori. “Terzo Valore” è una piattaforma che permette, per la prima volta in Italia e in Europa, di prestare e donare denaro ai progetti non profit in modo diretto, senza ricorso a intermediari. Banca Prossima ha sostenuto il progetto con un proprio finanziamento di 82.500 euro (un terzo) e garantisce ai sostenitori la restituzione del restante capitale dato in prestito. Si tratta di un innovativo strumento di finanziamento per soggetti che operano senza fini di lucro, sollecitando privati, associazioni e imprese a effettuare prestiti e donazioni destinate alla realizzazione di opere e progetti di utilità sociale.
“Ancora una volta – ha dichiarato il presidente della Fondazione Zétema, avv. Raffaello de Ruggieri – siamo stati coerenti con la visione e con la missione della Fondazione. La nostra linea di lavoro si traduce nel “pensare per fare”. In controtendenza con la politica degli annunci e delle astratte strategie noi realizziamo progetti che si alimentano dei valori del territorio e che traducono le risorse culturali in strumenti di sviluppo e di occupazione. La Casa di Ortega è uno straordinario prodotto comunitario rappresentativo del vitalismo culturale di Matera che si contrappone alla sterile prassi degli eventi e dell’effimero, caratterizzata da rapide realizzazioni e da più rapide dissipazioni di danaro pubblico”.
Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima, ha dichiarato: “L’economia sociale si fonda sulla partecipazione dei singoli e della collettività. Terzo Valore è l’espressione finanziaria di questo comune sentire, perché mobilita le persone, le imprese e le istituzioni in uno schema di collaborazione che realizza l’obiettivo concreto di ridurre il costo del denaro e aumentare la sostenibilità. Questo è accaduto a Matera e comincia a diffondersi in tutta Italia: sono già 50 i progetti “ Terzo Valore”, con oltre 1.5 milioni di beneficio per i clienti euro tra interessi risparmiati e donazioni ricevute”.
La Casa di Ortega la storia dell’edificio presente nei Sassi di Matera
L’edificio storico interessato dal presente progetto, a seguito delle leggi di risanamento degli antichi rioni, fu svuotato dei suoi originari abitanti, abbandonato per oltre quarant’anni, reso un rudere pericolante, rimosso dalla memoria della comunità, ma non dalla sensibile attenzione del pittore spagnolo Josè Ortega, il quale la individuò come emblematico luogo della creatività artigianale e artistica.
Poiché apolide Ortega non potette acquistare la porzione privata dell’edificio e trovò nella totale disponibilità di Franco Palumbo il soggetto cui intestare l’immobile. La morte prematura di Ortega bloccò il progetto e anche l’ardimento di una proposta che sembrava oramai inattuabile.
Con la istituzione della Fondazione Zétema questa lontana idea è stata ripresa e, con il consenso della vedova e del figlio di Ortega, Franco Palumbo ha donato alla istituzione materana l’edificio, perché divenisse un luogo laboratoriale finalizzato alla creazione di un modello di azione culturale destinato a tradurre una nuova frontiera tra artigianato, arte e sviluppo. Questo processo intende ricomporre la divisione tra mondo dell’arte e mondo del lavoro, tipica della nostra società industriale, ma non delle antiche botteghe artigiane ove, tradizionalmente, arte e mestieri si fondevano.
Su tale principio innovatore poggia il progetto della “Casa di Ortega”, fortemente voluto da un gruppo di artigiani locali e da quanti, dentro e fuori la Fondazione Zétema, hanno offerto il loro prezioso contributo di idee e di competenze.
>In sostanza la “Casa di Ortega”, ritornata ad essere luogo visibile perché fruibile, sarà volano di una organizzazione produttiva e mercantile al centro di uno straordinario “quartiere degli artieri”.
In questa area saranno ubicate le botteghe della migliore produzione dell’artigianato locale, attualmente in una fase di rilancio dopo il periodo di annientamento provocato anche dalla presenza della invasiva produzione manufatturiera dell’imbottito (produzione di salotti), che, negli ultimi anni, ha assorbito, neutralizzandole, le residue presenze artigianali del territorio.
Oggi la crisi di tale settore, soprattutto nelle giovani generazioni, ha imposto il ritorno alle antiche lavorazioni del tufo, della terracotta, della ceramica, della cartapesta, del vetro, del ferro, del legno, ecc., le quali troveranno nella “Casa di Ortega” un’inedita area espositiva, posta a ridosso delle rispettive botteghe, alla cui realizzazione, in Palazzo Gattini, la fondazione Zétema sta procedendo con l’utilizzo di fondi statali rinvenienti dalla quota dell’otto per mille dell’Irpef per l’anno 2010.
Questa proposta progettuale si innesta coerentemente con le strategie di sviluppo che il Comune di Matera ha delineato. Infatti, la città dei Sassi sta vivendo un momento drammatico per la perdita di migliaia di posti di lavoro a seguito della crisi manufatturiera, per cui sta orientando le sue linee di sviluppo e di occupazione proprio nel recupero di un ruolo specifico nei settori del turismo e della cultura. La candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019 è il momento conseguente di tale scelta programmatoria, finalizzata anche ad operare nuove produzioni e nuove occupazioni. Soprattutto oggi dopo che Matera ha brillantemente superato la prima difficile e critica selezione nazionale.
Il progetto della “Casa di Ortega”, quindi, è il frutto di una duplice strategia: esporre opere d’arte contemporanea in uno dei luoghi più antichi del mondo e realizzare un’inedita area espositiva della più qualificata produzione artigianale locale, oggi in una fase di obbligato rilancio.
Il filo conduttore del progetto parte dalle produzioni pittoriche del grande artista spagnolo realizzate a Matera negli anni 70, utilizzando tecniche e materiali dell’artigianato artistico locale. Nella ispirazione artistica, Ortega volle sublimare il prodotto artigianale più popolare e più emblematico della città dei Sassi: la cartapesta. Il suo sguardo incontrò infatti la duttilità e le pieghe ruvide della cartapesta intrise di colori popolari. In tal modo egli scoprì che quegli artigiani gli avevano svelato il “segreto tridimensionale” della pittura.
Fu lo stesso Ortega a proporre di non relegare le sue opere su nude pareti ma di farle vivere in ambienti organizzati dalla presenza di prodotti e di oggetti destinati alla fruizione quotidiana.
Nell’edificio, un tempo fortilizio longobardo, in una posizione dominante e di grande suggestione ambientale, saranno, quindi esposti i venti bassorilievi policromi in cartapesta (cm. 130×130) e i relativi calchi in gesso, donati dall’artista spagnolo agli amici materani, formanti le due serie narrative “Muerte y Nascimiento” e “Pasaron”.
La proposta intende realizzare un intervento di recupero esemplare di un’antica abitazione dei Sassi, organizzata come ambiente di vita, mediante l’uso di arredi tradizionali, attualizzati e resi funzionali alle esigenze dell’uomo contemporaneo. Più precisamente si punta a trasferire la cultura dei materiali e delle forme tradizionali nell’arredamento di una dimora moderna. Per questo, le antiche manualità sul tufo, sulla terracotta, sulla ceramica, sul vetro, sul legno, sul ferro, sulla cartapesta, sulla stoffa si esprimeranno in funzione di un loro uso concreto per l’arredamento dell’abitazione.
In tale prospettiva si realizza una simbiosi straordinaria tra la creazione dell’artista e le nuove produzioni dell’artigianato locale, capace di polarizzare un fecondo e rinnovato interesse. L’obiettivo è quello di recuperare il modello antico della capacità e della manualità artigiane per trasferirlo nella modernità. È la riscoperta di un legame tra identità e manualità, il recupero di competenze e di connessioni perdute, di abilità artigiane andate smarrite, tanto forti da trasformarsi in apprezzate produzioni artistiche.
L’INAUGURAZIONE DELLA CASA DI ORTEGA OCCASIONE STRAORDINARIA PER IL RILANCIO DELL’ARTIGIANATO DI QUALITA’ LUCANO
L’inaugurazione della “Casa di Ortega” avvenuta questa mattina è una straordinaria occasione di rilancio per l’artigianato di qualità espressione dell’intera Regione Basilicata.
Questo è quanto sostiene Leo Montemurro Presidente Provinciale della CNA Matera.
Già i lavori di realizzazione dell’importante sito culturale è stata l’occasione per tante imprese, non solo quelle del comparto artistico, per dimostrare la propria maestria nello svolgimento di parte dei lavori di recupero loro affidati. Siamo orgogliosi del fatto che molte di quelle imprese sono imprese iscritte alla Cna Matera a conferma di quanto andiamo sostendendo da tempo circa il fatto che i nostri imprenditori non sono secondi a nessuno anche nella realizzazione di lavori di particolare complessità come si sono dimostrati nel tempo quellei necessari per arrivare oggi all’inaugurazione della “Casa di Ortega”.
L’avento assume, però, anche un altro significato: quello di Matera quale luogo ideale per una vetrina permanente delle migliori produzioni artigianali lucane del comparto artistico: le balestre di avigliano, le cermiche di Calvello e Venosa, i Campanacci di Stigliano sono per citarne alcune meritano di essere esposte nei Sassi di Matera, univarsalmente riconosciuti patrimonio mondiale; quindi Matera che con la proposta di candidatura a Capitale Europea della Cultura per il 2019 assume anche per l’artigianato un ruolo centrale e fondamentale nelle politiche e nelle azioni di rilancio del settore.
Mi auguro, conclude Montemurro, di poter a breve segnare un altra tappa importante nei processi di valorizzazione dell’artigianato lucano e materano in particolare, con l’avvio dei lavori di realizzazione del Museo del 2 Luglio, legato anch’esso alla secolare tradizione della lavorazione della cartapesta, che tanto ha stregato Ortega durante il suo soggiorno a Matera, rispetto al quale la Camera di Commercio di Matera ha già deliberato il suo sostegno e per il quale siamo in attesa di notizie dal Comune di Matera per una sede già individuata ad ospitare questo nuovo tassello dell’offerta culturale materana e lucana.
La fotogallery dell’inaugurazione ufficiale della Casa di Ortega (foto www.SassiLive.it)