La Regione ha diffidato sette mesi fa la società dal bruciare il pet-coke.
Lo stabilimento Ila Laterizi di Matera non può bruciare pet-coke perché la Regione glielo ha espressamente vietato da mesi: lo dice a chiare lettere l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Aldo Berlinguer, che così interviene su alcune informazioni errate pubblicate nei giorni scorsi sulla stampa locale.
Già il 15 aprile del 2013 l’Ufficio compatibilità ambientale della Regione aveva contestato alla Ila l’inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, situazione successivamente sanata dalla ditta.
Lo stabilimento è stato fermo dal 10 luglio 2013 al 28 gennaio di quest’anno.
Alla ripresa delle attività industriali, diversi cittadini produssero un esposto alle autorità pubbliche perché – secondo quanto denunciavano – la Ila – “bruciava del materiale non identificato, emettendo quantità di fumo che rendono l’aria irrespirabile”.
Sempre l’Ufficio compatibilità ambientale aveva chiesto a Provincia di Matera e Arpab di effettuare i rilievi del caso. E proprio in seguito a quegli accertamenti, il 10 marzo scorso, il dipartimento Ambiente ha diffidato la Ila Laterizi “a proseguire l’eventuale uso di pet-coke e dal perpetrare le irregolarità osservate in merito alla gestione e utilizzo del combustibile solido e allo stoccaggio dei rifiuti” oltre che a provvedere immediatamente a effettuare gli interventi conseguenti. A tutt’oggi, l’impianto è fermo.
“La questione è costantemente monitorata ed è stata sollevata anche in Consiglio regionale. Al primo posto restano la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.
I cittadini del presidio Borgo Venusio hanno inviato una nota per replicare alle dichiarazioni dell’assessore regionale Berlinguer. Di seguito la nota integrale
Nebbia sempre più fitta a Borgo Venusio
Apprendiamo da un comunicato stampa dell’assessore regionale Berlinguer che”la Ila Valdadige non può bruciare pet-coke perché la Regione glielo ha espressamente vietato da mesi” e che “…la questione è costantemente monitorata ed è stata sollevata anche in Consiglio regionale. Al primo posto restano la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.
Sarebbe realmente una buona notizia per gli abitanti del Borgo Venusio e per i lavoratori della Valdadige, se non fosse per un piccolo particolare: il 21 luglio, tra squilli di trombe e fanfare, il sindaco Adduce con il fido vicesindaco Cappella, il presidente Pittella e vari rappresentanti dell’Arpab, della Provincia di Matera e la proprietà della Ila Valdadige firmavano a Potenza un protocollo farlocco incredibilmente “improntato alla lealtà reciproca” che prevede espressamente (pag.7 art.12) che “i forni di cottura saranno alimentati a pet coke combinato con metano”.
Dov’era l’Assessore Berlinguer? Troviamo di uno squallore infinito questo giochetto delle parti che non tiene in alcun conto la salute dei residenti del Borgo e di chi lavora per parecchie ore al giorno nelle attività commerciali vicine.
Considerando il comportamento che i rappresentanti comunali materani hanno mantenuto in questa assurda vicenda, è chiaro il servilismo dell’attuale amministrazione agli interessi dei potentati economici a dispetto della salute pubblica. Risulta invece strano che l’Assessore Berlinguer, che pare sinceramente attento ai problemi ambientali della martoriata Basilicata, non fosse a conoscenza di questo scellerato protocollo di luglio.
Dov’è quindi la verità? Di chi ci dobbiamo fidare? Come stanno realmente le cose? La Ila Valdadige potrà bruciare o no il venefico Pet Coke a ridosso della case del Borgo?
Se realmente le parole dell’Assessore Berlinguer sono sincere e non mera propaganda, faccia revocare in modo chiaro e definitivo ai dirigenti ed agli uffici del suo assessorato, l’Autorizzazione Integrata Ambientale per quanto alla possibilità di bruciare Pet Coke. Metta fine in modo inequivocabile a questa angoscia che attanaglia centinaia di persone che temono per la loro salute e quella dei loro figli.
Cittadini del presidio Borgo Venusio
Richiesta piú che legittima, oltre che condivisibile