Dal 1 ottobre, a seguito della firma del decreto di nomina da parte del Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, assume la guida dell’Università degli Studi della Basilicata la professoressa Aurelia Sole – Ordinario di Idraulica, idrologia, costruzioni idrauliche e marittime. La comunità accademica, nell’augurare buon lavoro alla Magnifica Rettrice, esprime i sentimenti di una proficua collaborazione affinché l’Ateneo Lucano possa raggiungere importanti traguardi.
Sole è stata eletta lo scorso giugno, e resterà in carica fino al 30 settembre 2020. Succede a Mauro Fiorentino, Rettore dell’Ateneo lucano dal 2009.
Sole lavora dal 1986 nell’Università della Basilicata. Dal 2006 è professore ordinario di Costruzioni Idrauliche e Idrologia. L’attività di ricerca nel corso del tempo si è specializzata nel campo della valutazione del rischio idrologico-idraulico e dell’uso di strumenti di analisi spaziale del territorio. Dal 2007 al 2012 è stata direttore del Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell’Ambiente; dal 2009 al 2012 presidente del Collegio dei Direttori dell’Università della Basilicata. Dal 2003 al 2006 è componente della Giunta – con funzioni di direttore vicario – del Centro di Ricerca Interuniversitario in Monitoraggio Ambientale (CIMA). Dal 2012 coordina il Dottorato di ricerca in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale. Dal 2013 è stata Prorettore alla didattica e progetti di internazionalizzazione dei corsi di studio.
“Vuoi vedere che adesso la responsabilità di tutto quello che non funziona nel sistema universitario italiano e nello specifico dell’Università della Basilicata è degli studenti fuori corso?”. La segretaria regionale di IdV Maria Luisa Cantisani parte da questa domanda per sostenere che “ha perfettamente ragione il rettore uscente Fiorentino a mettere in discussione i meccanismi che regolano l’erogazione dei finanziamenti statali agli atenei e tra questi il numero dei fuori corso che non si possono bollare, semplicisticamente, per “universitari che non hanno voglia di studiare”. Accadrà infatti che dopo i tagli a cui ci hanno abituati sinora tutti i Governi – sia di centrosinistra che di centrodestra – l’Unibas subirà la scure del Ministero per i costi standard a causa del 53,3% di studenti fuori corso. Piuttosto, andrebbero analizzate le motivazioni dei ritardi nel piano di studi ed esami tenendo conto di quanti sono studenti-lavoratori o di quanti senza le sedi universitarie di Potenza e di Matera avrebbero rinunciato alla laurea fermandosi al diploma. E in entrambi i casi laurearsi pur con qualche anno di ritardo è sempre un traguardo personale e per la nostra società. Mi pare – continua Cantisani – piuttosto profetico il saluto del rettore Fiorentino quando afferma di lasciare l’incarico “con un senso di vuoto del Mezzogiorno, di interlocuzioni fasulle, di pregiudizi distorti sul piano territoriale”. Il nostro ateneo continua ad essere scarsamente attenzionato e continua a registrare troppi pregiudizi. In proposito la Regione che contribuisce alle spese di funzionamento e al mantenimento dei servizi agli studenti farebbe bene ad interrogarsi su cosa fare e come sostenere l’impegno del neo rettore Aurelia Sole a superare il gap, in termini di strutture-servizi-ricerca-didattica, con le altre università del centro-nord. La sua è una scommessa di donna e intellettuale che richiede concreto sostegno da parte dell’intera classe politica e dirigente perché saperi e formazione dei giovani sono la chiave di volta dello sviluppo futuro della nostra regione”.
Cantisani, inoltre, riferisce che nell’incontro nazionale di IdV in programma a San Sepolcro dal 3 al 5 ottobre prossimi, università, scuola e cultura “saranno temi centrali della proposta complessiva del partito per far uscire il Paese dalla crisi perché, almeno noi, siamo convinti che con la cultura si mangia e si possono creare posti di lavoro”.