Ad una settimana dalla conferenza stampa di Confesercenti sull’abusivismo commerciale a Potenza per rilanciare l’iniziativa di denuncia l’Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti) associata a Confesercenti rilancia e parla di “un esercito di venditori abusivi rischia di mettere in ginocchio il settore del commercio ambulante che da solo rappresenta il 15 per cento delle attività commerciali”. In Basilicata – ricorda l’Anva – operano oltre 30mila venditori ambulanti (circa 20mila nella sola provincia di Potenza e 10mila nel Materano). E’ in assoluto uno dei settori che ha piu’ addetti di qualsiasi altro settore: un’impresa a tutti gli effetti che non ha nulla da invidiare alla Grande Distribuzione Organizzata, ai Centri Commerciali e agli Ipermercati.
“E’ un fenomeno drammatico per l’ambulantato, ma pesante anche per il commercio in generale e per l’economia – sottolinea il presidente nazionale dell’Anva-Confesercenti, Maurizio Innocenti, che condivide la battaglia ingaggiata a Potenza – e da tempo ne stiamo denunciando a gran voce prima i rischi e poi i danni. Gli abusivi sono numerosissimi e fanno affari anche grazie alla mancanza di controlli da parte delle autorità preposte. Spesso, ad esempio, gli stessi Comuni che organizzano mercatini in tutta Italia, affittano le aree pubbliche a venditori abusivi senza effettuare verifiche. C’è bisogno di regole più chiare da rispettare e maggiori controlli come chiediamo a Potenza – aggiunge Innocenti – ma è necessario anche un cambiamento culturale. Gli italiani che acquistando da abusivi credono di aiutare queste persone, in gran parte sfruttate ed in larga maggioranza extracomunitari, in realtà favoriscono la criminalità ed incentivano illegalità e sfruttamento. Per questo – conclude il presidente dell’Anva – insieme al nostro apprezzamento, abbiamo manifestato al ministro la disponibilità a collaborare per eliminare l’abusivismo commerciale, ridare forza alle imprese regolari e tutelare i consumatori”.
Secondo l’Anva sarebbero circa 50mila gli irregolari, in gran parte gestiti e sfruttati dalla criminalità organizzata, che erodono in misura continua e crescente il fatturato (25 miliardi di euro annui) delle 180 mila imprese ambulanti che operano negli 8.000 comuni italiani, spesso li dove il commercio tradizionale e soprattutto la grande distribuzione non arrivano. Così, complici la crisi economica, la mancanza di controlli adeguati e l’accondiscendenza di buona parte degli italiani (il 48 per cento secondo un nostro sondaggio Confesercenti SWG), 4-5 miliardi finiscono ogni anno nelle casse del commercio abusivo. E mentre gli illegali prolificano, cresce il numero delle imprese, ambulanti o tradizionali, che chiudono i battenti, facendo somigliare il saldo tra aperture e chiusure sempre più ad un bollettino di guerra.
Intanto Confesercenti prosegue il pressing nei confronti del sindaco De Luca e dell’Amministrazione Comunale del capoluogo perché sia dia una risposta alla lettera firmata da alcune decine di commercianti ambulanti associati e regolari segnalando che in alcuni casi il fenomeno è fatto di commercianti che non rispettano la normativa comunale e regionale in ordine al tempo di permanenza ed agli orari di vendita; in altri, la stragrande maggioranza , si tratta di sedicenti produttori agricoli e/o di soggetti che in modo del tutto illegittimo ed illegale esercitano la attività di vendita.
Nella lettera si sostiene che non è possibile condividere le idee di quanti ritengono l’economia illegale come parte costituente del sistema produttivo , né che la gravità della crisi economica e dei consumi debba farci rassegnare ad una maggiore quota di illegalità, e si sottolinea la necessità di cominciare a contrastare un fenomeno che sta trasformando alcune aree di Potenza in una sorta di mercato del terzo mondo. E’ dunque prioritario assumere questo problema come una vera e propria emergenza cittadina che non è confinabile dentro il perimetro del danno che viene procurato ad altre decine di imprese commerciali (che, per la loro parte – tasse ed imposte versate, dipendenti regolarmente assunti, etc. – contribuiscono alla produzione della ricchezza del nostro capoluogo) ma che al contrario riguarda il rispetto delle regole, la tutela della salute dei consumatori, il traffico e la viabilità, il decoro cittadino, la legittimità e la ordinarietà degli interventi delle forze dell’ordine, la trasparenza della azione della Pubblica Amministrazione.
Ott 01