L’attesa è terminata. Intorno a mezzogiorno gli ispettori Paolo Dalla Sega, Anu Kivilo e Jordi Pardo accompagnati Rita Sassu e Sylvain Pasqua sono arrivati a Matera per verificare le potenzialità progettuali e il lavoro svolto dal Comitato e dagli Enti pubblici per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019. La visita dura 7 ore.
Ecco il report e fotogallery della prima parte della visita.
Il sindaco, Salvatore Adduce, e il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, hanno accolto stamane la delegazione della giuria che il 17 ottobre prossimo assegnerà il titolo a capitale europea della cultura per il 2019. “Sono molto contento della vostra presenza qui, a Matera, perché la nostra città per essere davvero scoperta ha bisogno di essere vissuta e non solo raccontata. Mi auguro – ha aggiunto il sindaco – che questa breve permanenza possa servire a dare un assaggio di quello che la città può ancora raccontare e mostrare perché possiate avere la voglia di tornare qui da abitanti temporanei e viverla insieme a noi. Ed è con questo spirito che abbiamo preparato una visita all’insegna della sobrietà e puntando a farvi scoprire il silenzio della Murgia, la naturalezza del nostro pane, ma anche il lavoro che stiamo facendo per aprire la nostra terra al futuro”
Subito dopo, sulla Murgia, accompagnati da Paolo Verri, Joseph Grima e Rossella Tarantino la delegazione si è recata sull’altopiano murgico dove è stato temporaneamente istallata una panchina in alluminio a forma di logo realizzata da Bawer. Qui è stato offerto un bicchiere di melograno mentre Pietro Laureano ha spiegato la storia della città e le ragioni per cui i Sassi di Matera e il parco della Murgia materana sono diventati Patrimonio mondiale dell’umanità. Laureano e i responsabili del comitato Matera 2019 hanno quindi risposto alle tantissime domande. Quindi la giuria si è recata in un panificio della città per assistere a un laboratorio tenuto da un’artista bulgara. La giuria, dopo aver indossato l’apposito grembiule, ha messo le mani in pasta realizzando diverse forme di pane e di biscotti e ascoltando le spiegazioni circa la funzione dei timbri per il pane, le loro origini e i loro racconti.
Ecco il report e fotogallery della seconda parte della visita.
“Non so se Matera diventerà capitale europea della cultura nel 2019, ma certamente posso dire che Matera è e sarà capitale mondiale dell’accoglienza”. Con queste parole dette da Jordi Pardo, uno dei cinque componenti della delegazione, si è conclusa, esattamente alle ore 19, la visita della giuria che assegnerà il titolo di capitale europea della cultura per il 2019.
Il pomeriggio, subito dopo il pranzo, la giuria ha accolto, in piazza Pascoli, tutti i sindaci della Basilicata, tanti cittadini e, in particolare, i circa 200 camminanti che hanno attraversato a piedi tutta la Basilicata per giungere a Matera e sostenere la candidatura della città dei Sassi. A guidare i camminatori “U-Rumit”, l’uomo albero, una figura tipica della tradizione di Satriano di Lucania. Intorno ai camminatori gruppi di banditori che con chitarre, fisarmonica e cupa cupa hanno allietato il pomeriggio. Cinque di loro hanno raccontato a ciascun componente della giuria il loro cammino, le valli che hanno attraversato e le motivazioni che li hanno spinti a fare questa scelta. Dopo una visita a Palazzo Lanfranchi, sotto la guida della Soprintendente, Marta Ragozzino, la delegazione si è recata negli ipogei di piazza Vittorio Veneto passando per piazza del Sedile dove ha avuto la possibilità di ascoltare i suoni provenienti dal conservatorio di musica.
Nonostante la forte pioggia la delegazione, accompagnata dal comitato Matera 2019, ha attraversato a piedi il centro cittadino per raggiungere piazza Vittorio Veneto e gli ipogei. Sosta rapida al palombaro, la grande cisterna per raggiungere l’ex ospedale di San Rocco, in piazza San Giovanni. Qui i giurati, insieme ai bambini e agli insegnanti, hanno visitato la mostra realizzata nell’ambito del progetto “Portalatuascuolanel2019” ed hanno conosciuto una parte della scena creativa lucana. Al termine della visita la delegazione si è recata nella Casa Cava dove hanno potuto ammirare lo splendido auditorium realizzato in questo ambiente e la storia che ha accompagnato la nascita di questo luogo.
Penultima tappa l’area del complesso del casale dove la delegazione ha trovato una mongolfiera appena gonfia e all’interno della quale uno degli organizzatori del Matera Balloon Festival ha spiegato l’iniziativa che sta per partire a Matera a sostegno della mobilità sostenibile. Dopo una pausa sul terrazzo di Madonna delle virtù e San Nicola dei Greci, passando attraverso gli uffici della Fondazione Matera – Basilicata 2019, la delegazione ha raggiunto la Casa di Ortega dove è stata accolta dal mondo delle istituzioni e delle imprese. Qui Raffaello De Ruggieri ha spiegato le funzioni della casa di Ortega: “Abbiamo dato vita a un luogo che non è un museo, ma uno spazio laboratoriale nel quale si sperimenteranno nuove forme di espressione creativa per abbattere il confine che divide l’artigianato con l’arte”. Il direttore del comitato, Paolo Verri, ha sottolineato come la Casa di Ortega sia nata sotto la spinta del crowfunding che ha impegnato singoli cittadini e imprese private. Il sindaco, quindi, ha voluto ringraziare l’associazione Matera 2019 con il suo presidente, Francesco Salvatore, che ha dato vita all’idea di candidare Matera, il sindaco di allora, Emilio Nicola Buccico, tutto l’attuale consiglio comunale che all’unanimità ha sempre approvato tutte le delibere riguardanti questa sfida. Ha quindi ringraziato tutto gli imprenditori per il sostegno che si continuerà a dare alla candidatura. Con il saluto di Jordi Pardo la visita si è conclusa esattamente alle ore 19.
Michele Capolupo
La fotogallery relativa alla prima parte della visita della Commissione
La fotogallery della seconda parte della visita (a breve la fotogallery completa)
Nella foto in basso il pranzo dalle famiglie materana ai commissari per Matera 2019.
Matera 2019 e il pane di Matera.
L’artigiano materano Massimo Casiello informa che il 7 ottobre gli abitanti di Matera insieme ad i commissari europei marchiano il pane con un simbolo che ci rappresenta tutti: il logo #matera2019
Proprio come un tempo le famiglie marchiavano il pane per riconoscerlo dopo la cottura.
Matera oggi è già cambiata!
Matera 2019: presidente Pittella su visita Giuria nella Città dei Sassi
“Rispetto. Consapevolezza. Futuro. Opportunità. Sono le quattro parole-messaggio che intendo affidare, a nome della Regione Basilicata e del popolo lucano, alla Giuria in visita oggi nella Città dei Rioni Patrimonio dell’Umanità”
“Rispetto. Consapevolezza. Futuro. Opportunità. Sono le quattro parole che mi vengono in mente, in questa giornata straordinaria e speciale, quale messaggio da affidare, a nome della Regione Basilicata e del popolo lucano, alla Giuria in visita oggi nella Città dei Sassi Patrimonio dell’Umanità, che dovrà scegliere la Città Capitale Europea della Cultura 2019”.
Rispetto per le altre città italiane candidate che insieme a Matera hanno superato la prima fase e sono approdate nella lista delle 6 “predilette” finaliste: Ravenna, Siena, Perugia, Cagliari e Lecce sono magnifiche, affermate Città della Cultura e della Bellezza, conosciute e apprezzate in tutto il mondo, che meritano di rappresentare l’Italia.
Ma la nostra determinata consapevolezza è di rappresentare, con Matera, una Città unica, irripetibile e straordinaria. Incastonata, con i suoi strati di geologia, archeologia, architettura, paesaggi, storia dell’umanità e cultura della civiltà contadina, come un gioiello prezioso in Basilicata e nel Mediterraneo, circondata dalla storia e dalla cultura millenaria dei 130 comuni lucani, dalla Magna Grecia, dalla bellezza dei due mari, delle foreste e delle vette dei monti, dalla murgia e dalle sue splendide Città pugliesi del barese e del tarantino.
Matera però con il suo splendido passato volge lo sguardo indubbiamente al futuro, proponendosi con i suoi paradigmi di buone pratiche, Smart City e Smart Community, dimensioni urbanistiche ideali, innovazione tecnologica, centri di ricerca, campus universitari e scuole di alta formazione, interconnessi armonicamente con i Rioni Sassi.
Nel mio ruolo di presidente della Regione penso anche alle opportunità: quelle che Matera già offre al circuito turistico nazionale ed internazionale, in crescita notevole e costante, che dovremo però mettere in rete, sempre più, con tutto il territorio regionale e dell’area murgiana. Ma, soprattutto, alle opportunità lavorative e di sviluppo economico legate al patrimonio culturale in particolare, che Matera già propone, ma che potrebbero ricevere una spinta fantastica dalla candidatura a Città Europea della Cultura 2019 e, ancora di più, dal successo e dalla vittoria nella quale crediamo fortemente e convintamente.
Ci crede tutta la Basilicata che in tal senso ha sviluppato e continua a sviluppare, con un forte senso unitario e solidale di appartenenza, innumerevoli iniziative di sostegno. La Regione ci crede così tanto da aver anche dato vita, di recente, alla Fondazione “Matera-Basilicata 2019”.
“Abbiamo voluto offrire alla città un oggetto capace di racchiudere in sé i concetti di identità, impegno, ingegno, innovazione e impresa, al servizio di un grande obiettivo per la città e la Basilicata”.
Commissione a Matera per Matera 2019, nota Pasquale Lorusso, presidente Bawer SpA
Cosi ha commentato Pasquale Lorusso, Presidente di Bawer spa, la realizzazione di una grande panca in acciaio che riproduce il logo di Matera 2019, di dimensioni superiori ai 5 metri, posta sul Belvedere della Città dei Sassi, dove è stata accolta la commissione di esperti che procederà alla nomina della città vincitrice.
“Questa vera opera d’arte in acciaio – ha aggiunto Pasquale Lorusso – è stata realizzata in tempi record, in tempo utile per accogliere la commissione. Successivamente quest’opera sarà allocata in uno spazio urbano della città, offerta alla comunità. In virtù della forma del logo Matera 2019, questa panca asseconda proprio il concetto della relazione, del contatto, del dialogo, dell’incontro. È un segno importante che Bawer ha inteso offrire alla città, unitamente ad altre iniziative realizzate a sostegno di questo grande obiettivo”.
La panca in acciaio inox è stata allocata nei pressi del Belvedere dai tecnici Bawer, a partire dalle prime luci dell’alba. Sulla panca, è presente il logo dell’azienda Bawer e quello di Matera, città candidata a Capitale Europea della Cultura 2019, “nell’auspicio – ha concluso Lorusso – di poter presto procedere alla cancellazione della parola “candidata” ”.
La fotogallery dell’omaggio della Bawer Matera per Matera 2019
Riflessioni di Franco Vespe
Oggi la commissione scende a Matera per ispezionare la città in vista del 17 Ottobre, data in cui si attende il verdetto su chi sarà la capitale europea della cultura per il 2019. Chi scrive, per onestà intellettuale, dichiara il suo (tiepido) risentimento per essere rimasto ai margini della fase preparatoria non per sua volontà, ma perché chi dirigeva tutto l’”ambaradam” ha ritenuto non essenziale interpellare le competenze e la passione civile delle quali ha dato ampia prova in questi decenni. Si premette ciò perché, nonostante tutto, si tenterà di essere positivi, al limite dell’entusiastico, nel valutare il bilancio di questa fase preparatoria di Matera2019. Ho letto finalmente il dossier che promette tante meravigliose iniziative anche se abusa fino alla nausea di inopportuni “inglesorum”. Dalla lettura comunque emerge, aldilà della bontà caleidoscopica delle innumerevoli iniziative proposte, una frammentarietà nel fissare i cardini strategici entro i quali poi inquadrare gli eventi programmati. Manca per esempio una riflessione complessiva sui processi di globalizzazione in atto e di come Matera pensa di proiettarsi. Vi è una globalizzazione insana guidata dalle “multinazionali” che tende ad omologare ed universalizzare gusti, costumi, comportamenti, bisogni indotti al fine di favorire produzioni su grande scala a basso costo. Questo culturalmente ha degli impatti terrificanti sulla identità dei vari popoli la cui cultura e le cui tradizioni vengono schiacciate dalla cultura pubblicitaria del “hic et nunc” (qui ed adesso). Vi è invece una globalizzazione nella quale ci si inserisce armati della propria cultura, delle proprie tradizioni, dei propri valori, della propria storia declinati in modo tale da guadagnare un futuro. Avrei gradito così che quella resilienza dei Materani nei Sassi, più volte richiamata lodevolmente nel dossier, che nel passato ha permesso ai suoi abitanti di strappare e scavare frammenti cosmici di tufo con sudore sangue e fatica, per farne una zattera sul quale collocare un habitat ed un ecosistema complesso funzionante, potesse essere considerata antidoto potente per arginare ed educare quei processi di globalizzazione “insani” di cui abbiamo parlato. Una resilienza del quale è parte integrante la cultura del buon vicinato che va recuperata e riproposta e che certo becero modernismo ha cercato (forse riuscendoci!) di travolgere. Buon vicinato inteso come rete sociale informale e spontanea necessaria per sostenere ed esercitare la virtù della resilienza. Cultura del buon vicinato di cui si cercò di tener conto quando negli anni 50-70 furono costruiti i nuovi rioni della città, grazie all’intervento Degasperiano. Intervento Degasperiano che fece accendere i riflettori internazionali sulla nostra città attraendo in questo laboratorio a cielo aperto i migliori urbanisti, sociologi, imprenditori dell’epoca. E’ una gravissima, ideologica, colpevole amnesia contenuta nel dossier la totale assenza di riferimenti a De Gasperi! Caro Sindaco e caro Verri sarebbe stato forse più efficace e saggio accogliere la commissione nel quartiere Bottiglione (o Spine Bianche), magari all’ombra della statua di De Gasperi, per farne gustare la qualità urbanistica, piuttosto che nella fatiscente Piccianello! E che dire della figura di Pascoli totalmente ignorata nel dossier che invece ha preferito dilungarsi nella esaltazione esagerata e sopra le righe del contributo (?) culturale dato da Pasolini a Matera (pieno accordo a riguardo con il prof. Caserta). Avrei voluto infine che fosse stato dato un maggior peso al ruolo modernizzatore avuto dal Centro di Geodesia Spaziale. Con esso Matera è in grado non solo di documentare la vita dell’umanità dal paleolitico, ma anche quella che verrà. La proposta di un museo spaziale nelle caverne dei Sassi avrebbe meritato di essere inclusa fra le opere da realizzare per il 2019, piuttosto che quella “stronzata” dell’orchestra internazionale dello spazio. Sono questi dei peccati mortali (De Gasperi) e veniali che credo non intaccano le chance molto alte di vittoria della nostra città (i bookmaker la danno in vantaggio rispetto alle altre città!). Spiego perché.
Verri ha dichiarato stamattina che in occasione della visita della commissione non ha voluto organizzare eventi straordinari rispetto a quelli già celebrati o in programmazione. La città infatti deve essere presentata così com’è nella sua quotidianità. Se leggiamo la quotidianità della nostra città negli ultimi anni non possiamo che rilevare il grande dinamismo del privato cittadino che ha aperto ristoranti alberghi, botteghe di artigianato, musei, mostre, pur di costruire un offerta dell’accoglienza turistica straordinaria. Finanche commovente per l’eroismo manifestato. Al contrario è stata colpevolmente assente in tutti questi anni l’amministrazione pubblica (a parte ultimamente le rotonde che sembrano realizzate tutte da Trombetta superstar!) ripiegata in questi anni a curare la solita monocultura del mattone. Questo dato, non scritto nel dossier, al contrario di quanto appare, è un punto straordinariamente a favore della nostra città perché ne attesta la sua estrema vivacità.
Abramo nel libro della Genesi, chiese a Dio di risparmiare Sodoma e Gomorra per i pochi giusti che l’abitavano. Dio arrivò a concedere che non l’avrebbe distrutta anche per la sola presenza di un solo giusto. Poi invece le distrusse perché non c’era nemmeno quel giusto. Sicuramente se Matera si trovasse nella situazione di Sodoma Dio comunque la salverebbe! Anche le sole “Pietre” della nostra città meritano di essere salvate!!! Così la nostra città, se si presentasse nuda in tutta la sua bellezza, al cospetto della commissione, sarebbe comunque già vincente!
Ma Matera non sta nelle stesse condizioni di Sodoma! Bisogna aver fiducia nella vittoria. Bisogna averne per onorare la tenace “resilienza” di tutti quei materani che in questi anni hanno lavorato duro, come salmoni “controcorrente”, per costruire un futuro diverso e migliore per la nostra città.
Francesco Vespe
Commento di Giovanni Caserta
Matera, una città della cultura senza uomini di cultura. Questo è quel che dice e ha fatto capire il comitato Matera 2019. E’ come la squadra di calcio del Matera che non ha un calciatore materano. Ha senso che la squadra vinca il campionato? Ha senso che Matera diventi capitale della cultura europea con una squadra di operatori venuti di fuori, magari politicamente imposti? Ho scritto e ripeto che tutta questa bagarre di Matera 2019 è stata uno schiaffo vergognoso alla cultura locale, oltre che un insano spreco di milioni di euro, mai tradotti in beni duraturi. Quanto dureranno i fiori in piazza Matteotti, piantati in una notte e un giorno? Li ricordate i fiori piantati in fretta e furia in occasione della venuta di Papa Giovannni Paolo II? E non è un atto di ipocrisia, che poco ha che fare con la cultura e con la morale, addobbare la città solo in occasione della venuta della commisione, dando di essa una idea falsa e ingannevole? E non è un brutto esempio che si dà ai giovani (e non giovani)?
Replica di Elena Bia alla nota di Giovanni Caserta
Per replicare alla lettera del prof Caserta:
Ritengo che Matera finora sia stata considerata e utilizzata dagli esterni nonchè trattata dagli interni, semplicemente come una bella e vuota scenografia (da addobbare all’occasione con piante, fiori e cotilions) già pronta non solo per il cinema ma anche per occasioni “culturali” varie ed eventuali, non ultima questa roboante candidatura.
Tra i politici che hanno organizzato il tutto, se li mettiamo tutti insieme, chissà se si raccolgono un paio di diplomi o mezza laurea…altro che cultura! E chi non sa che significa studiare è convinto di dovere andare a cercare chissà dove (Verri…. eccetera..) quello che lui non ha mai avuto; questo pur di non riconoscere che l’ex compagno di banco, oggi professore di liceo, o astronomo o giornalista la cultura ce l’ha davvero!
La verità è che la cultura oggi non è un valore nella misura in cui non produce danaro (non guida il suv il professore di liceo o l’astronomo). Le librerie chiudono. Intere orchestre di gloriosi teatri sono licenziate in tronco.
E poi a Matera….. i nostri dirigenti comunali sono sensibilissimi agli affari immobiliari, alla assegnazione di discariche e di appalti vari: che cos’è per loro la cultura? E’ una fondazione con la quale gestire i soldi?
Personalmente dico a chi di cultura ha sempre vissuto e si è sempre nutrito: lasciateli giocare con questo nuovo affare e continuate a coltivare la VERA cultura, per carità, non certo perchè Matera sarà capitale europea della…..!
Commissione a Matera per Matera 2019, nota Antonio Serravezza (fondatore gruppo facebook Sei di Matera se…)
Cosa significa sentire di appartenere a una città?
Matera oggi, ieri, da oltre una settimana è stata l’osservata speciale, la capitale dei materani e degli amici di Matera.
Il nostro social network Sei di Matera se… è il testimone vero di questo desiderio, il riscatto per dare un vero up-grading a questa città che c’è ed esiste da milioni di anni!
Posso dire che la nostra pagina ha pulsato come un cuore in fibrillazione con oltre cinquemila post, solo negli ultimi tre giorni prima della visita degli ispettori europei.
Non importa se sono stati scritti messaggi di compiacimento, di incoraggiamento o di protesta per ciò che ancora deve essere fatto. Il messaggio generale è quello che conta: il popolo c’è e vuole una Matera nuova, moderna. libera europea.
E’ importantissimo poter raggiungere la meta di Capitale Europea della Cultura 2019 ma è anche vero che tutto quanto è stato fatto sino a qui dovrà continuare per non cancellare la speranza di cambiamento che tutti noi desideriamo e ci impegniamo di sostenere per un futuro nuovo aperto alle nuove generazioni.
Antonio Serravezza
Matera 2019, l’omaggio poetico di Carlo Abbatino con “Matera ieri Matera 2019”, lirica premiata dall’associazione Teatro-Cultura “Beniamino Joppolo” di Patti con il Premio Speciale “Poeti per la Repubblica – Vette poetiche” assegnato in occasione della 23^ edizione del Premio Nazionale di Poesia “Rosario Piccolo” che si è svolta ad agosto 2012.
Il riconoscimento è stato assegnato a Carlo Abbatino per la poesia “Matera ieri, Matera 2019”, composta dal poeta materano e pubblicata sul portale SassiLive.it per promuovere la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019.
Matera ieri, Matera 2019
Matera città antica
dell’Idris, di San Pietro
Matera della Murgia
e delle chiese rupestri.
Matera del Cristo Flagellato
Matera della Vaglia
E della Cava del sole
Matera delle grotte
Matera del tufo
e Matera di casa mia.
Matera del “Bos lassus firmius figit pedem”
“il bue stanco affonda
la zampa più fermamente”
Matera della Fontana
Matera del Corso e dello struscio
Matera che amo
Matera del Carro
Matera della Madonna della Bruna
Matera del Castello Tramontano
Matera del traino e del mulo
Matera del Sasso
Matera dei due Sassi
del Barisano e del Caveoso
Matera delle cantine
Matera del Ridola e del Gattini
Matera del Malvezzi
Matera del Pascoli
Matera della Lupa
Matera di Pier Paolo Pasolini
e del Vangelo secondo Matteo
Matera di Mel Gibson
e della Passione
Matera della Cattedrale
Matera dell’Unesco
e dell’affaccio Guerricchio
Matera sempre più
aria di casa mia
Carlo Abbatino
Perché pur senza saper ne leggere ne scrivere trovo alcune riflessioni, le più critiche soprattutto, non proprio “disinteressate”?