Statuto Fondazione Basilicata ricerca biomedica, sì da IV Ccp. I consiglieri Rosa, Napoli, Romaniello e Leggieri hanno abbandonato i lavori della Commissione in segno di protesta per il mancato accoglimento della richiesta di ulteriori approfondimenti.
Parere favorevole con osservazioni è stato espresso, questa mattina, dalla quarta Commissione consiliare, presieduta da Luigi Bradascio (Pp) sulla delibera di Giunta regionale relativa all’approvazione dello Statuto della Fondazione “Basilicata ricerca biomedica”. Hanno votato a favore oltre al presidente Bradascio i consiglieri Polese (Pd), Mollica (Udc) e Pace (Gruppo misto); voto contrario dei consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Leggieri (M5s) e Romaniello (Sel). Le osservazioni formulate riguardano il cambio del nome della Fondazione in “Lucania Medica, Fondazione per la ricerca in medicina” (Lume); l’inserimento della lettera i) all’art.3 (Attività strumentali, accessorie e connesse): “collaborare con gli altri enti di ricerca in materia sanitaria presenti sul territorio”; l’introduzione, all’art.24 (compensi e rimborsi), della frase: il gettone di presenza spetta “nel rispetto delle norme civilistiche e della normativa sulle istituzioni pubbliche”.
Prima del voto è stato audito il direttore generale del dipartimento Politiche della Persona, Donato Pafundi che ha illustrato lo Statuto. “La ‘Fondazione Basilicata ricerca biomedica’ – ha detto Pafundi – sarà il braccio operativo del dipartimento Politiche della Persona. Con un ampio spettro di azione la Fondazione, che abbraccia le due branche del dipartimento, quella sociale e quella sanitaria, opererà in maniera autonoma attraverso attività coordinate con lo stesso dipartimento. Un valido supporto, quindi, per tutte le attività di ricerca in ambito socio-sanitario”. “L’art.15 della L.r. n.8/2014 – ha spiegato il direttore generale – prevede la promozione della costituzione di un’apposita fondazione di partecipazione per la ricerca scientifica in ambito socio-sanitario, al fine di promuovere, coordinare e realizzare programmi di ricerca scientifica in ambito socio-sanitario, con particolare riferimento alle patologie cronico degenerative e a patologie emergenti. Lo Statuto – ha proseguito Pafundi – stabilisce le finalità della Fondazione che riguardano la promozione, il coordinamento e la realizzazione di programmi di ricerca preclinica e clinica in ambito socio-sanitario con particolare riguardo alla ricerca nel settore delle patologie emergenti, quelle cronico-degenerative, le malattie rare e quelle indotte da inquinamento ambientale. La Fondazione, inoltre, promuove l’aggiornamento culturale e la crescita professionale degli operatori del settore nonché la promozione dello sviluppo tecnologico di tutta la filiera compresa quella terapeutica. Tra gli altri compiti prevista anche la tutela brevettuale e la divulgazione dei risultati raggiunti oltre a sinergie e collaborazioni con altri organismi pubblici e privati nazionali ed internazionali che operano nel settore. La Fondazione ha la durata di 15 anni rinnovabili e non ha fini di lucro. Lo Statuto stabilisce, inoltre, i componenti della Fondazione (la Regione Basilicata – fondatore, i soci sostenitori e i partecipanti); gli organi (Presidente, Consiglio di Amministrazione, Revisore dei conti) e loro durata; i compensi e i rimborsi; il patrimonio e il fondo di dotazione della Fondazione.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Rosa, Romaniello, Napoli e Leggieri che avevano chiesto il rinvio della votazione alla prossima seduta al fine di poter esprimere le proprie osservazioni, anche scritte, sul documento. Su richiesta del consigliere Polese, invece, si è deciso di procedere al voto e allora i consiglieri Rosa, Leggieri e Romaniello al termine della votazione hanno abbandonato i lavori per protesta. “Non è possibile che le nostre prerogative di consiglieri siano svilite – ha detto Rosa – e sottomesse ai numeri della maggioranza”. Leggieri, vicepresidente della quarta Commissione, ha anche fatto rilevare che “l’ordine del giorno è stato redatto mettendo al primo punto la delibera di Giunta inerente lo Statuto della Fondazione, un atto pervenuto solo quindici giorni fa, mentre il disegno di legge sul lavoro sommerso come pure altri atti, inoltrati alla Commissione diversi mesi fa, sono stati posti agli ultimi punti”.
Successivamente il direttore Pafundi è stato ascoltato in merito al disegno di legge che modifica la L.r. n.26/2014 sul riordino delle norme in materia di prevenzione della cecità. “Il provvedimento – ha spiegato il direttore generale – si propone l’obiettivo di meglio armonizzare e rendere più operativo, a livello amministrativo, l’azione di prevenzione della cecità attestato al Dipartimento interaziendale di oculistica che vi opera attraverso la Sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della Cecità (Siapc). Le modifiche – ha detto Pafundi – riguardano il contributo, che deve essere erogato attraverso l’Azienda sanitaria di Potenza, e la definizione delle modalità e dei criteri di erogazione dello stesso che spettano alla Giunta regionale”.
Subito dopo l’audizione del direttore generale del dipartimento Politiche della Persona, il consigliere Pace ha chiesto di sciogliere la seduta per consentire ai consiglieri di partecipare ai lavori della Commissione “Lucani insigni”.
Ai lavori della Commissione hanno partecipato oltre al presidente Bradascio, i consiglieri Galante (Ri), Leggieri (M5s), Mollica (Udc), Napoli (Fi), Pace (Gruppo Misto), Romaniello (Sel), Rosa (LB-FDI), Polese e Spada (Pd).
Gianni Leggieri del Movimento 5 Stelle, Michele Napoli di Forza Italia, Giannino Romaniello di SEL e Gianni Rosa di Fratelli d’Italia in una nota commentano l’esito della discussione prevista in IV commisisone sullo Statuto della nuova Fondazione “Basilicata ricerca biomedica”.
La dialettica democratica all’interno del Consiglio regionale di Basilicata è superata?
Oggi, in IV Commissione ‘Politica Sociale’, all’ordine del giorno la discussione sullo Statuto della nuova Fondazione “Basilicata ricerca biomedica”. È la prima volta che se ne discute in Commissione. Le forze di minoranza chiedono un rinvio di sette giorni per approfondire meglio la questione e proporre osservazioni ed eventuali emendamenti.
Il Consigliere Polese, animato dalla “voglia di fare”, rifiuta la proposta dello stesso Presidente della IV che inizialmente aveva accolto la richiesta di rinvio, e chiede il voto immediato, impedendo di fatto alle forze di minoranza di poter esercitare compiutamente il proprio ruolo. Quale reale ragione di “nomina” utile a trovare la quadra all’interno della maggioranza del Pd si cela dietro questo modus operandi?
Preso atto che Bradascio ha rinunciato alla sua funzione istituzionale di rappresentante di tutte le forze presenti quale Presidente della IV Commissione, evidenziando in tal modo che quest’ultima non abbisogna del contributo della minoranza per l’approvazione dello Statuto, i Consiglieri Leggieri (M5S), Napoli (PDL-FI), Romaniello (SEL) e Rosa (FDI-AN) hanno abbandonato i lavori, dopo che era stato messo in evidenza da parte del Consigliere Leggieri, Vicepresidente della IV Commissione, che l’ordine del giorno è stato redatto mettendo al primo punto un atto (Statuto Fondazione) pervenuto solo quindici giorni fa, nel mentre il ddl sul lavoro sommerso come pure altri atti, inoltrati alla Commissione diversi mesi fa, sono stati posti agli ultimi punti.
Con questo comportamento il Pd considera superata la dialettica democratica all’interno del Consiglio regionale di Basilicata?
Gianni Leggieri, M5S
Michele Napoli, PDL-FI
Giannino Romaniello, SEL
Gianni Rosa, FDI
Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Il serio Bradascio e Polese il politico viziato”.
Ritengo il dott. Bradascio una persona seria e chiaramente quanto successo oggi in IV Commissione non cambia il mio giudizio su di lui. Tuttavia mi siano permesse due puntualizzazioni.
In primo luogo, la norma della legge di Stabilità, cui fa riferimento nel suo comunicato ed esaminata nel mese di aprile, riguardava l’istituzione della Fondazione “Basilicata ricerca biomedica”. Quella in discussione oggi, invece, aveva ad oggetto lo Statuto, quindi, le regole di funzionamento della stessa, cosa ben diversa, che meritava maggiore attenzione proprio alla luce di quanto detto dal dott. Pafundi. In secondo luogo, non comprendo come i sette giorni in più richiesti dalla minoranza per esaminare lo Statuto di quella che sarà una Fondazione regionale, con “grandi ambizioni”, avrebbe potuto pregiudicare la bontà del progetto.
In secondo luogo, mi preme sottolineare che l’abbandono dell’aula da parte dei Consiglieri di minoranza non ha pregiudicato, come erroneamente affermato, alcunché poiché il dott. Bradascio sa benissimo che, come la norma sullo Statuto della Fondazione è stata approvata con dodici voti (il suo, nove del Pd, quello del Consigliere Pace e quello del Consigliere Mollica), altrettanto potevasi fare con le altre all’ordine del giorno. Quindi, l’abbandono della Commissione mio e degli altri Consiglieri non ha pregiudicato assolutamente i lavori del Consesso.
A questo punto sorge spontanea una domanda: per l’approvazione della norma sulla Fondazione non era necessario l’apporto della minoranza, mentre per approvare le altre si? Non si è potuta rimandare l’approvazione della norma sulla Fondazione ma quella delle altre si?
Ed ecco il punto. La bozza dello Statuto della Fondazione “Basilicata ricerca biomedica” andava approvata oggi e solo oggi. Senza indugi. Per le altre si poteva aspettare.
Quindi, al Collega Polese, che comunica tramite facebook quanto sia stato bravo ad accelerare i tempi di approvazione, rispondiamo che se il fine era quello di evitare “lassismi” poteva forzare la mano, autoritativamente, anche per le altre norme in discussione. Ovviamente, ciò non è stato fatto perché queste interessavano meno alla maggioranza consiliare.
Dunque, un consiglio, al Consigliere Polese prima di sbandierare condotte che poco hanno a che fare con gli interessi dei cittadini e con le regole democratiche, rifletta perché, in questo primo anno di legislatura, le sue gesta da ‘uomo del fare’ di renziana memoria si sono caratterizzate solo nella predisposizione di postazioni per qualche nomina (come in questo caso) o nell’aiuto a Pittella a distribuire un po’ di soldi dal bancomat Regione.
Gianni Rosa, consigliere Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale