Luigi Esposito e Nicola Palermo – Onyx Jazz Club_Matera hanno inviato alla nostra redazione una lettera aperta indirizzata ai Sindaci, ai Presidenti agli artisti e ai musicisti ai cittadini Lucani che contiene alcune riflessioni sul valore del Gezziamoci 2014
Di seguito il testo integrale.
Carissimi amici dell’Onyx,
dopo la pausa estiva, arricchiti e soddisfatti dai concerti e dalle emozioni del Festival Gezziamoci, contraddistinto da eventi diffusi nei diversi Comuni della Basilicata, con artisti locali o provenienti da tutto il mondo, ecco alcune riflessioni, ringraziando anzitutto gli artefici ed i protagonisti del Festival 2014.
Con la 27° edizione del Gezziamoci, il Jazz Festival di Basilicata, l’Onyx Jazz Club ha dato risposta alla sua vocazione sia territoriale che internazionale, attraverso la realizzazione di eventi diffusi in molti angoli della Basilicata, con artisti provenienti da tutto il mondo che si sono, comunque, confrontati con i musicisti locali, attraverso un evento ormai consolidato ma comunque sempre giovane e sempre ricco di spunti di grande valore artistico e turistico.
La Basilicata, dalla metà di Luglio e fino a tutto Agosto con la conclusione il 5 ottobre, è stata un Jazz club a cielo aperto, dove i migliori jazzisti si sono esibiti invadendo i chiostri, le piazzette, i centri storici, le chiese rupestri e i castelli delle città che li hanno calorosamente accolti.
Come tutti i nuovi progetti, anche per questo della Rete dei Comuni Lucani, che hanno adottato il Gezziamoci, solo il tempo e la risposta della gente ci diranno se la scelta è stata indovinata e sarà premiata.
Anche perché quest’anno il Gezziamoci ha proposto un autentico viaggio globalizzato nei vari Comuni Lucani, un’occasione per scoprire insieme le trasformazioni e le tracce del territorio attraverso il sottofondo musicale.
Complessivamente 99 artisti si sono esibiti in 36 eventi musicali, compresi 4 laboratori didattici, tre performance con street band e la presentazione di un libro. Questa è la vocazione del Festival, che promuove l’incrocio e l’incontro tra le genti e le arti, che rende conto della tumultuosa vitalità della scena artistica presente in questa Regione, che a volte sembra sonnecchiare, ma che, quando vuole, può individuare anche nella musica in genere e nel jazz in particolare, la via di un riscatto, della molteplicità culturale, dell’incontro, vissuti come festa di suoni e di nuove scoperte, celebrando la voglia di vivere e di non arrendersi, anche attraverso la forma di un viaggio, colorato e vario, per le stradine dei nostri anche più piccoli e lontani paesi.
I Comuni e i Parchi della Basilicata che hanno adottato ed ospitato il Gezziamoci sono stati 14, ricadenti in entrambe le province e coinvolgendo le principali aree protette, in ordine alfabetico: Brienza, Castelmezzano, Irsina, Latronico, Matera, Melfi, Montescaglioso, Pietrapertosa, Senise, Tito ed i Parchi del Pollino, dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e della Murgia Materana.
Lo sforzo che l’Onyx Jazz Club quest’anno ha fatto, è stato in piena sintonia con la sua storia pluridecennale e cioè il divertimento, l’intrattenimento, la gioia di ascoltare musica, in contesti architettonici ed artistici sempre nuovi. Oltre 4 mila persone hanno condiviso, partecipato e riempito le piazze ed i luoghi del Festival:
• svegliandosi presto per ascoltare i colori dell’alba del duo Zanisi e Cigalini davanti alla Chiesa rupestre di Madonna delle Vergini,
• facendosi incantare dalle calde note di Danilo Rea davanti al Duomo di Melfi,
• inseguendo le street band nelle stradine ed i vicoli dei centri storici di Latronico, Tito e Melfi,
• infiammandosi al ritmo del flamenco, rivisitato dai Bajo Cero dalla Finlandia, in una fresca serata a Brienza di mezza estate,
• percorrendo in autobus o automuniti i tornanti ed i rettilinei per raggiungere le mete dei concerti musicali;
• degustando a tavola le bontà dei diversi luoghi, ad esempio i “frizzuli ca muddica e cu zafarano pisato” della ospitalità senisese.
Il Gezziamoci in fondo coincide con il significato della musica afro-americana, ovvero un mondo che attrae e dove una lacrima può produrre un sorriso, dove dagli strazi e dalle debolezze può scaturire energia e voglia di esistere. Peraltro il jazz è sempre esistito e mai smetterà di esistere, perché ancora prima di essere gesto o suono è un concetto, è l’idea di libertà, che non è fatta da strumenti ma da persone e storie e perciò sarà sempre unico ed irripetibile.
Infine, un ringraziamento a tutti i protagonisti, gli artisti, gli sponsor, i volontari e i soci Onyx, senza fare nomi, sena onorificenze varie.
Una smisurata gratitudine a tutti quelli che, anche quest’anno, hanno voluto dare il proprio contributo alla realizzazione di un progetto che si ripete da 27 anni e che contribuisce alla diffusione della cultura musicale, sostenendo il cammino di Matera alla candidatura come Capitale Europea della Cultura 2019.
Saluti cari
Luigi Esposito e Nicola Palermo – Onyx Jazz Club_Matera