“Le organizzazioni professionali devono essere alla base di tutte le filiere da costituire, a partire da quella suina, ovina, caprina, cerealicola, ortofrutticola, del lino, della canapa, del vino e dell’olio. Le filiere organizzate devono fare in modo che si crei lavoro qui e che il valore aggiunto non vada nelle altre regioni. Per quanto attiene alla Pac futura sono certo che rappresenterà il rilancio dell’agricoltura lucana e darà la possibilità di creare tanti nuovi posti di lavoro nel settore primario”.
Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, Michele Ottati, nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla Copagri che si é tenuta oggi pomeriggio a Pomarico sul tema “Riforma della Pac 2014/2020. Le prospettive all’inizio di un ciclo” a cui ha preso parte anche Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali.
“Le organizzazioni agricole di categoria – ha aggiunto l’assessore – il più delle volte non funzionano, per cui abbiamo un’agricoltura medievale. Poi tutti corrono da ‘mamma Regione’, ma non deve più accadere. Devono essere le organizzazioni a provvedere ai bisogni. Se non ci si organizza non si potranno più avere finanziamenti europei. Vogliamo sviluppare le filiere. Stamattina abbiamo fatto un grande passo in avanti per organizzare quella suinicola. Si producono molti maiali qui, ma ancora pochi. Le nostre podoliche finiscono in scatola nella grande industria, non deve più accadere”. Poi parlando della Politica agricola comunitaria, Ottati ha detto che “la nuova Pac viene a pennello per l’agricoltura lucana. Abbiamo introdotto in tempi dovuti entro il 22 luglio di quest’anno il nuovo documento di programmazione. Abbiamo preparato 15 bandi di gara per velocizzare la spesa relativa alla programmazione 2007/2013. Stiamo preparando i bandi di gara per fare in modo che si possa spendere già nel 2015. Stiamo facendo la velocizzazione della spesa. Abbiamo risolto tanti problemi. L’ultimo tra questi é quello di aver evaso una pratica del 2006 garantendo 400 mila euro agli agricoltori. Nell’ambito del Psr i primi insediamenti dei giovani saranno premiati con 75.000 euro, ma niente più furbi – ha ammonito Ottati – ci sarà una metodologia che prevede che i progetti dovranno essere chiari e spiegare prima cosa si vuol fare”.
Poi ricerca e università. “Vogliamo che la nostra agricoltura sia innovante. Ad esempio vogliamo trasformare il siero di latte in una bibita energetica”. Poi ai Gal “La politica agricola spetta al Dipartimento, essi necessitano di una rivisitazione radicale”. Infine, rivolgendosi al vice ministro l’assessore ha chiesto una misura nazionale, ossia “che si prendano al più presto le misure riguardanti la gestione dei rischi in agricoltura”.
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