“Mai come quest’anno, sarà un autunno caldo contro la crisi. Scenderemo a far sentire forte il grido contro la riforma dell’articolo 18, ma anche contro i diktat della Bce e del Fmi, contro le politiche di austerità imposte in tutta Europa a danno delle persone più deboli, cioè a lavoratori, giovani e meno giovani in cerca di occupazione, pensionati e quindi famiglie”.
E’ quanto dichiarano congiuntamente i segretari dell’Ugl in Basilicata, Giovanni Tancredi, Enzo Piccinni e Pino Giordano per i quali, “faremo sentire forte il nostro rammarico perché in un territorio storicamente e tradizionalmente ricco e produttivo, la crisi sta facendo più danni che altrove, in particolare per via di quella vocazione agricola, turistica, artigiana e delle piccole e medie aziende che risentono della sfavorevole congiuntura economica. Per tali motivi, Sabato 25 ottobre dalla Basilicata partono ben 6 pullman stracolmi di lavoratori lucani dell’Ugl l’Ugl che scenderanno in piazza a Roma contro il Jobs Act e l’austerità’ imposta dall’Europa. Il “Corteo per il Lavoro 2014″ si riunirà in piazza della Bocca della Verità alle ore 10.00 e spartirà alle 10.30 circa per arrivare a piazza SS. Apostoli. Siamo pronti e scendiamo in campo, non solo per l’art. 18, ma per tutti i contenuti del Job Act. Lo sviluppo non può prescindere dalla rinascita economica e sociale del Sud ancora abbandonato. Faremo sentire la voce della Basilicata poiché, notevole è la quantità di lavoratori messi in mobilità nel corso del 2014, mentre si moltiplica il numero di pensionati con meno di mille euro al mese. Vogliamo rilanciare i temi del lavoro, dei diritti e della legalità. Battaglia di civiltà. Stiamo assistendo ormai da troppo tempo alle “politiche” di una classe dirigente che non sa più come e dove mettere le mani per arginare il fenomeno della crisi, la perdita cronica di posti di lavoro e le differenze sostanziali tra chi un lavoro lo ha e chi, soprattutto i giovani, rischiano di non averlo e di cercarlo al di fuori del nostro Paese. Saremo anche noi oltre 300 lucani che faremo capire a Renzi che deve smetterla di trattare anche i sindacati da semplici uditori. La Basilicata e l’intero Paese – concludono i segretari dell’Ugl in Basilicata – hanno grosse difficoltà e non vanno risolti con un Presidente del Consiglio che lancia solo delle provocazioni – prima l’articolo 18, poi il TFR in busta paga, domani chissà. Vanno rilanciati gli investimenti, solo così può nascere nuova occupazione e maggiori consumi abbandonando il solo intento di scovare qualche nuova tassa da imporre ai già poveri e disperati italiani”.