Edgeryders è una realtà europea che vive e si organizza online, sulla piattaforma che conta quasi duemilacinquecento iscritti sparsi in tutto il mondo, che si occupano di innovazione tecnologica e sociale. Una community che si organizza, si incontra, si sviluppa e fa progetti, partendo online per impattare offline. Hanno contribuito alla vittoria di Matera con la residenza “unMonastery”, che ha avuto un grande appeal internazionale ed ha restituito alla comunità progetti come il coderdojoMT, la mappatura dei trasporti urbani o il Mapping the commons, una risorsa importante per la comunità. La loro cultura si fonde alla perfezione con il dossier di candidatura e con lo slogan Open Future ed in questi giorni avremo la possibilità di scoprirla più da vicino.
Edgeryders si riunisce offline una volta l’anno e la loro conferenza si chiama Living On the Edge, in un hashtag: #lote4, sono alla quarta edizione. L’hastag sta girando online da un paio di mesi e conta già quattromila interazioni ed una rete capillare e con un forte imprinting internazionale (analisi delle reti disponibile qui http://lote4.edgesense.spazidigitali.com/twitter.html ).
Il tema degli incontri che si possono consultare sul sito web dedicato https://edgeryders.eu/it/lote4/benvenuti-a-lote4 sarà la custodia (stewardship in inglese), “il mettersi insieme per prendersi cura dei beni pubblici, è una competenza fondamentale per sopravvivere e prosperare in un futuro sempre più instabile”.
La diversità radicale è il motore per imparare insieme a Living On The Edge 4. I partecipanti vanno da policy makers di livello internazionale come Fabrizio Barca o Amelia Andersdotter, ad hackers e attivisti: “chiunque abbia a cuore la stewardship è il benvenuto” si legge sulla loro pagina web.
Le conferenze saranno aperte ed orientate alla partecipazione orizzontale ed in molti casi si affronteranno tematiche relative alla basilicata, come l’incontro di Venerdì a Palazzo Lanfranchi dedicato ai casi di stewardship e quello di domenica mattina sul petrolio.
Lo sviluppo culturale passa anche dallo scambio di esperienze e dall’arricchimento del bagaglio che questi incontri possono significare.
L’Ufficio stampa