Italia dei Valori, coerente da sempre con le proprie posizioni, sia dentro che fuori il Parlamento, sabato 25 ottobre sarà in piazza con delle proposte contro la riforma Fornero e per proporre leggi a favore delle assunzioni e non dei licenziamenti. Puntiamo a far crescere il Paese, ricostruendo il mercato del lavoro, ridotto a pezzi da quella riforma ed a difendere i diritti dei lavoratori. Tra i punti della nostra proposta di legge, prevediamo di risolvere il nodo degli esodati favorendo l’accesso alla pensione a coloro che abbiano sottoscritto gli accordi entro il 31 dicembre 2011; un tetto massimo alle pensioni d’oro dal quale ricavare la pensione futura dei giovani pari all’60% della retribuzione percepita negli ultimi cinque anni lavorativi; una flessibilità dell’età pensionabile da accompagnare ad una riforma del sistema previdenziale tale da garantire il ricambio generazionale e l’abolizione della pratica delle dimissioni in bianco, che pone le donne in uno spazio discriminatorio che comprime le loro opportunità professionali.
Il presidio davanti la Regione di lavoratori lucani che hanno perso ogni possibilità di ricorso ad ammortizzatori sociali è proprio la testimonianza di un’emergenza sociale che richiede misure e provvedimenti nazionali e regionali. Noi pensiamo che bisogna muoversi a portare l’Italia fuori da questa situazione ed a mettere in campo tutte le misure necessarie per un nuovo welfare. Per questo nel nostro disegno di legge proponiamo la formula dei due cinque per trovare risorse ed assicurare maggiori entrate senza colpire i lavoratori. Lotta all’evasione fiscale ed alla corruzione con soluzioni incisive ed una patrimoniale sui grandi patrimoni sopra i 5 milioni di euro al netto della prima casa per tre anni per recuperare 10 mld di euro l’anno ed un tetto alle pensioni d’oro di oltre i 5 milioni di euro netti cosi’ da recuperare 15 mld di euro l’anno per finanziare la flessibilita’ in uscita, l’assunzione dei giovani e le piccole imprese.
A livello regionale invece si tratta di accelerare l’attuazione dei provvedimenti annunciati dal Governatore Pittella in sintonia con la scelta da noi ampiamente condivisa di trasformare la card carburante in card sociale da destinare ai lavoratori che non percepiscono più ammortizzatori sociali e ai capifamiglia in situazioni di povertà.