“Assieme all’Istituto Indire, alle amministrazioni locali e alle scuole vogliamo costruire un percorso in grado di coniugare rappresentatività dei territori, numero ridotto di allievi e qualità della didattica, allo scopo di combattere l’isolamento e garantire il diritto allo studio anche agli studenti delle realtà cosiddette “rurali”
“Le tecnologie digitali e i modelli didattici innovativi rappresentano una delle possibili risposte ai problemi di isolamento geografico e di contrazione del numero di studenti presenti in molte scuole lucane”.
In questo modo l’assessore regionale alla Formazione Raffaele Liberali ha introdotto il convegno “Piccole Scuole Crescono”, promosso questo pomeriggio dalla Regione Basilicata, in collaborazione con Indire, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa già dal 2006 impegnato in processi di innovazione nelle scuole in situazioni di isolamento. Erano presenti amministratori locali, dirigenti e rappresentanti degli istituti scolastici del territorio.
“Assieme all’Istituto Indire, alle amministrazioni locali e alle scuole – ha continuato l’assessore – vogliamo costruire un percorso in grado di coniugare rappresentatività dei territori, numero ridotto di allievi e qualità della didattica, allo scopo di combattere l’isolamento e garantire il diritto allo studio anche agli studenti delle realtà cosiddette “rurali”. L’esperienza pilota “Piccole Scuole Crescono” , puntando sull’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica, è in linea con la priorità assegnata dalla Regione alla scuola digitale. Entro fine anno sarà infatti pubblicato il bando scuola 2.0 con investimenti in strumenti tecnologici e in formazione per gli insegnanti. Questo impegno, assieme alla discussione in corso sul dimensionamento, è volto a dare risposte concrete alle famiglie e ai ragazzi lucani, affinché possano affrontare più adeguatamente il mercato del lavoro”.
“L’esperienza di Indire – ha spiegato la ricercatrice Giusy Cannella, in rappresentanza del presidente Giovanni Biondi – presenta modelli didattici innovativi rilevati osservando e documentando piccole scuole situate in zone isolate. Si tratta di reti tra classi di scuole diverse, realizzate con vari strumenti tecnologici (dalle videoconferenze ai blog ) e con diversi livelli di partecipazione, per permettere agli studenti delle realtà isolate di formarsi senza abbandonare il proprio paese. Attraverso l’uso di uno specifico setting tecnologico è stato possibile avviare progetti didattici e collegamenti tra classi situate in plessi diversi pur appartenendo alla stessa istituzione scolastica” .
“La scuola – ha concluso la dirigente dell’Ufficio Scolastico e Universitario del Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca Assunta Palamone – vive in pieno la crisi sociale ed economica del Paese e il progetto “Piccole scuole crescono”, se riempito di contenuti e strumenti, può innescare un circolo virtuoso, da completare con il superamento del gap infrastrutturale e un maggior raccordo tra scuola, università e mondo del lavoro”.
Il prossimo incontro su tali tematiche è previsto per il 14 e 15 novembre 2014 a Marsico Nuovo.