Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, in una nota invita la Regione ad individuare le aree non idonee per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili? Di seguito la nota integrale.
Gli obblighi di legge restano lettera morta. Succede anche questo nella Basilicata pittelliana.
Nel Consiglio regionale dell’8 Luglio scorso veniva approvata, dopo lunga discussione, scaturita dall’investimento Teknosolar nel Comune di Palazzo San Gervasio, la legge regionale n. 8 attraverso la quale la Regione Basilicata, recependo quanto previsto dalla legislazione nazionale, si impegnava ad individuare, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore, le aree non idonee ad ospitare impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili.
I 60 giorni previsti dalla legge, dichiarata urgente e quindi entrata in vigore successivamente la sua pubblicazione, avvenuta sul B.U.R. in data 22 Luglio, sono passati da circa un mese. Tuttavia, non è dato sapere se l’adempimento è avvenuto.
Per questo motivo, in data odierna, abbiamo presentato un’interrogazione al Presidente Pittella per conoscere lo stato dell’arte e, nel caso non si sia ancora provveduto, le motivazioni di tale ritardo e le intenzioni della Giunta regionale per giungere, nel più breve tempo possibile, all’individuazione delle aree della Basilicata da escludere dall’insediamento di impianti di produzione che utilizzano le energie rinnovabili.
Individuare aree non idonee non significa solo compiere un atto burocratico, ma serve a difendere e tutelare le potenzialità paesaggistiche e naturali della nostra Regione. Le energie rinnovabili sono una risorsa – anche in termini economici – ma devono essere oggetto, come previsto dalla normativa nazionale, di una valutazione attenta che ne analizzi anche l’impatto sull’ambiente, sul paesaggio, sul patrimonio storico e artistico, sulle tradizioni agroalimentari locali e sulla biodiversità. Tale obiettivo diventa prioritario in una Regione come la Basilicata, dove troppo spesso le “rinnovabili” hanno deturpato splendidi paesaggi o aree a forte vocazione agricola.
Ancora una volta, il Gladiatore Pittella, nonostante vi sia un disposto normativo continua a tergiversare sulla difesa del patrimonio ambientale e naturale della nostra Basilicata, così come ha fatto il suo predecessore.