“Le organizzazioni dei produttori (Op), previste dalla politica agricola comunitaria, sono propedeutiche a nuovi importanti investimenti nell’agro-alimentare, alla costituzione di filiere di settore e al superamento di molte delle problematiche che oggi affliggono l’agricoltura lucana”.
Questo in sintesi il messaggio dell’assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata Michele Ottati, nel corso dell’incontro con i produttori tenutosi questa mattina nell’aula magna dell’Università degli Studi della Basilicata sul tema “Il successo dell’agricoltura lucana: le organizzazioni di produttori”.
La nuova programmazione comunitaria 2014-2020 (I e II Pilastro) mette in campo per l’agricoltura 1 miliardo e 300 milioni di euro. A fronte di queste risorse l’Europa rilancia, disciplinandolo in diversi regolamenti, il ruolo delle organizzazioni di produttori, ovvero aggregazioni di aziende agricole organizzate in diverse forme giuridiche, a cui è concesso un contributo a fondo perduto del 4,1% del volume di tutta la commercializzazione, più uno 0,5% per interventi contro la crisi di mercato.
Nonostante i palesi vantaggi, la sfida è stata finora sottovalutata in Basilicata e i numeri parlano chiaro: solo 7 op nell’ortofrutta e 8 nel settore dell’olio. “Occorre – ha sottolineato l’Assessore – invertire la rotta. Il valore aggiunto dei nostri prodotti non deve più essere sfruttato da intermediari dietro compensi irrisori. Op strutturate, efficienti e guidate da professionisti competenti rappresentano il futuro dell’agricoltura lucana, perché sono strumenti a difesa dei produttori associati”. Allo scetticismo lucano sulle Op l’assessore ha opposto non solo i regolamenti comunitari, ma anche l’esperienza degli Usa, patria dell’individualismo che ha raggiunto 246 miliardi di commercializzazione di prodotti di cooperative.
Durante la sua relazione Ottati ha fornito agli interlocutori tutte le informazioni tecniche di dettaglio sulla costituzione delle Op (numero di soci, contributi, programma operativo, fatturazione, etc.) insistendo sulla flessibilità di questi strumenti per i soci. Informazioni disponibili in un documento pubblicato sul sito del Dipartimento Politiche Agricole, dove nei prossimi giorni si troverà anche un’apposita sezione dedicata alle Op.
A concludere i lavori della giornata la presentazione di due “best practice” locali : la Op Assofruit Italia di Scanzano Ionico, prima organizzazione lucana costituita nel 1996 e la Op Ancona di Policoro , una organizzazione di produttori di fichi nata a Policoro nel 2005. Due esperienze di successo e lungimiranza presentate dai produttori Badursi e Ancona.
TERREVIVE”: CASTELLUCCIO (FI), PRIMO PASSO PER FAVORIRE IMPRENDITORIA GIOVANILE IN AGRICOLTURA
“La sottoscrizione del protocollo d’intesa “Terrevive” tra il Ministero delle Politiche Agricole le Regioni, i Comuni, l’Agenzia del Demanio e l’Ismea per la vendita e l’affitto dei terreni demaniali apre un primo spiraglio positivo per favorire anche in Basilicata l’imprenditorialità giovanile in agricoltura e di conseguenza il ricambio generazionale di cui si avverte la necessità anche nel Metapontino”: è il commento del consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio.
“Con l’entrata in vigore del decreto ministeriale di luglio scorso – riferisce ancora Castelluccio – sono stati sbloccati l’affitto e la vendita di 5.500 ettari di terreni di proprietà dello Stato destinati, in prelazione, ai giovani agricoltori, di questi la quota lucana è ancora molto limitata (0,29 ha, circa 2.900 mq). Per questa ragione siamo solo ad un primo e parziale provvedimento che – aggiunge – deve essere seguito da altri più consistenti che affrontino le questioni del credito per incrementare l’acquisto della terra da parte di agricoltori under 35. Un esempio in questo senso viene da alcuni Regioni che hanno istituito la “Banca della Terra” allo scopo di liberare ettari ed ettari di terre oggi improduttive, riportandole dove devono stare: nelle disponibilità quotidiane degli agricoltori per continuare a produrre. Si tratta inoltre di far tesoro dell’esperienza piuttosto deludente avvenuta con le misure del PSR 2007-2013 riferite al ricambio generazionale in agricoltura per prevederne di più efficaci, specie per i tempi di erogazione degli aiuti, nel nuovo PSR 2014-2020. Anche sul fronte del credito agrario – conclude il consigliere di Fi – la Regione deve fare di più e meglio, mentre il Governo Renzi deve far sentire la voce degli agricoltori italiani a Bruxelles perché riveda la posizione sugli “aiuti di Stato” e si attivino quelle sinergie con gli istituti bancari per favorire l’accesso al credito non solo per i giovani”.