Riportiamo di seguito la nota del consigliere comunale del PD Angelo Cotugno in cui conferma quanto dichiarato nei giorni scorsi sul profilo facebook. L’intervento, anticipato dalla nostra redazione, riguarda il Mulino Alvino. In particolare Cotugno sottolinea in una nota che sono ripresi i lavori presso il “centro per le arti bianche” a dispetto di sentenze che ne hanno bloccato in precedenza l’esecuzione dell’opera.
La frase che si impone su uno striscione, che riporta il logo di Matera2019, affisso sul cantiere del Mulino Alvino.
Lo striscione è stato predisposto e posizionato per accogliere la commissione che ha visitato la città il 7/10/2014 e per segnalare la ripresa dei lavori autorizzata con un nuovo permesso a costruire rilasciato il 30.09.2014.
La vicenda potrebbe rientrare nell’ambito della ordinaria amministrazione se non richiedesse una particolare attenzione per tutti gli atti che sono ancora collegati alla riqualificazione di quell’ambito.
Ritorno sulla vicenda per sottolineare ancora una volta che scelte così importanti devono essere patrimonio collettivo oltre che essere discusse nelle sedi opportune quali le commissioni consiliari e sopratutto il consiglio comunale.
La vicenda “Mulino Alvino” è inserita in quella brutta pagina dell’urbanistica materana che ha trasformato tutti i vecchi opifici della filiera del bianco o delle arti bianche in residenze. In questo caso lo scambio “riqualificazione Mulino Alvino e delocalizzazioni di volumi residenziali in Via Dante/Via Gravina” autorizzati con IL permesso a costruire rilasciato l’8.10.2012 è stato contestato da alcuni consiglieri e da alcuni cittadini i quali hanno presentato un ricorso al TAR di Basilicata richiedendo l’annullamento del citato PdC.
Il 19/4/2014 il TAR ha accolto il ricorso ed ha annullato il PdC ordinando all’autorità amministrativa l’esecuzione della sentenza.
L’impresa insieme all’amministrazione comunale hanno fatto un ricorso al Consiglio di Stato per chiederne la sospensione. Anche questa richiesta non è stata accolta. Il Consiglio di Stato ha invece ribadito con molta chiarezza che la competenza su tale procedura è del consiglio comunale.
Nonostante questi precedenti il dirigente, lo stesso del primo PdC, ha rilasciato un nuovo permesso a costruire ancora una volta senza avvertire la necessità o il dovere di informare o discuterne con gli organi competenti.
Sarebbe stato opportuno invece procedere con maggiore chiarezza introducendo elementi di maggiore trasparenza e partecipazione. Anche la pubblicazione sull’albo pretorio ha avuto qualche intoppo dal 2.10.2014 al 17.10.2014 il PdC non c’era.
L’inserimento nel dossier di candidatura non rende l’intervento svincolato dalle regole della buona amministrazione. Sarebbe alquanto singolare che il solo fatto di avere un rigo di descrizione nel dossier fosse interpretato come una deroga ad approfondimenti o a qualunque procedimento di evidenza pubblica. Ci sono norme, strumenti e obblighi a cui è ancora necessario fare riferimento. Il riferimento vale per la indispensabile riqualificazione del Mulino Alvino il cui progetto dovrà essere discusso e riportato in una convenzione così come per gli altri importanti progetti alcuni dei quali di seguito elencati ed il cui elenco completo e a pag.96 del dossier :
L’arca di Prometeo 8,2 MEU
Basilicata archeologica 5 MEU
Sistema delle cave 3,2 MEU
I-DEA 7 MEU
Open Design School 4,5 MEU
Greenways(antichi tratturi) 10 MEU
Banda Larga Sassi 6 MEU
Matera Accessibile 8 MEU
Nel tempo che ci porta verso il 2019 dobbiamo progettare e realizzare le opere indicate con il massimo del rigore e della trasparenza. Per tutte queste ragioni la selezione della nuova classe dirigente ed amministrativa deve prodursi con regole capaci di superare gli ambiti delle filiere, dei salotti e delle famiglie. #MT2019 MATERA E’.