Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ha manifestato con i suoi giovani questa mattina davanti l’ingresso del palazzo della Giunta regionale contro il decreto “Sblocca Italia” e la presa di posizione del presidente Pittella in merito a quanto stabilito sul petrolio in Basilicata.
Una banconota da 500 euro con l’effigie, da un lato di Matteo Renzi e dall’altro di Marcello Pittella, il logo della manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale per protestare contro il decreto “Sblocca Italia” e le decisioni ivi ricomprese che riguardano il futuro della Basilicata per quanto concerne le estrazioni petrolifere e la gestione delle economie di ricaduta. “Una banconota – ha spiegato il capogruppo di Lb-Fdi, Gianni Rosa – con la scritta sottostante ‘la Basilicata non è in vendita’ che sta a significare il becero scambio avvenuto tra Governo centrale e Governatore lucano a tutto vantaggio del primo che avoca a sé tutta la potestà circa la gestione tout court del petrolio nella nostra regione”.
Hanno aperto la manifestazione i ragazzi di “Gioventù Nazionale Basilicata” che hanno fatto la cronistoria delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi dagli esponenti del centrosinistra lucano, anche dei parlamentari, “dichiarazioni puntualmente disattese dai fatti e nei contenuti che hanno quale risultanza l’allineamento più totale sulle posizioni di un Governo più che mai deciso a fare della Basilicata una gruviera, non avendo di certo ‘paura di quattro comitatini’ che si oppongono alla estrazione selvaggia”.
Rosa, nel criticare aspramente la lettera inviata dal presidente Pittella ai Sindaci della regione, ha spiegato che obiettivo della manifestazione “è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di fondamentale importanza per la Basilicata e le sue generazioni future che, grazie al malgoverno del centrosinistra si troveranno un’eredità caratterizzata da degrado ambientale e dal pericolo costante di patologie gravi e invalidanti. Il rubinetto del petrolio – ha continuato – è ormai stabilmente a Roma, mentre Pittella gestisce il suo bancomat regionale per foraggiare la sua filiera e pagare i tanti debiti di gratitudine contratti, non solo in Italia, in questa prima fase del suo governo. Lo Stato in testa, quindi, e di contro Pittella che svende la sua terra e rafforza la sua sudditanza a Renzi, pretendendo, anche, di spiegare il decreto ‘Sblocca Italia’ ai lucani come se fossimo dinanzi ad una popolazione incapace di leggere e scrivere. Noi diciamo no a tutto questo – ha aggiunto Rosa – dimostrando, è questa prima manifestazione ne è l’esempio concreto, la nostra vicinanza ad una popolo che sta seguendo attonito il mercimonio che si sta consumando sulle proprie spalle. E non basta assolutamente l’assunto in base al quale al maggiore petrolio prodotto corrisponde il ‘giusto’ contentino economico. Quello di cui i lucani hanno veramente bisogno è il giusto, questo sì, indennizzo per tutti i danni subiti in termini di salute, di tutela del paesaggio e di un’economia agricola un tempo florida e incontaminata”.
“Con il voto di fiducia domani in Senato (il 27esimo dell’era Renzi) e il passaggio di venerdì scorso alla Camera – ha proseguito Rosa – è stato impossibile intervenire a livello parlamentare e domani si avrà il colpo di grazia per la Basilicata con il benestare di tutta la politica lucana grande sulla carta e piccola nei fatti, una serie di personaggi prima divenuti paladini dell’autonomia regionale in materia energetica per poi piegarsi al volere del capo supremo. E’ giunto, dunque, il momento di scendere in piazza, ovviando all’immobilismo di una lunga fila di occupapoltrone interessati solo a portare avanti i propri giochi di potere che con la Basilicata hanno poco da spartire. E’ bene che si sappia che con questa classe politica non ci sarà mai ‘una Scanzano 2’, ma solo il silenzio dei ‘falsi’ innocenti”.