“Il taglio del contributo ai patronati e l’introduzione del 730 precompilato colpiscono ancora una volta i pensionati e i cittadini più deboli che trovano quotidianamente nei Patronati assistenza, capacità di ascolto e aiuto nel districarsi tra le maglie della burocrazia. Inoltre, si mettono a repentaglio migliaia di posti di lavoro e la presenza di molti uffici sul territorio regionale e nazionale.” E’ il commento di Vincenzo Tortorelli, segretario regionale della Uil pensionati di Basilicata.
“In parole molto semplici si tratta di un taglio del 40% sul fondo dei Patronati. I Patronati – aggiunge il dirigente della Uil – hanno visto uno sviluppo nella qualità dei servizi offerti con la loro riforma nel 2001. Se prima, infatti, si occupavano soltanto di pratiche amministrative pensionistiche, dopo la riforma hanno potuto offrire assistenza ai cittadini per prestazioni più variegate (anche sul piano della sola consulenza), svolgendo una significativa attività di sostegno, informativa e di assistenza tecnica in settori assolutamente distinti tra loro: dalle prestazioni sanitarie al risparmio previdenziale, dalla legislazione fiscale all’assistenza in sede giudiziaria, dalla informazione sulla sicurezza dei luoghi di lavoro al supporto delle autorità diplomatiche anche per extracomunitari. Insomma, un aiuto per le fasce più deboli della società come anziani, disoccupati, invalidi. Sembrerebbe quasi che – continua Tortorelli – si voglia fare un regalo ai commercialisti, visto che molte sedi verranno chiuse lasciando gli utenti senza nessuna assistenza per quei calcoli fiscali necessari a pagare le tasse più importanti, ad esempio quelle legate alla casa.
Dunque una scelta scellerata che metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati che rimangono l’unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all’estero. Tutti loro si troveranno a pagare per un servizio oggi gratuito, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto. L’uguaglianza di accesso ai diritti sarà cancellata, mentre per svolgere lo stesso lavoro, la Pubblica Amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa 6.000 nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre 5.000 persone. Il costo complessivo per la Pubblica Amministrazione (Inps, Inail e Ministero dell’ Interno) sarebbe di 657 milioni di euro. Per contrastare questa misura che minerebbe seriamente la tenuta del sistema di welfare del nostro Paese, i sindacati dei pensionati sosterranno la battaglia avviata dai patronati attraverso una mobilitazione sia a livello nazionale che locale, per sensibilizzare l’opinione pubblica e far comprendere al Governo e al Parlamento l’importanza di modificare immediatamente la proposta contenuta nella Legge di Stabilità” .