UIL: CIG, PIU’ 24% IN UN ANNO IN BASILICATA
Nel raffronto tra i primi nove mesi 2013 (gennaio-settembre) e i primi nove mesi 2014 la Basilicata, con circa 10 milioni 200 mila ore (di cui 8 milioni cig straordinaria), è la regione che registra il maggiore aumento di ore di cassa integrazione (+24,2%) e l’incremento di 1.299 operai (da 5.366 del 2013 agli attuali 6.665). E’ quanto si rileva dal nono Rapporto Uil sulla cassa integrazione diffuso dall’Ufficio Servizio Politiche del Lavoro Uil.
Quanto invece al raffronto tra settembre 2013 e settembre 2014, le ore di cig autorizzate segnano un aumento del 7% e il numero di lavoratori interessati un aumento di 266 unità.
A preoccupare maggiormente – sottolinea la Uil – è l’incremento a settembre , rispetto ad agosto, delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria (+72,8%), che equivale a 325.109 ore: un vero e proprio Settembre nero.
I dati – commenta il segretario regionale della Uil Carmine Vaccaro – ci confermano il persistere di una forte sofferenza del sistema produttivo rappresentato da quelle imprese che, grazie al sistema finanziato da lavoratori ed imprese (cigo e cigs), riescono a reggere l’impatto della crisi “autofinanziandosi”, in gran parte, il sostegno al reddito. Meno visibile, nel monitoraggio delle ore autorizzate di cassa integrazione, la “reale” sofferenza delle piccole e piccolissime imprese e dei lavoratori in esse occupati, che possono accedere alla sola cassa integrazione in deroga. Infatti la concessione di tale strumento è condizionata dalla incertezza dei finanziamenti necessari che, ad oggi, non sono stati completamente ancora ripartiti a livello regionale.
Il dirigente della Uil fa inoltre riferimento ai dati sul mercato del lavoro di fonte Istat per sostenere che siamo di fronte ad un “effetto travaso”: è sempre positivo quando la riduzione del tasso di inattività viene compensata da un aumento dell’occupazione e, seppur paradossale, da un incremento della disoccupazione. Ciò non toglie che restano immutate le forti preoccupazioni per l’ancora troppo elevato tasso di disoccupazione, soprattutto sul versante dei giovani. Ad oggi, l’enorme quantità di risorse destinate a incentivi a favore dell’occupazione, soprattutto giovanile, e i primi risultati della Garanzia Giovani non sembra che abbiano e stiano producendo risultati brillanti.
Queste sofferenze dovrebbero essere evidenti alla “politica” che da una parte intende (con il Jobs Act) rivedere al ribasso i termini di utilizzo della cassa integrazione, specie quella straordinaria e, dall’altra, attraverso la restrizione dei criteri di accesso alla cassa integrazione e alla mobilità in deroga, intende accelerare il processo di superamento dello strumento senza che siano stati individuati altri strumenti di protezione sociale come i Fondi di solidarietà bilaterali ideati per sostituire proprio l’istituto della deroga. Come dire “lascio il certo per l’incerto” ma, in questo caso, stiamo parlando dell’unica forma di aiuto e di sostegno al reddito per decine di migliaia di persone.