Riceviamo e pubblichiamo la nota sottoscritta da settanta associazioni culturali e socio sanitarie provenienti da ogni angolo della Basilicata che “hanno tolto la testa da sotto la sabbia per esprimere la loro posizione in merito al decreto Sblocca Italia.
Cultura versus petrolio
Non è passato molto tempo da quel fatidico Venerdì 17 Ottobre, quando il Ministro Franceschini ha annunciato, a nome della commissione giudicante europea, che Matera era la città italiana designata a ricoprire l’ambito ruolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019. Un risultato straordinario, frutto del lavoro di un’intera comunità, quella lucana, che attorno ai temi della candidatura ha saputo ritrovare coesione ed unità di intenti, cosa tutt’altro che semplice alle nostre latitudini.
Tutto lo scenario creativo lucano (che annovera tra le sue fila numerose partite iva, un sensibile numero di lavoratori ed un considerevole volume di affari) rappresentato da enti profit e non profit (associazioni, imprese culturali, etc.) è stato parte integrante di questo percorso verso un open future che non dobbiamo più subire, ma che noi stessi intendiamo realizzare.
Il governo ha poi ratificato l’indicazione della commissione, premiando l’idea di un modello economico costruito sulla cultura: cultura come ricerca di un nuovo modo di essere comunità, di essere abitanti culturali, in armonia con lo spazio nel quale operiamo.
Purtroppo, negli stessi giorni, il governo sta tragicamente investendo, dando segno di un’evidente dissociazione, su un’idea vecchia di sfruttamento di questo nostro territorio, ricorrendo al petrolio: con il D.L. n. 133 del 12 settembre 2014 cd. Sblocca Italia di fatto si liberalizza sull’intero territorio lucano, mare incluso, la sua estrazione avocando al Governo i poteri autorizzativi delle stesse, senza che le regioni possano esercitare le prerogative sancite dalla Costituzione.
In pratica, se il decreto sarà convertito in legge di qui a poco la Basilicata sarà trivellata in lungo e largo e la ricerca e l’estrazione del petrolio lucano godrà di procedure accelerate e semplificate gestite direttamente a livello ministeriale.
Nel dossier di candidatura ci sono i nostri progetti, dietro ogni singolo progetto c’è il sogno di vivere in una Regione che si è già incamminata in direzione di uno sviluppo sostenibile nel quale la cultura diventi scintilla per riaccendere le nostre terre attraverso l’agroalimentare, l’artigianato, la ripresa di piccole imprese, il turismo, valorizzando vecchi e nuovi saperi e attraendo in regione idee, talenti, investimenti e comunità di innovazione e di pensiero da tutto il mondo.
Tutto questo per essere un modello diverso di sviluppo per il Sud, l’Italia e l’Europa.
Non si può contemporaneamente investire sulla cultura e poi sfregiare quello spazio entro cui operare: sembra chiaro che un modello di sviluppo che basa il presente e il futuro di queste terre su un percorso incerto, potenzialmente dannoso e a breve termine (si veda al riguardo il sito web unmig.sviluppoeconomico.gov.it), non ha potuto e non potrà generare modelli alternativi ed innovativi di economie virtuose, quali invece potrebbero nascere anche dal nostro lavoro, dai nostri sogni e da quelli dell’intera comunità lucana che, raccogliendo la sfida di Matera 2019, ha fortemente scommesso sulla loro realizzazione.
Per questo motivo chiediamo che la classe politica regionale, peraltro parte della storia di Matera 2019, compia i passi necessari (impugnare la legittimità del suddetto decreto o la eventuale legge di conversione davanti alla Corte Costituzionale sarebbe una risposta concreta ed efficace nell’immediato!) per farsi promotrice di un’idea diversa di crescita basata sulla comprensione profonda delle specifiche vocazioni territoriali, sulla cura del territorio e sulla fiducia e supporto nelle realtà che lavorano nell’ambito dei Beni Culturali e Socio-sanitari.
Agoraut – Lagonegro; AID – Matera; AIL – Matera; AIPD Onlus – Matera; Al Parco, rivista dei Parchi di Basilicata; Allelammie – Pisticci; Amici del Parco della Murgia Materana – Matera; Amici del Cuore – Matera; ANMIC – Matera; APD – Matera; Arteria – Matera; AISM – Matera; ASD La Fenice – Matera; Associazione Basilicata Mozambico; Associazione Materana Salute Mentale; AVIS – Matera; BRIO – Matera; Casa Netural – Matera; Centro Studi Yoga e Meditazione Al Jalil – Matera; Cecilia, centro per la creatività – Tito; Centro Tilt – Marconia; Centro antiviolenza – Policoro; Cinefabrica – Matera; Coop. Synchronos – Matera; CooperAttiva soc. coop. – Montescaglioso; Culture Lucane Soc. Coop. – Matera; DIVA – Matera; DolceMente – Matera; Euro-net – Potenza; ENS – Matera; Ensemble Teatro Instabile – Montalbano J.; Faber s.r.l. – Matera; Fare Strada – Matera; Federconsumatori – Matera; FIDAS Basilicata; Genitori H24 – Matera; GILS Onlus – Matera; Gli Artisti della Bellezza – Bernalda; Globus Onlus – Bernalda; Gommalacca Teatro – Potenza; IAC centro arti integrate – Matera; Ipogea Soc. Coop. – Matera; Il Querceto – Marsicovetere; La Mandragola Teatro – Villa D’Agri; LiberMedia – Matera; Lucania Film Festival; Lucanima – Potenza; Lucani in Perù; Materacea s.r.l.; Materahub; Matera Sports Academy; Matera International FICTS Festival; Minerva Scienza – Matera; MOM – Mamme materane all’opera; Murgiamadre Soc. Coop.- Matera; Namavista – Pisticci; Network BasilicataCinema; Noeltan Srl – Potenza; Officine Frida – Matera; Onyx Jazz Club – Matera; Phonetica – Cassano Murge(BA); Potenza Film Festival; Ragnatela Folk – Matera; Respirare Sinapsi – Oppido L.; Rete Cinema Basilicata; SassieMurgia – Matera; Sporting Club Disable Onlus – Matera; SUD “Gigi Giannotti” – Nova Siri; Terre Joniche; UISP – Matera; UNIVOC – Grassano; Women’s Fiction Festival; Vulcanica – Rionero in Vulture; Zer0971 – Potenza; Collettivo Donne Matera.
IDV: PETROLIO; RIPRESA DELLA LOTTA E RICORSO A CORTE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO
Per Italia dei Valori le questioni più urgenti da affrontare in Basilicata vanno nella direzione di dare voce al profondo malessere popolare di questi giorni con due priorità. La prima è legata al Petrolio ed agli effetti devastanti che potrebbe produrre il tanto discusso art. 38 dello Sblocca Italia. La seconda: a gran voce si chiede un percorso politico più energico e marcato, suggerendo anche le nuove iniziative politiche da adottare nei confronti del governo regionale. Lo sostiene la segretaria regionale del partito Maria Luisa Cantisani riferendo le conclusioni di un’assemblea dei gruppi dirigenti e militanti di IdV.
Per Cantisani le ultime vicende legate al Petrolio e la sordità delle Compagnie petrolifere, che spadroneggiano in piena autonomia, grazie a leggi compiacenti da rivedere, in spregio alle più elementari regole di rispetto dei contesti, dell’ambiente e dell’uomo, dell’economia e dei Territori, richiedono una nuova azione politica decisa e competente. La nuova IDV è impegnata a ritagliarsi il ruolo che gli appartiene, cioè quello popolare che lo distingue da sempre.
L’incontro tematico tenutosi, qualificatissimo nei contenuti e nello svolgimento – si legge ancora nella nota – ha aperto nuovi punti di osservazione sulla vicenda petrolio in Basilicata e sugli effetti degli Artt. 37 e 38, necessariamente da rivedere sotto il profilo giuridico, nonostante gli accordi siglati e controfirmati con atti aggiuntivi.
Se Il Partito cambia pelle – sottolinea Cantisani – è perché non è più personale, e pur seguendo la sua antica vocazione in difesa dei diritti dei più deboli, con il sostegno di una direzione totalmente rinnovata e pronta a fare politica nelle istituzioni e dove chiama un bisogno, in difesa del territorio e dei diritti negati. Un’ulteriore indicazione che proviene dalla base: si torna a lottare seguendo la logica che, laddove i diritti vengono calpestati, l’azione politica di IDV non deve arretrare. La nuova IDV si riprende il ruolo di sentinella nelle istituzioni. Per questa ragione il nuovo corso sottolinea il sostegno delle problematiche più urgenti che provengono dal Territorio lucano.
Sabato 8 – annuncia la segretaria di IdV – saremo in Piazza Mario Pagano con un nostro gazebo a sostegno della manifestazione organizzata a più voci per rimarcare i diritti dei cittadini calpestati dalla ormai legge, grazie al voto di fiducia del Senato.
L’assemblea, infine, ha dato mandato alla segretaria del Partito di ricorrere formalmente alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, perché venga riconosciuto il diritto alla salute, tutela della qualità delle acque e quindi della vita.