Quando arrivi a New York, ed è la prima volta, non smetti mai di guardare in alto: i grattacieli e la moltitudine umana non hanno eguali in nessun’altra città del mondo. È un pomeriggio caotico, fatto di sirene e passanti, il giorno in cui il Sindaco di Grassano Francesco Sanseverino, ha ricambiato la visita al primo cittadino della grande mela: The Major of New York, Mr. Bill De Blasio. Eravamo rimasti alla confusione e al traffico di un pomeriggio fatto di costumi e facce dipinte per la Halloween’s Parade, lungo la strada che costeggia il parco della City Hall, Municipio di New York. Sanseverino, suo figlio Innocenzo, io, mio marito e Domenico Pinto, presidente della Federazione lucani in America, ci siamo avvicinati alla prima postazione di controllo e l’agente del New York Police Dep. ci ha autorizzato ad accedere al secondo blocco di controllo. Quando siamo entrati nella City Hall, tutto è stato davvero emozionante, arredi in stile neoclassico, dipinti monumentali dei grandi della storia americana e l’alacre movimento dello staff del sindaco. Ci siamo seduti e abbiamo atteso le parole magiche: “forza tutti dentro” e così siamo passati dall’ultimo cancello verso la stanza del sindaco accompagnati da una giovanissima assistente.
Sono partito dalla Basilicata convinta di non incontrare il nostro amato Bill perché i protocolli americani, si sa, non ammettono eccezioni. Ma sono partita con la felicità nel cuore perché avrei accompagnato il mio sindaco, il mio dottore, Sanseverino fino alla city hall e avrei affidato a lui i miei doni per i De Blasio. Così giovedì 30 ottobre sono arrivata nella grande mela e ho sentito per telefono Sanseverino alle prese con gli ultimi allenamenti per la maratona. L’appuntamento era alla city hall il 31 ottobre alle 16:30. Attimi al fulmicotone, e dopo una breve presentazione, l’attesa: saremmo entrati tutti oppure no?
Tutte le favole hanno un lieto fine: anche per me è andata così, infatti non ho accompagnato il Dottore fino alla porta ma ho vissuto con lui uno dei momenti storici del suo mandato e della mia vita. Si è aperto il cancello e siamo entrati nella zona riservata; un piccolo corridoio e tre stanze open desk e finalmente la porta del sindaco si spalanca. Nella confusione più totale, non so dire quante emozioni mi hanno invaso, ricordo solo il sorriso imponente e radioso di De Blasio, l’abbraccio al mio sindaco e poi l’abbraccio a me: “come stai Vittoria? cantante bravissima” e io colorata di rosso vergogna non smettevo di dire grazie, “dove hai imparato a cantare così?”. Quello che mi ha lasciato senza parole, non sono stati i complimenti davvero troppo generosi, ma il perfetto italiano con cui uno degli uomini più potenti d’America ha scelto di parlarci.
De Blasio e’ un sindaco integerrimo: ha abbassato i limiti di velocità e cerca in tutti i modi di dare una regola ad una città difficile da governare ma perfettamente in ordine, fondamentalmente sicura, molto ben organizzata e in espansione.
Durante l’incontro il sindaco di grassano Sanseverino, ha portato a De Blasio, i saluti del Presidente Marcello Pittella e della istituzioni lucane, un frammento delle sue origini con la foto originale della casa materna, inoltre un meraviglioso volume sulla Capitale della Cultura Matera 2019, e un invito ad aprire un canale con New York e con gli italo-americani in particolare – ma non solo – affinché le seconde e terze generazioni conoscano i luoghi d’origine perché per De Blasio “non è possibile che molti americani d’origine italiana non siano mai stati a CASA, la casa dei loro genitori e nonni”. Durante la visita il sindaco De Blasio ha ricordato la commozione sua e della sua famiglia durante l’esecuzione dell’inno Americano, cantato da me e le tantissime testimonianze di legame coi lucani e gli italiani. Un selfie per immortalare l’incontro è la foto del fotografo ufficiale perché non si dica che è stato un sogno….anche se penso che un sogno così non ritorni mai più….
From New York – Vittoria Siggillino
Nov 06