La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, esprime il proprio “no” alle nuove istanze di permesso idrocarburi “Muro Lucano” (comuni di Muro Lucano, Balvano, Baragiano, Bella, Castelgrande, Laviano, Pescopagano, San Fele ) e La Bicocca (Melfi, Rapolla e Barile) per le quali la Regione, nonostante i pareri contrari dei comuni già espressi nella fase di screening, ha deciso di attivare la Valutazione di Impatto Ambientale. Oggi pomeriggio, infatti, sono stati convocati d’urgenza due consigli comunali aperti, indetti dai primi cittadini di Muro Lucano (ore 18,00) e Melfi (ore 15,00) e che vedranno la partecipazione dei sindaci interessati dalle due istanze di permesso di ricerca, presentate rispettivamente dalla Italmin Exploration e dalla Delta Energy. L’intero territorio della Regione Basilicata – evidenzia la Ola – è stato individuato come servitù energetica dallo “sblocca Italia” nel quale è stato introdotto con un emendamento al comma 1 dell’ex articolo 38, la “pianificazione petrolifera”. Un emendamento – denuncia la Ola – “peggiorativo” del decreto sblocca Italia introdotto nella leggedi conversione dalle compagnie minerarie che si contendono il 70% del territorio regionale, con 20 concessioni, 10 permessi e 18 istanze di permesso di ricerca, ed uno stoccaggio di gas. Un territorio ove sono presenti però importanti emergenze ambientali, agricole, turistiche e storico monumentali, al punto che sono alla base dell’economia e delle produzioni tipiche e di qualità conosciute anche fuori regione. La Ola sollecita la Regione Basilicata ad esprimere diniego alle nuove istanze di permesso di ricerca idrocarburi “Muro Lucano “ e “La Bicocca”, in coerenza con le nuove decisioni che assumeranno oggi le amministrazioni comunali interessate, ed a non esitare a ricorrere presso la Corte Costituzionale contro lo “sblocca Italia”, in considerazione che, dal 1 Aprile 2015, le competenze in materia di autorizzazioni ambientali in base alla legge “sblocca Italia” passano dalla Regione ai ministeri competenti.
Nov 10