Sullo “Sblocca Italia” per la parte riferita al petrolio Italia dei Valori oltre alla mobilitazione di piazza avvia iniziative istituzionali. In tutti i Consigli Comunali in cui è presente – riferisce una nota – IdV in sintonia con la linea politica già espressa proporrà di approvare odg e documenti per il ricorso alla Corte Costituzionale contro gli effetti devastanti che potrebbe produrre il tanto discusso art. 38 dello Sblocca Italia. Iniziative in tal senso sono state già assunte o lo saranno nei prossimi giorni a Matera con i consiglieri Paterino e Morelli, a Bella con l’assessore Ferrone, a Laurenzana con il consigliere Cantisani.
Poiché facciamo della nostra Costituzione uno strumento di legalità e democrazia – spiega la nota – ci opponiamo all’art. 38 in quanto la Regione rischia di non avere più voce in capitolo qualora permettessimo ad un titolo concessorio unico le attività di prospezione, di ricerca e coltivazione degli idrocarburi. La tutela del territorio, dell’ambiente e della salute – continua la nota – è un impegno da sempre prioritario al punto che abbiamo deciso il ricorso alla Corte di Strasburgo per i Diritti dell’Uomo ravvisando gravi violazioni dei diritti essenziali dell’uomo.
Per noi i problemi di incostituzionalità degli art.37 e 38 vanno sostenuti “senza se e senza ma” in tutte le sedi istituzionali oltre che portati in piazza. Il Governatore e il Consiglio Regionale – conclude la nota – non potranno non tenere conto della posizione di tantissimi Consigli Comunali.
Sblocca Italia, Tancredi e Giordano (Ugl):” facciamo fronte comune politico e sindacale”.
“Mentre uno spiraglio di ripresa in Europa si affaccia, l’Italia và in controtendenza con dati dell’Istat sulla produzione industriale a settembre che si sovrappongono in negativo ad una situazione allarmante con un calo del 2,9% su base annua e dello 0,9 rispetto al mese di agosto che non risparmia nessun comparto. L’Ugl Basilicata sollecita il neo segretario generale dell’Ugl affinché si possano mettere in campo azioni incisive a favore di una regione, la Basilicata, che rischia di sparire risucchiata da una sequenza fallimentare che ha coinvolto emorragicamente classi deboli, lavoratori, famiglie, piccole e medie imprese”.
Lo sostengono i segretari regionali della Unione generale del Lavoro della Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano.
Per i sindacalisti, “tutti i Lucani dovrebbero manifestare per protestare contro il decreto ‘Sblocca Italia’ mettendo tutti i nostri rappresentanti Istituzionali nelle condizioni che rivedano complessivamente il contenuto dell’art.36 bis sulle entrate delle royalty del petrolio lì dove la quota fissata sia destinata alle attività produttive, alle infrastrutture, strada da intraprende per uno sviluppo della regione dotandosi di una vera cabina di regia per gestire in modo efficace le risorse finanziarie di cui la Regione potrà già disporre per finanziare tutti i progetti di sviluppo con azioni, opere, interventi adatti. A supporto della nostra tesi – proseguono Tancredi e Giordano – l’Ugl rammenta che grazie all’impegno dei parlamentari lucani, in ‘primis dell’on. Cosimo Latronico e del presidente Pittella, il testo del decreto sblocca Italia è stato indubbiamente migliorato ma, un plauso non possiamo che condividere sulla netta presa di posizione del presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza il quale ribadisce ciò che a grandi linee l’Ugl sostiene che, all’articolo 38 del decreto Sblocca Italia sulle procedure autorizzative in materia energetica nonostante gli sforzi fatti, non ci sono modifiche tali da ripristinare il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni ed ora si tratta quindi, di essere conseguenti, traducendo l’ordine del giorno approvato a settembre dal Consiglio regionale in una formale impugnativa davanti alla Corte costituzionale. E bene ha fatto a chiarire Lacorazza che, si è impugnato l’articolo 36 dello stesso decreto e deciso di resistere nel giudizio che è stato sollevato dal Governo davanti alla Consulta nei confronti della nostra norma che escludeva le royalties (tutte) dai vincoli del patto di stabilità interno. Di conseguenza – continuano i sindacalisti Ugl – passo consequenziale a tutto ciò è che si proceda nell’impugnare l’articolo 38, che prevede di fatto l’anticipazione di una riforma Costituzionale che sottrae definitivamente alle Regioni, agli enti locali ed ai territori ogni potere in materia di autorizzazione delle attività petrolifere, unificando impropriamente le attività di ricerca e di coltivazione nel titolo concessorio unico. Non si crea lavoro per decreto, non si crea lavoro continuando a bucare e dissanguando la Basilicata ma, solo tornando ad investire nelle infrastrutture materiali e immateriali di cui la Regione ha assoluta necessità continua. Siamo parte integrante ed è nostra l’ira suscitata del popolo lucano per via della questione legata soprattutto alla vicenda petrolio. E’ giunta l’ora di finirla seriamente, la scelta del Governo di avocare a se ogni atto decisionale per le nuove ricerche ed estrazioni petrolifere rappresenta un duro colpo ed un’ennesima presa in giro per un territorio ormai alla disperazione. Invitiamo Renzi a smetterla di giocare nel provare a curare la crisi con le chiacchiere, l’effetto placebo, forse buono per lui se fosse in un periodo elettorale, sta’ rischiando di chiamare i cittadini alla mobilitazione popolare contro il Governo che sempre nello ‘sblocca energia’ ha avocato a sé ogni competenza e potere, anticipando l’attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione. Il popolo Lucano è pronto per una ‘Scanzano 2’ – concludono i segretari Ugl, Tancredi e Giordano -, facciamo fronte comune politico e sindacale poiché i dati straordinariamente negativi sulla produzione industriale resi noti dall’Istat dimostrano che sta rapidamente evaporando l’effetto Renzi sull’economia e che dopo l’Europa anche l’Italia sta per chiudere definitivamente la luna di miele con il nostro premier come egregiamente afferma in una nota che l’Ugl Basilicata fortemente condivide della deputata Renata Polverini (Fi), vice presidente della commissione Lavoro”.
Giovanni Setaro, Coordinatore Provinciale Potenza Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale e Antonio Porciello, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Muro Lucano: “Ancora nulla di fatto sulla questione trivelle e sull’articolo 38 della legge “Sblocca Italia”.
A quanto sembra, le proteste vibranti, giunte soprattutto da parte dei giovani che in questi giorni sono scesi numerosi in piazza per rivendicare il diritto a salvaguardare la propria salute e a decidere in modo libero il destino della propria terra, sono strozzate dall’assordante silenzio proveniente dalla Regione Basilicata e dallo scellerato annuncio, da parte del governatore Pittella, di non far ricorso alla Corte Costituzionale per impugnare il provvedimento. In barba alle promesse “rivoluzionarie” in favore dei giovani annunciate dallo stesso Presidente in tempi non sospetti.
Riguardo gli incontri avvenuti nei giorni scorsi tra i sindaci dei vari comuni interessati, Giovanni Setaro del coordinamento provinciale di FdI-AN ha espresso alcune perplessità: “Bisognebbe smetterla con le passerelle mediatiche di alcuni sindaci, in quanto sappiamo che gli atti formali che contano sono altri: quello firmato ieri presso la sede dell’Area Programma a Savoia di Lucania non ha alcuna valenza sostanziale, bensì soltanto simbolica. Restano tanti dubbi – continua Setaro – soprattutto per alcune risposte ambigue e contrastanti di coloro che hanno sostenuto apertamente la candidatura di Pittella e che oggi si rimettono alle sue decisioni. Ed anche sul NO alle trivelle nel Marmo Platano, mi sorge una domanda: questo è un NO al petrolio ed al governo regionale attuale o solo un pretesto per farsi propaganda sui giornali? Noi siamo aperti al confronto con tutti ed al contributo di tutti, a prescindere dal colore politico, perché questa è una battaglia di civiltà che interessa tutti indistintamente. Il Popolo deve essere messo nelle condizioni di poter decidere del proprio territorio e del proprio destino, come è buona regola della democrazia. E’ la politica tutta che deve dare un segnale, perché in questo caso non ci sono consensi da strappare, in ballo c’è solo la vita di molte persone. La politica -conclude Setaro- non dev’essere solo una bella parola, visto il nobile significato etimologico, vuota di contenuti ma deve anche difendere lo scopo insito nel suo principio, e cioè l’interesse della polis”.
Per Antonio Porciello, componente della sezione murese di FdI-AN, afferma: “Serve comunione d’intenti al fine di perseguire un obiettivo comune che è la sopravvivenza delle aree in cui viviamo noi ed in cui vivranno i nostri figli. Questo ci porta a dire che il contributo di tutti, se utile alla causa, è sempre ben accetto. La politica vera deve fare questo: rispondere ai territori ed alle loro esigenze: amministratori, associazioni e politica devono cooperare per il raggiungimento di uno scopo condiviso, rispondendo prima di tutto al territorio che li onora della loro rappresentanza.”
Giovanni Setaro, Coordinatore Provinciale Potenza Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
Antonio Porciello, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Muro Lucano