Al 31 ottobre scorso la spesa rendicontata dei fondi strutturali europei 2007-2013 (FSE e FESR) in Basilicata è pari al 70,1% (753 milioni 400 mila euro) del totale di finanziamento; restano ancora da spendere, entro il 31 dicembre 2015, 321 milioni 200 mila euro pari al 29,9% del totale.
E’ quanto emerge da un’elaborazione della UIL Servizio Politiche Territoriali, sul monitoraggio della spesa rendicontata dei Fondi Strutturali Europei al 31 Ottobre 2014.
Dal report si evince che sui 52 programmi operativi che contraddistinguono la programmazione 2007-2013, 12 (di cui 7 nel Mezzogiorno e 5 nel Centro Nord) non hanno raggiunto il target di spesa previsto per Ottobre 2014; mentre 6 programmi (equamente distribuiti tra il Sud e il Centro Nord) pur non avendo raggiunto il target previsto, sono entro la soglia di tolleranza stabilita.
In dettaglio questa la situazione per la Basilicata: FSE – rendicontata una spesa (sempre al 31 ottobre scorso) di 239 milioni 500 mila sui 322 milioni 400 mila in totale ; FESR – rendicontata una spesa di 513 milioni 900 mila su 752 milioni 200 mila euro in totale.
Dunque – è il commento in una nota della UIL della Basilicata – mentre il Governo è alla disperata ricerca di risorse finanziarie da destinare allo sviluppo e nonostante gli impegni presi dal Presidente del Consiglio, l’impiego dei Fondi Strutturali Europei viaggia, complessivamente, a un ritmo ancora lento. Nella nostra regione – continua la UIL – prima di mettere mano alla programmazione 2014-2020 ci sono ingenti risorse da utilizzare per l’occupazione e lo sviluppo produttivo.
La priorità, in mancanza di risorse “ordinarie” – è il commento del segretario regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro – è l’accelerazione di spesa, per scongiurare il rischio di disimpegno automatico.
Vaccaro evidenzia le proposte principali della UIL:in tempi di crisi, come insegnano gli economisti, il settore in cui sarebbe possibile creare subito nuovi posti di lavoro è quello dell’edilizia; interventi per una politica di reindustrializzazione attraverso incentivi alle imprese legate a tenere la produzione in loco;sburocratizzazione” della complessa macchina amministrativa. Nel caso di domande per gli aiuti previsti dai Programmi Fesr, Fse e Feasr da noi si deve attendere anche oltre i 1.000 giorni prima di ottenere il contributo; task force regionale e nazionale per accelerare la spesa di tutti i fondi UE fornendo a tutte le Regioni maggiore assistenza e cooperazione specie da parte dei Ministeri interessati.