Mariano Mele, responsabile Ambiente GD Basilicata, in una nota chiede a nome dei Giovani Democratici l’impugnazione dell’articolo 38 del Decreto Sbocca Italia e il tetto alle estrazioni, altrimenti sarà mobilitazione”
Il cammino parlamentare del D.L. 133/2014 detto “Sblocca Italia” è stato segnato da alcune modifiche rispetto alla versione originaria tra le quali alcune vanno sicuramente accolte in maniera positiva.
Crediamo che alcune concessioni fatte alla nostra Regione siano indubbiamente importanti, e positivo è anche il dirottamento dei fondi del bonus carburante per dare respiro alle fasce più deboli della popolazione, mai come oggi in assoluta difficoltà.
Come GD Basilicata sin dal giorno prima della firma da parte del Presidente della Repubblica abbiamo espresso le nostre perplessità, e poi abbiamo chiesto nei giorni scorsi la non conversione in legge e l’impugnazione del decreto.
Pur riconoscendo i passi avanti e il lavoro fatto dai nostri rappresentanti istituzionali nel lavoro parlamentare rimaniamo fermi sulla nostra posizione, non possiamo condividere la cessione di sovranità che è dentro quel decreto e che di fatto centralizza e blinda le decisioni aprendo la strada a nuove trivellazioni senza coinvolgimento della comunità regionale.
Ribadiamo con forza la nostra richiesta di impugnazione dello “Sblocca Italia” e chiediamo che sia dia seguito all’odg approvato dal Parlamento che fissa il tetto alle estrazioni in virtù degli accordi già sottoscritti, ma ribadiamo la nostra contrarietà a nuove trivellazioni sia in terra che in mare.
Abbiamo in mente una Regione che pur dando il suo apporto energetico all’Italia come accade da decenni, un apporto enorme in proporzione alla popolazione, sia all’avanguardia nel processo di conversione energetica e guardi ad un futuro green e sostenibile.
Vogliamo che le risorse economiche che provengono dal petrolio siano spese in ammortizzatori sociali e crescita, non in assistenzialismi.
Vogliamo che si porti a compimento la riforma dell’Arpab e la si doti di ogni strumento utile a misurare e comunicare con efficienza e celerità la qualità ambientale del nostro territorio, e che si proceda alle dovute bonifiche nei siti già contaminati. Su questo non possono esserci compromessi.
Nei prossimi giorni avvieremo una mobilitazione che avrà il duplice scopo di informare i cittadini sui contenuti del decreto e sulla nostra posizione in merito. Sosterremo la petizione popolare che chiede l’impugnazione dell’art 38 del decreto e chiederemo un confronto con i nostri rappresentanti istituzionali e di partito.
In quanto espressione delle nuove generazioni non possiamo accettare né che si pongano ipoteche sul nostro futuro né che le decisioni prese oggi abbiamo effetti nefasti nei prossimi decenni, nell’interesse della Basilicata e di chi vive e vivrà in questa terra meravigliosa.
Mariano Mele, responsabile Ambiente GD Basilicata