L’avvocato materano Pierluigi Diso a nome del Comitato “Un Teatro per Matera 2019” riapre il dibattuto sulla necessità di Matera di dotarsi di un nuovo contenitore culturale. Di seguito la nota integrale.
Vorrei partire da una riflessione di Federico Garcia Lorca «Un popolo che non aiuta e non stimola il suo teatro, se non è morto, è moribondo;e così un teatro che non raccolga il palpito sociale, storico, il dramma delle sue genti e il colore genuino del loro paesaggio e del loro spirito, non ha il diritto di chiamarsi teatro, ma sala da gioco o luogo per fare quell’orribile cosa che si chiama “ammazzare il tempo”». Vorrei poi riferire il pensiero di una studentessa materana non ancora maggiorenne, la quale diceva qualche tempo fa, quando le parlavo della possibilità che Matera si dotasse di un Nuovo Teatro per Matera 2019 mi scriveva: ” sicuramente nei secoli il ruolo del teatro è cambiato, prima aveva un ruolo molto più centrale nella società anche perche non esistevano nè il cinema ne la televisione era l’unico mezzo insieme a l’arte e alla stampa x comunicare qualcosa…sono convinta che, anche se ora purtroppo, è diventata una cosa di elite, il teatro ha sempre lo stesso ruolo:quello di rappresentare l’uomo. i sentimenti,le tragedie,la satira politica lo scandalo…tutto per cacciar fuori un emozione…ci è sempre riuscito e ci riuscirà sempre xchè credo che il teatro sia una delle più belle e rappresentative forme artistiche dove in uno spettacolo vengono tirati in ballo tutti i sensi”. Infatti, non si sente la mancanza di qualcosa che non ha fatto parte della nostra vita, che appartiene ad un passato lontano o che si ricorda vagamente come in un sogno. In fondo basta fare pochi chilometri per andare a teatro. A Bari c’è il magnifico Petruzzelli, ma ce ne sono tanti altri a portata di mano. Anche il gemellaggio con la vicina città di Altamura durante la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019 è avvenuta al Teatro Mercadante. Mentre Matera spera di dotarsi di un Nuovo Teatro in vista del 2019. La mancanza di un teatro nella propria città, se non si è un addetto ai lavori, non si sente fino a quando non si parla con qualcuno che invece nel teatro ha vissuto momenti importanti in varie fasi della sua esistenza, perché un teatro è molto più di un luogo dove si va a vedere uno spettacolo pagando un biglietto. Così commentava Bianca Tragni proprio in occasione della riapertura proprio del vicino Teatro Mercadante di Altamura: «il teatro è magia, una magia che può intrecciarsi con le vite degli abitanti di una città in modi che molti altamurani, soprattutto i più giovani, non immaginano». Anche Matera ha necessità di dotarsi di un teatro per il 2019, di uno spazio culturale ove fare teatro per le nuove generazioni, che metta al centro temi civili forti, in grado di aiutare a comprendere meglio il presente, per poterlo governare e giudicare criticamente. Insomma un teatro che si proponga non come esibizione ma, piuttosto, come processo espressivo che cerchi di dare senso al mondo. Magari un teatro per ragazzi che possa essere di grande utilità formativa, perché è un linguaggio interdisciplinare in grado di contenere dentro di sé la scrittura, il gesto, il movimento, il suono, l’immagine e il segno, elementi che concorrono a dare un senso e un significato alla vita di un individuo e di una comunità. Così diventa importante anche il coinvolgimento della scuola in questi progetti. Fra l’operatore teatrale e la scuola deve esserci una reale condivisione e collaborazione, la scuola dovrebbe favorire al massimo la partecipazione e la fruizione dell’esperienza teatrale, consapevole del suo grande valore formativo. La scuola potrebbe contribuire a diversificare l’offerta in base alle fasce di età, ai generi e ai temi, scegliendo spettacoli che abbiano un aggancio forte con il vissuto esperienziale del destinatario e al tempo stesso offrire proposte diversificate sul piano dei linguaggi. Il teatro è ancora oggi il luogo dove si realizzano i sogni, il cantiere della libertà, uno spazio incontaminato dove si va per riflettere sulla vita. La celere costruzione del Teatro Nuovo per Matera 2019 e la sua amministrazione – affidata non ad un affarista, ma una persona di cultura, competente, magari un artista locale legato affettivamente al territorio, ad un uomo che abbia le competenze per fare una programmazione, per dare le direttive, per vagliare le varie cose – dovrà essere impostata sulla ricerca di un teatro rigoroso dal punto di vista culturale, un teatro che dedichi grande attenzione alla regia, tenendo conto soprattutto degli artisti che basano la loro attività sull’indagine di nuovi linguaggi e di nuove soluzioni sceniche. Abbiamo bisogno di un Teatro che sia innovatore all’interno della realtà del teatro italiano, magari concentrando le proprie forze sul mestiere dell’attore, protagonista assoluto della scena teatrale. È sulla scena, infatti, che avviene (o non avviene) la simbiosi dell’incontro-scontro fra fantasia e contemporaneità, ed è l’attore il responsabile di tutte le metamorfosi sceniche. Sia nel bene che nel male. E’ necessario dotare Matera di un nuovo teatro, in questo complesso momento storico. La nostra ambizione – quale Comitato promotore – è quella di dotare Matera per il 2019 di un Teatro non convenzionale che, ispirandosi ad esperienze già ampiamente collaudate in altri contesti europei, focalizzi il proprio impegno sul ruolo dell’attore e sulla qualificazione del mestiere del teatro, magari con la costituzione di una propria compagnia stabile formata da attori e tecnici qualificati, magari locali, capaci di lavorare insieme alla progettazione e realizzazione di un programma artisticamente organico e efficace, dove possa suonare comodamente un’orchestra, anche quando accompagna un’opera lirica. Un’altra linea di lavoro che riteniamo di focale importanza è l’apertura di una vera e propria scuola di Teatro, con un percorso di formazione professionale che preveda non solo recitazione, ma anche scenografia e scenotecnica, design luci, sartoria e costumi, l’insegnamento di una disciplina musicale. Insomma una bottega di formazione e di qualificazione dei mestieri del teatro e della musica in genere, magari capace di mettere su un vento di forte richiamo teatrale o musicale che sia. Pensiamo a un modo di fare teatro radicato sul territorio, ma che costruiscarelazioni sistematiche con altri, più vasti, orizzonti teatrali e con il teatro europeo. Consapevoli del profondo valore culturale e sociale del teatro che non solo trasmette sensazioni profonde, riflessioni e pensieri, ma diviene un permanente cantiere dei sogni, uno spazio libero, o meglio, liberato dalle ossessioni e dalle regole che ci impone la società in cui viviamo, auspichiamo che anche Matera per il 2019 si doti di uno spazio degno di tale nome.
Pierluigi Diso