La terza Commissione consiliare, presieduta da Pietrantuono (Psi) ha avviato oggi la discussione in merito a due proposte di legge in materia di tutela del territorio. La prima “Conservazione e valorizzazione del patrimonio geologico”, d’iniziativa dei consiglieri Robortella (Pd) e Pietrantuono (Psi), la seconda “Tutela governo ed uso del territorio” d’iniziativa del consigliere Mollica (Udc).
In merito alla proposta di legge “Conservazione e valorizzazione del patrimonio geologico” è stato audito il presidente dell’ordine dei geologi, Raffaele Nardone e la dirigente dell’Apt, Stefania Bruni. Pieno apprezzamento per l’iniziativa della proposta di legge regionale è stato espresso dal presidente Nardone il quale ha sottolineato che “il patrimonio geologico di questa regione è, al pari delle altre, una geo-risorsa e che, come tale, va tutelata e saputa utilizzare per creare occasioni di sviluppo e positive ricadute socio-economiche e culturali sul territorio. Sarebbe auspicabile che questa proposta di legge – ha detto Nardone -, venisse inserita nell’ambito di una più ampia e complessa strategia di tutela del patrimonio storico-culturale del territorio, perseguita attraverso misure di pianificazione e gestione finalizzate al conseguimento di una tutela attiva delle risorse ambientali. Tutela attiva, che non può prescindere dalle conoscenze geologiche e dall’azione sul territorio dei geologi liberi professionisti”. “Un primo e fondamentale passo – ha proseguito il presidente dell’Ordine dei geologi – sarebbe quello di promulgare una legge regionale che non abbia la finalità di promuovere solo studi e ricerca ma, bensì, di promuovere conoscenza tecnico-scientifica corroborata da professionisti geologi e inserita in un contesto più ampio di governo e uso del territorio. Si potrebbero prevedere anche interventi volti a favorire il ripristino ambientale degli ambiti interessati da coltivazioni estrattive, in specie se degradati o in stato di abbandono e assicurare una fruizione pubblica in sicurezza dei siti valorizzati preservandone le caratteristiche essenziali”. Per Nardone “la Regione, mediante il catasto dei siti estrattivi, acquisirà dati utili ai fini dell’individuazione di aree di particolare pregio dal punto di vista geologico-ambientale, avviando percorsi di riqualificazione ambientale dei siti dismessi, attuabile anche attraverso specifici interventi di riutilizzo dei siti sotto il profilo produttivo, urbanistico, ambientale, storico-culturale e la loro messa in sicurezza sotto il profilo idro-geomorfologico e ambientale”. Secondo il presidente dell’Ordine dei geologi “la proposta di legge è poco legata alle peculiarità della nostra regione, molto spinta sull’aspetto carsico che in Basilicata sicuramente non abbonda e poco, invece, sulle formazioni argillose con le loro forme di erosione (i calanchi, etc) e le cavità antropiche connesse al sistema urbano dei Sassi di Matera. La finalità è molto improntata sullo studio e conoscenza del territorio dal punto di vista scientifico-naturalistico ma ha poco di applicativo inteso come studi a supporto del governo del territorio ed è assente il taglio tecnico-scientifico da dare ad una legge di governo del territorio come risultano assenti gli aspetti legati alla risorsa acqua e mineraria che costituiscono un patrimonio geologico importante e peculiare della nostra regione. Anche la consulta tecnico-scientifica, così come proposta – ha concluso Nardone – non può trovare accoglimento dall’Ordine dei Geologi in quanto manca la rappresentanza e l’apporto culturale del geologo libero professionista che opera, conosce e vive il territorio oltre ad essere l’operatore finale che utilizzerà il presente strumento legislativo”.
Il consigliere Robortella, nel ringraziare il presidente dell’Ordine, ha auspicato una sinergia della realtà interessate ( Università, Regione e Ordine dei geologi), per giungere quanto prima ad uno strumento ancor più organico.
Vivo apprezzamento sul il progetto di legge è stato espresso a nome del Direttore Generale dell’Apt, Gianpiero Perri, da Stefania Bruni, dell’Ufficio marketing dell’agenzia.
“L’iniziativa – ha precisato – assume un rilevante interesse anche sotto il profilo turistico, come già manifestato all’interno del Piano Turistico Regionale (L.R. N.7 2008, Art 4 comma2), in cui si rileva nel turismo scientifico uno degli ambiti suscettibili di positivi riscontri. Alla luce di ciò si condivide che per la piena riuscita di risultati in questo ambito sia necessario prevedere una serie di attività preliminari tali da individuare siti di interesse, interventi di monitoraggio, indagini e studi di settore, azioni di tutela e conservazione del patrimonio, il tutto finalizzato anche alla fruizione dei beni stessi. Come evidenziato nel testo del progetto di legge – ha detto Bruni – è indispensabile inoltre predisporre materiale editoriale e si suggerisce che lo stesso sia dedicato al turista ‘scientifico’ sia esso un appassionato del settore o un giovane studente”.
Il consigliere Mollica ha fatto richiesta alla dirigente dell’Apt di poter avere tutta la documentazione riguardante il patrimonio geologico per giungere così ad un quadro ancor più preciso sulla tematica.
Successivamente all’attenzione dell’organismo consiliare la proposta di legge di iniziativa del consigliere Mollica (Udc) “Tutela governo ed uso del territorio”. Sull’argomento auditi i rappresentanti degli ordini professionali (ingegneri, architetti, geometri) e dell’Anci.
Nicola Laguardia componente del direttivo del Censu (Centro nazionale studi urbanistici), ha apprezzato la volontà alla base del progetto legislativo, anche se – ha precisato – è necessario porre attenzione rispetto ad alcuni aspetti. L’intervento edilizio diretto che trasferisce al cittadino un diritto “a fare” deve essere filtrato in qualche modo dall’amministrazione comunale. La cosa migliore è che i Comuni si dotino di una minima regolamentazione a controllo di interventi edilizi possibili.
Il consigliere Santarsiero si è soffermato sulla perplessità avanzata da Laguardia circa i limiti di altezza massima dei siti da ricostruire, facendo presente che il tema era già emerso durante i lavori della scorsa seduta della Commissione. “Valuteremo di inserire nella legge un tetto massimo – ha detto – che limiti gli interventi eseguibili direttamente dal cittadino”.
Il presidente dell’Ordine degli architetti, Michele Graziadei, ha riconosciuto lo sforzo del consigliere Mollica nell’approntare una proposta che è finalizzata a semplificare le procedure e ad incentivare il comparto dell’edilizia in questo momento in gran sofferenza. “Apprezzabile la filosofia alla base della proposta – ha detto – , ciò che sicuramente andrebbe fatto è l’individuazione dei limiti massimi, perché rifarsi solo al Codice civile è una posizione un po’ estrema”.
Il Consigliere dell’Ordine di Geometri, Concetta Perrotta, e il rappresentante dell’Anci, il sindaco di Bella Michele Celentano, si sono riservati di presentare una nota esplicativa sulla materia.
Ai lavori erano presenti, oltre al presidente Pietrantuono (Psi), i consiglieri Bradascio (Pp), Robortella, Santarsiero e Giuzio (Pd), Galante (Ri), Pace (Gm ), Romaniello (Sel), Mollica (Udc), Leggieri (M5s) e Rosa (Lb-Fdi), Castelluccio (Pdl-Fi).
Riforma dell’Arpab, assessore Berlinguer audito in Terza Ccp
L’assessore al Dipartimento Ambiente e Territorio ascoltato anche in merito alle nuove norme per lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto
Riforma dell’Arpab e smaltimento rifiuti contenenti amianto le materie al centro dell’audizione dell’assessore al Dipartimento Ambiente Territorio, Aldo Berlinguer svolta questa mattina dalla terza Commissione consiliare permanente (Attività Produttive – Territorio – Ambiente) presieduta da Francesco Pietrantuono (Psi).
“Portiamo a compimento questo iter iniziato circa sei mesi fa”. Così ha esordito l’assessore Berlinguer nell’illustrare le modifiche al ddl di riforma dell’Arpab tese ad “ancorare meglio il dettato normativo regionale a quello nazionale che rivisita tutta la rete dei soggetti interessati (le Agenzie regionali e provinciali per l’ambiente e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale -Ispra). Un sistema organico che lavora armonicamente scambiandosi informazioni e competenze”. “Nella sostanza – ha detto Berlinguer – l’impianto normativo non è cambiato, sono state distinte le attività obbligatorie (quelle svolte da Arpab a favore della Regione, degli Enti sub regionali, delle Province, dei Comuni e degli Enti Parco regionali nell’interesse della collettività) da quelle non obbligatorie; definite le attività di informazione e conoscenza ambientale che aiutano il rapporto con la cittadinanza; specificati i rapporti con le strutture regionali, con le Province, i Comuni e gli altri Enti Locali, con le Asl e con l’Ispra; in materia di governance confermata l’istituzione della Conferenza permanente e del Comitato tecnico che serve da ausilio alla Conferenza permanente e nessuna modifica per quanto attiene il trattamento giuridico del personale; demandato all’Arpab il Sistema informativo regionale ambientale (Sira)”. Sono intervenuti i consiglieri Santarsiero (Pd) e Romaniello (Sel) che hanno espresso apprezzamenti sull’impianto normativo pur sottolineando l’esigenza di rendere le procedure più snelle possibili. Il presidente Pietrantuono al termine dell’audizione ha programmato per mercoledì prossimo l’esame del ddl così come emendato dalla Giunta regionale.
Subito dopo l’assessore Berlinguer è intervenuto in merito alla proposta di legge d’iniziativa del consigliere Romaniello sulla rimozione e smaltimento di piccoli quantitativi di materiali o rifiuti contenenti amianto illustrando la proposta di legge quadro che deve essere ancora licenziata dalla Giunta regionale su “Norme per la protezione dell’ambiente dai pericoli derivanti dalla presenza di amianto e concessione di finanziamenti regionali a sostegno degli interventi di rimozione, trattamento di materiali e manufatti contenenti amianto”. Dopo aver precisato che il Ddl ha valore di norma quadro, Berlinguer ha chiarito che il dettato normativo intende affrontare le problematiche ambientali presenti sul territorio regionale connesse alla presenza di amianto sia di origine antropica che naturale, e che va attuato con disciplinari di dettaglio.” L’obiettivo principale – ha sottolineato – è la salvaguardia del benessere delle persone rispetto all’inquinamento da fibre di amianto mediante l’introduzione di incentivi finanziari a sostegno degli interventi di bonifica dei manufatti contenenti amianto esistenti sul territorio regionale. Tra le novità la possibilità dei proprietari di fare domanda per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di amianto (la Regione se ne farebbe carico totalmente aggiudicando un accordo quadro con una ditta specializzata) e l’entità del contributo regionale ai privati, pari al 60 per cento, per la rimozione di manufatti in edifici e strutture private contenti amianto eccedenti le piccole quantità”. “La somma destinata alla copertura finanziaria del ddl– ha concluso l’assessore all’Ambiente – è di 500mila euro l’anno per ciascuna misura (bonifica di strutture ed edifici di proprietà pubblica; rimozione e smaltimento di piccoli quantitativi di materiali o rifiuti contenenti amianto; bonifica di edifici e strutture private)”.
Romaniello (Sel) ha salutato positivamente la proposta dell’esecutivo regionale. “Una proposta organica- ha detto – per guardare al tema dell’amianto con la giusta attenzione. Tra gli aspetti da tener presente: la semplificazione delle procedure, evitare la centralizzazione prevedendo anche alcune competenze da assegnare ai Comuni”.
Ai lavori erano presenti, oltre al presidente Pietrantuono (Psi), i consiglieri Bradascio (Pp), Robortella, Santarsiero e Giuzio (Pd), Galante (Ri), Pace (Gm ), Romaniello (Sel), Mollica (Udc), Leggieri (M5s) e Rosa (Lb-Fdi), Castelluccio (Pdl-Fi).