I dati di Arpab sulla paventata radioattività dei rifiuti petroliferi (interpellati anche Ispra, Istituto Superiore di Sanità e Unibas che confermano la correttezza della metodologia usata) sono rassicuranti: non emergono rischi per salute e ambiente. Tuttavia – per consentire il completamento delle analisi ambientali – Tecnoparco sospenderà per un mese lo smaltimento dei reflui petroliferi nel proprio stabilimento.
La decisione è stata presa collegialmente, grazie a un significativo gesto di disponibilità dell’azienda, nell’incontro tenutosi oggi in Regione. Presenti l’assessore all’Ambiente Aldo Berlinguer, che ha condotto i lavori; il sindaco di Pisticci Vito Di Trani con altri esponenti dell’amministrazione; il vicesindaco di Ferrandina Pietro Mazziotta; l’Arpab con il direttore Aldo Schiassi e un nutrito team di tecnici; esponenti di Tecnoparco, col presidente Michele Somma; esponenti di Eni, guidato dal capo del Distretto Meridionale Enrico Trovato.
Durante la riunione, il direttore di Arpab ha riferito in ordine agli approfondimenti svolti sull’argomento con Ispra e Università della Basilicata. L’esito conferma quanto già anticipato: i reflui contengono una radioattività bassissima, rientrando nei limiti nazionali e senza rischi per la salute e l’ambiente.
Gli approfondimenti tecnici sui prelievi eseguiti proseguiranno comunque nella prossima settimana. Nel frattempo, per tutto il mese di dicembre, su proposta di Tecnoparco, il traffico di autobotti verrà sospeso in modo da consentire di terminare tutte le analisi in atto. D’accordo anche Eni, che ha dato la propria disponibilità, con l’obiettivo di rassicurare ulteriormente la comunità locale. L’Arpab, dal canto suo, si è impegnata formalmente a concludere le analisi entro breve termine. “Così – ha dichiarato il presidente di Tecnoparco Somma al sindaco Di Trani, preoccupato per la comunità locale – potremo attendere gli esiti definitivi delle analisi in tutta serenità e senza apprensione per i cittadini”.
Ma si è andati oltre: si è deciso che saranno varate norme per monitorare la radioattività naturale con un protocollo ad hoc definito tra attori istituzionali e operatori, con soglie rigorose e controlli più frequenti e costanti. “Quest’ultimo punto – dice Berlinguer – consentirà ai cittadini di essere più tranquilli e alla Basilicata di diventare un modello virtuoso da seguire”.
“L’incontro di oggi – aggiunge l’assessore – dimostra per l’ennesima volta che il metodo della condivisione funziona. Oltre a tutelare la salute pubblica e l’ambiente, vogliamo anche trasmettere un messaggio di trasparenza e disponibilità verso i cittadini”.
“Per questo – conclude l’assessore Berlinguer – la sospensione del traffico di autobotti, non determinata da obblighi di legge o da pericoli ma dalla volontà degli enti locali di rassicurare la popolazione e dalla disponibilità degli operatori a contribuire a questo fine”.
È appena terminato l’incontro presso la Regione Basilicata sulle problematiche relative ai dati emersi dallo screening radiometrico effettuato da ARPAB, agli inizi del mese, che hanno evidenziato la presenza di elementi radioattivi nelle acque di lavorazione provenienti dal COVA di Viggiano e smaltiti presso gli impianti di Tecnoparco.
All’incontro erano presenti l’Assessore Regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer, il Dirigente del Dipartimento Ambiente, il Comune di Pisticci con il Sindaco Vito Di Trani e l’Assessore Pasquale Grieco, il Comune di Ferrandina, i tecnici di ARPAB, rappresentanti di ENI e Tecnoparco.
È stato deciso di sospendere per un mese, in via precauzionale, lo smaltimento dei reflui presso gli impianti di Pisticci Scalo per approfondire la questione in tutti i suoi aspetti attraverso una costante attività di monitoraggio.
Tanto anche se gli esperti dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale e dell’Istituto Superiore della Sanità hanno escluso, attraverso una relazione, che i livelli di radioattività riscontrati nei campioni analizzati possano arrecare danno alla salute.
La riunione è aggiornata al giorno 16 dicembre prossimo per fare il punto della situazione alla luce delle nuovi approfondimenti.
Un’interrogazione è stata presentata al Ministro dell’Ambiente e a quello della Salute dal deputato lucano di Forza Italia, l’on. Cosimo Latronico, in merito allo smaltimento dei reflui petroliferi provenienti dal centro Oli di Viggiano, nella zona industriale di Pisticci. Nell’interrogazione il parlamentare lucano evidenzia “il dissenso e la preoccupazione di associazioni, cittadini e sindacati che da giorni manifestano a Pisticci, oltre alle risultanze delle analisi effettuate dall’Arpa Basilicata lo scorso 8 ottobre che hanno riscontrato la presenza di concentrazioni di radionuclidi 9 volte superiore alla quantità presente nell’acqua potabile in base alla direttiva dell’Unione Europea e in misura minore anche nei fanghi depositati negli impianti”. Latronico, inoltre, ricorda che “lo smaltimento dei reflui con presenza di sostanze radioattive avviene in un impianto, quale quello del Tecnoparco, la cui autorizzazione integrata ambientale non è certo che contempli il trattamento di quelle sostanze e che nei giorni scorsi si è verificato un altro incidente lungo il tracciato dell’oleodotto Viggiano-Taranto, in località San Basilio di Marconia, dove è stata riscontrata sul terreno la presenza di una macchia oleosa”. Alla luce “del forte allarme causato dalle notizie che riguardano sia l’attività di smaltimento dei reflui delle lavorazioni petrolifere svolte dalla società Tecnoparco, che opera in un’area dove è presente un centro abitato e numerose colture agricole e sia la rottura dell’oleodotto”, Latronico interroga i due Ministri per sapere “quali elementi disponga il Governo in merito alla situazione; quali iniziative intende adottare per verificare se la concentrazione di radioattività riscontrata nell’area di Pisticci scalo e Ferrandina ecceda i parametri previsti dalle leggi e dalle direttive europee e quali misure intende intraprendere per tutelare la salute pubblica e l’integrità dell’ambiente”.
Tecnoparco, Tancredi (Ugl):” tutelare i cittadini e la loro salute nel rispetto della legge”.
“Prima di tutto per l’Ugl Basilicata viene il rispetto della legge, la sola che tutela i cittadini, la loro salute, l’occupazione, e nel rispetto della legge ci muoveremo, tutti, per trovare una soluzione che però non metta la Regione nelle condizioni di caricarsi di decisioni che spettano anche ad altri. Nulla di più comodo che fermarsi e arrestare ogni possibile processo di sviluppo e lavoro nella nostra Basilicata, parando la propria inadeguatezza in termini di programmazione e gestione se non vige un rigoroso rispetto della tutela ambientale”.
E’ forte e chiara la denuncia del segretario generale regionale dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi su quanto oggi si consuma sulla vicenda della Tecnoparco di Pisticci.
“Non conosciamo quando e come le analisi sono state effettuate, certamente non possiamo neppure stare tranquilli. Tutto e tutti dobbiamo collaborare abbastanza per capire, insieme, se e in che modo vogliamo creare le condizioni di crescita per il nostro territorio e per i nostri figli oppure arrenderci, tirando i remi in barca. In quell’area della Val Basento, dove da sempre gravitano imponenti impianti produttivi, le cose bisogna metterle subito in chiaro, in primis per il bene e la salute dei cittadini. Perché solo ora si sospende l’attività e per un mese per completare le analisi? Và detto chiaramente e fuori di ogni dubbio che – prosegue Tancredi – l’Ugl vedeva bene quando condivideva ed in pieno le preoccupazioni del sindaco di Pisticci Di Trani a manifestare di fronte all’ennesima dimostrazione dell’inquinamento cui è esposto il territorio e che la filiera del petrolio merita tutta l’attenzione con l’utilizzo delle migliori tecnologie al fine di dare priorità alla tutela dell’ambiente. La gente muore quasi esclusivamente per cancro, eppure ci si interroga ancora se questi siano elementi sufficienti per intervenire in modo adeguato e decisivo. Tutte le istituzioni e gli organi di controllo sono obbligati a non abbassare il livello di attenzione nei confronti della problematica emersa dello smaltimento presso Tecnoparco di Pisticci Scalo dei reflui provenienti dal Cov di Viggiano. Per tal motivo – conclude Tancredi – l’Ugl Basilicata esprime profonda apprensione sugli esiti delle analisi essendoci valori di radioattività comunque superiori ai valori stabiliti dalla legge, riscontrati nei reflui: ci preoccupano, per il bene di tutti e senza che qualcuno pensi di specularci in consensi di vario genere su tale grave episodio, è giusto che si faccia chiarezza coinvolgendo anche l’E.N.E.A. Trisaia di Rotondella affinché insieme si sgomberi qualsiasi forma se pur minima di dubbio”.
Forum Ambientale Permanente del Comune di Pisticci su Sospensione trattamento reflui presso Tecnoparco
Alla presenza dell’Assessore Regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer, del Dirigente del Dipartimento Ambiente, del Comune di Pisticci con il Sindaco Vito Di Trani e l’Assessore Pasquale Grieco, del Comune di Ferrandina, dei tecnici di ARPAB, dei rappresentanti di ENI e Tecnoparco, si è tenuta ieri la riunione al tavolo della Regione Basilicata relativa ai dati emersi dallo screening radiometrico effettuato da ARPAB nelle acque di lavorazione provenienti dal COVA di Viggiano e smaltiti presso gli impianti di Pisticci Scalo.
Rinviando la riunione al prossimo 16 dicembre per ulteriori approfondimenti, è prevista la sospensione in via precauzionale del trattamento dei reflui per un tempo di 30 giorni presso Tecnoparco, tempo in cui si effettueranno attività di monitoraggio. L’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale e l’Istituto Superiore della Sanità hanno al contempo dichiarato che i livelli di radioattività riscontrati nei campioni dei reflui analizzati non arrecherebbero danno alla salute umana ma, nonostante ciò, il Comune di Pisticci ha perseguito il fine di un accordo per la sospensione di un mese del trattamento delle stesse sostanze.
Il FAP aveva preso in seria considerazione la possibilità di una mobilitazione nel momento in cui non fossero giunte notizie positive dalla riunione tenutasi a Potenza, rispettando quindi i tempi imposti dalle pratiche amministrative. Pertanto si invitano, in questa occasione, tutti i cittadini e le Associazioni del Comune di Pisticci e, ci auguriamo, dei Comuni limitrofi, a fare corpo unico a sostegno degli Amministratori che mirano all’incolumità, alla crescita e alla tutela del nostro territorio.
Sospensione trattamento reflui presso Tecnoparco, nota Mediterraneo No Triv
Mediterraneo No triv ha protocollato presso gli uffici del comune di Pisticci e Ferrandina, una nota in merito allo screnning radiometrico eseguito dall’Arpab sui reflui provenienti dal COVA di Viggiano.
Nei mesi scorsi, l’associazione ha più volte sollecitato l’applicazione del principio di precauzione che impone alle autorità preposte a garantire la salute e la sicurezza dei cittadini, di adottare provvedimenti volti a inibire attività industriali potenzialmente pericolose per la salute pubblica.
Pur prendendo atto della recente decisione d’interrompere , per un mese, il trattamento dei reflui provenienti dall’attività di estrazione del petrolio a Villa D’Agri, Mediterraneo No triv ha formulato diverse richieste ai comuni di Pisticci,di Ferrandina, al Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e alla Prefettura di Matera.
L’Associazione ha chiesto che siano disposti accertamenti e controlli non solo sui reflui ma anche su tutti gli impianti utilizzati per il loro trattamento, di disporre analisi per verificare l’eventuale rischio da bioaccumulo delle sostanze già individuate, e di concentrare l’attenzione anche sulla mobilità dei contaminanti e quindi sulle falde, nel mare, nei sedimenti.
Mediterraneo no triv ha anche chiesto di monitorare la radioattività non solo delle acque ma anche di accertare il contenuto dei radionuclei in determinate specie da utilizzare come indicatori, di verificare se gli automezzi utilizzati per il trasposto dei reflui dal centro COVA sono idonei e autorizzati per legge al trasporto su strada di reflui contenenti concentrazioni di radio nuclei.
È anche necessario accertare se la società petrolifera utilizza sostanze radioattive sia nelle fasi di ricerca sia durante l’estrazione degli idrocarburi.
Al riguardo Mediterraneo no triv ha inviato le predette richieste ai comuni di Pisticci e di Ferrandina che, quali autorità sanitarie, hanno il potere-dovere di agire per prevenire e impedire il danno alla salute dei cittadini .
La legge consente ai sindaci di adottare qualsiasi provvedimento utile per garantire la salute pubblica, anche in caso di persistenza inerzia degli altri enti.
Inoltre, il provvedimento di sospensione del transito dei reflui a Pisticci, ha una caratterizzazione temporale esigua che potrebbe sminuire l’efficacia della misura precauzionale.
Mediterraneo no triv, a ogni buon conto, sollecita il rispetto della convenzione di Aarhus e, pertanto, una piena partecipazione dei cittadini a tutte le fasi decisionali in merito alla questione del trattamento dei reflui provenienti dall’estrazione del petrolio.