Noi Siamo Italia: “L’auto-candidatura di Adduce (PD) non sta in piedi. Si confronti con gli altri colleghi di partito attraverso le primarie. Altrimenti grave deficit democratico a Matera.
“Da alcuni giorni si aggira per Matera uno “spettro sinistro” e non solo (visto che per esprimere certe idee singolari si arriva perfino ad ideare forum giornalistici presso la sede dell’agenzia ANSA a Roma). E’ quello dell’auto-candidatura a sindaco del capoluogo lucano da parte di Salvatore Adduce” spiega a SassiLive.it Marcel Vulpis, portavoce del movimento civico “Noi Siamo l’Italia” (NSI). “Proprio in occasione di una visita alla Città Eterna il sindaco Adduce ha dichiarato che sarebbe giusta una sua candidatura alla poltrona materana di primo cittadino. Una investitura dal chiaro profumo medievale. Dichiarazione curiosa, tra l’altro, visto che, nel frattempo, nel PD lucano, di cui Adduce è il “capo”, insieme al coordinatore regionale Antonio Luongo, vi sono altre naturali ambizioni di crescita politica da parte di diversi soggetti (come per esempio il giovane renziano Luca Braia). Di solito non entriamo nelle dinamiche politiche interne dei partiti avversari, ma questa posizione da leader maximo di Adduce è l’ulteriore conferma che il PD lucano non c’entra nulla con la volontà riformatrice (almeno a parole) del segretario del partito Matteo Renzi (lo inviteremo a farsi, prima o poi, un giro in Basilicata, ormai “governatorato” dei Pittella Bros.).
Il sindaco Adduce, da quando Matera ha vinto il titolo di capitale europea della cultura per il 2019, si è scoperto incredibilmente esperto di tutto: cultura, turismo, logistica, trasporti, arte e chi più ne ha più ne metta. Sa tutto di tutto, è un tuttologo per eccellenza, tanto nessuno gli contesta gli annunci che dispensa in giro per la Basilicata. La gente è così impegnata a cercare di mettere il pranzo con la cena (o a fare file chilometriche per fare le comparse del seguito di Ben Hur), che nemmeno si accorge degli slogan “adduciani” dispensati su questo o quel giornale. Da qui al 2019 Matera diventerà New York o Beverly Hills, a sentire Adduce. Come, quando, e attraverso quali progetti, è arduo da interpretare, per noi persone normali. Tornando al tema centrale (la autocandidatura di Adduce) noi di NSI siamo dalla parte delle forze fresche ed è assurdo vedere un esponente dell’establishment lucano annullare qualsiasi ambizione alternativa. Non consentendo ad altri di concorrere si vince sicuro. Se il PD lucano non farà le primarie a Matera sarà la prima sconfitta della sua prossima campagna elettorale. Noi siamo per lo sviluppo di un processo democratico a tutti i livelli, anche all’interno di schieramenti avversari. Siamo dalla parte di tutti coloro che intendono confrontarsi sia internamente che esternamente. Caratteristiche sconosciute all’uomo Adduce, che preferisce giocare a fare il “banco” e il croupier. Chiaramente conosce già il colore delle fiches, così non può perdere a prescindere. E questo secondo voi è democrazia? Secondo Noi no. Non vorrei che l’acronimo PD soprattutto in Lucania faccia prima o poi rima con “Poca Democrazia”. Ad Adduce chiediamo di dare un segnale forte confrontandosi con i colleghi di partito che vorranno candidarsi al ruolo di guida della città e a superarli solo con la forza delle idee e dei progetti. Altrimenti l’ottenimento della candidatura sarà l’inizio della fine della sua immagine politica. Già vediamo sotto campagna elettorale un bel manifesto ironico dallo slogan intuitivo: #adAdducepiacevincerefacile”.