Il casting per il film di Ben Hur, a quanto pare, non ha creato problemi solo nella giornata dedicata agli uomini. E’ quanto si evince dalla nota inviata da una cittadina materana, delusa dalle modalità con cui è stata effettuata anche la selezione del gentil sesso per il colossal che sarà girato nei Sassi di Matera tra febbraio e marzo 2015. Di seguito la nota integrale.
Salve, sono una normale cittadina materana che, come tante altre normali cittadine materane, ha avuto il coraggio di partecipare il 27 novembre 2014 al casting che servirà a reclutare i 2000 figuranti del film “ Ben Hur”. Come al solito, ma forse mai come questa volta, la presenza di capitale umano è stato enorme tant’è che gli “organizzatori”, reduci dal’esperienza fallimentare del giorno prima, hanno deciso di utilizzare la strategia del numeretto (blocchetti anonimi senza timbri ne altri segni che facessero pensare si trattasse di biglietti per il casting del film) per evitare scontri e ribellioni. Insomma dalle 6 del mattino donne provenienti da Matera e limitrofi si sono riunite intorno al “dio” numero per poter accaparrarsi quello che avrebbe permesso loro di vivere l’idillio della selezione. Ma come spesso accade quando c’è un raduno così numeroso guidato da un’ organizzazione poco organizzata e pessimamente diretta, il controllo del gregge può sfuggire di mano. Le lunghissime ore di attesa di persone di diverse estrazioni sociali, culturali e generazionali hanno scaldato talmente tanto gli animi che i numeri si sono visti sul serio. Corpi addossati l’uno sull’altro spremuti come arance in attesa che il proprio numero fosse pronunciato, una fortunata attesa per qualcuno, un po’ meno per qualche altro. Alle 17:00 il numero sussurrato, (si…. perché i butta-dentro addetti alla chiamata dei numeretti non li urlavano, li sussurravano, forse “stremati dal duro lavoro”), dicevo: alle 17:00 il numero chiamato è stato il 407 a fronte dei 1300,più o meno, consegnati nella mattinata. Ora, facendo due calcoli veloci, se alle 5 del pomeriggio non si era arrivati neanche alla metà del totale e il casting avrebbe chiuso alle 18:00, come si poteva solo immaginare di poter arrivare ai mille? Insomma, la storia ce lo insegna, una spedizione impossibile. Il sussurrare dei butta-dentro che ha portato più di qualcuno a fare una fatica enorme per carpire il proprio numero, l’essere sempre più consapevoli che in molti non sarebbero stati nominati, il tentativo ben riuscito di qualcuno di scavalcare chi era prima, semplicemente ammiccando al butta-dentro di turno (che poi, guarda caso, sono sempre gli stessi anche se i film cambiano) nonostante avessero numeri superiori al 1000, sono state solo alcune delle polemiche sollevate dalle numerose donne arrivate ad affrontare questo stillicidio, spinte da motivazioni diverse: chi per coronare il proprio sogno, chi solo per poter dire “IO C’ERO” e chi, ed era la maggior parte, con la speranza di poter portare a casa un po’ di dindini. Una signora ha detto: “ un’esperienza terribile”, io aggiungerei “ umanamente terribile” e un’altra: “ospitichetrattano chi ospita senza alcun rispetto”. Anche io c’ero e c’ero quando l’organizzatore di questa mal riuscita selezione è uscito dicendo che il numero 501 sarebbe stato l’ultimo selezionato, è pensare che nella mia mano sinistra sventolava fiero il numero 513 ottenuto al decentissimo orario delle 8 di mattina. Immaginate quanto possa essere cresciuta la rabbia covata da ore di donne, più o meno giovani, più o meno bionde o brune (perché non precisate le caratteristiche fisiche, sui vari siti informativi), più o meno scolarizzate, più o meno lavoratrici, più o meno illuse e più o meno arrabbiate, dopo aver sentito la parola “stop” e dopo aver visto l’indice dell’ “organizzatore” puntare e quindi scegliere, aldilà del numero posseduto, possibili ultimissime candidate mentre per difendersi dai giusti attacchi ricevuti urlava queste parole: “ alla fine nessuno vi ha chiamate siete state voi a venire”. E’ vero, siamo state noi a venire come alcune di noi over numero 600 alle 5 pomeridiane e avendo capito l’andazzo, ha girato i tacchi tornandosene sbuffanti a casa. Insomma la strategia del numeretto non ha funzionato, come il giorno prima una diversa strategia non aveva funzionato e come non avrebbe assolutamente funzionato cambiare strategia mentre era in atto un’altra strategia, il cambio avrebbe sicuramente disorientato il popolo creando ancora più insoddisfazione come in realtà è stato…. questo perché, a mio parere, abbiamo a che fare con le solite questioni legate ai soprusi, al favoritismo, all’abuso di potere, al considerare quel “capitale umano” un insieme amorfo di numeri e non di persone e bla bla bla bla………o forse c’è qualcos’altro dietro? Mi chiedo come mai le massacranti ore di fila esistano solo per i figuranti e non anche per quelle figure che si riescono ad accaparrare sempre i soliti volti ormai da molti casting a questa parte? Mi riferisco butta- dentro, ai soliti uomini e donne che sono dietro i tavoli durante i giorni di selezione e che prendono e scrivono i dati dei selezionati aspiranti figuranti, e a tutte quelle figure di supporto che, ripeto, hanno sempre gli stessi volti, e magari hanno già due lavori e due stipendi, che vediamo invecchiare nel susseguirsi dei numerosi casting che si tengono in questa città della “cultura” della disoccupazione, del favoritismo e delle solite mafiette, direi. Intanto il popolo si ammassa numeroso e assetato, più che di quel piccolo misero gruzzolo che porterà a casa, se riuscirà a passare la faticosa selezione, dell’idea e dell’orgoglio di poter sentire di essere occupato. Non voglio prolungarmi in questa riflessione, si potrebbe scrivere per ore su come continuano ad ottenebrare le nostre intelligenze in nome di un sistema economico- sociale ed umano completamente fallimentare e perverso, dove il più forte (cioè il più ricco) vince sul più debole (cioè il più povero) il quale, costretto a soccombere, elemosina un po’ di considerazione. Quando ormai era buio e la macchina selettiva chiudeva le porte e la speranza dei più, rimasti a borbottare, stava ormai scemando e quando l’adrenalina accumulata per ore è sparita tra la folla di teste che andava dileguandosi, mi è sorta spontanea un’altra osservazione: tra le presenze maschili al casting del 26 novembre c.m e quelle femminili del giorno a seguire eravamo più di 3000 persone, lo stesso numero non si riesce a vedere nelle piazze e per le strade quando si tratta di impugnare i nostri diritti e far si che questo ottenebrante potere al quale obbediamo senza ribellione alcuna, trovi una qualche minima resistenza sul suo incedere nefasto al meno sul controllo e sull’abuso depauperante delle nostre terre, del petrolio rubato alle nosttre terre e della salute che, di conseguenza, viene rubata alle nostre vite……… Che il ciak abbia inizio.
P.S:
Un consiglio per rendere più ordinate, giuste e coerenti le future selezioni che si terranno in un futuro sicuro film girato nella città della cul-tura:
– Perché non selezionare a monte chiedendo di partecipare solo a chi non ha già un lavoro o forse anche 2 e quindi anche due stipendi?, se il criterio di selezione non tiene conto di un curriculum o di eventuali esperienze nel settore, quanto meno far lavorare gente che ha realmente bisogno anche solo di quei pochi giorni di strameritato guadagno.
GRAZIE DALLE DONNE NUMERO