“In questa nostra Italia nulla è impossibile, basta volerlo con forza e determinazione senza abbandonarsi allo scoramento ma anzi guardando con fiducia e ottimismo al futuro”.
Lo ha dimostrato la decisione di svolgere l’assemblea nazionale della Cna che quest’anno si è svolta a Mirandola, in provincia di Modena, nel capannone del vice presidente nazionale della Confederazione , Luigi Mai, distrutto dal terremoto del 2012, ricostruito a tempo di record e inaugurato proprio qualche settimana prima dell’appuntamento della Confederazione.
“Una scelta – commenta Leo Montemurro Presidente provinciale Cna – dal fortissimo valore simbolico”.
All’appuntamento ha preso parte anche la delegazione materana composta oltre che da Montemurro, dal suo presidente vicario Paolo Braia e dal direttore provinciale Luigi Luongo.
“La Cna, unica tra le Confederazioni, ha scelto di uscire dalla città simbolo del potere Roma e di andare nei laboratori, nelle piccole e grandi fabbriche dei nostri Associati, a conferma di un nuovo modo di intendere e di fare Associazionismo imprenditoriale.
Quella a Mirandola è stata un esperienza – aggiunge Montemurro – molto toccante, emotivamente profonda e di grande impatto anche per le immagini di quei terribili istanti del terremoto che, tra l’altro, ha causato anche la morte di una lavoratrice in quello stesso luogo dove ieri, invece, abbiamo presentato ai Ministri Poletti e Galletti, quello che è il contributo della Cna al cambiamento del Paese. Sono tante – continua Montemurro – le cose che ancora non vanno ma occorre lavorare tutti insieme per far cambiare verso a questa nostra fantastica nazione, a condizione però che in tempi brevi si mettano in campo provvedimenti per ridurre la pressione fiscale, per sburocratizzare, per far sì che le imprese possano accedere al credito bancario. Al riguardo – conclude Montemurro – è da sottolineare la condotta delle banche verso i confidi: li hanno usati nel momento peggiore della crisi ed oggi li ritengono superflui, quasi inutili. È’ di tutta evidenza che senza credito non ci può essere né ripresa ne’ impresa.
Come pure riforme istituzionali che diano la possibilità ai governati di scegliersi i propri governanti.
Matera 30 novembre 2014