Acqua come bene comune, fattore di produzione essenziale per la produzione vegetale e animale, bene che subisce direttamente l’impatto del cambiamento climatico in termini di quantità e qualità: su questi temi si è svolto sabato scorso presso la sala convegni ALSIA Pantanello-Metaponto un convegno promosso dall’Agia-Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Basilicata.
Al tavolo i principali attori della gestione e della ricerca nel comparto idrico. Dopo gli interventi di introduzione e saluto con Nicola SERIO – Presidente CIA Comprensorio Materano; Antonio NISI – Presidente CIA Basilicata; Rudy MARRANCHELLI – Presidente AGIA Basilicata, interventi tecnici di Giuseppe MUSACCHIO – Commissario Consorzi di Bonifica di Basilicata; Rosa GENTILE – Presidente Acquedotto Lucano; Antonio ANATRONE – Segretario Generale Autorità di Bacino; Cristos XILOYANNIS – DICEM Università di Basilicata; Michele OTTATI – Assessore Regionale Agricoltura; Maria PIRRONE – Presidente Nazionale AGIA.
L’iniziativa – ha spiegato il presidente Agia Rudy Maranchelli – rientra nell’ambito di una programmazione che la presidenza nazionale AGIA sta attivando in vista dell’importante evento EXPO MILANO 2015, dove anche la Regione Basilicata parteciperà con un proprio spazio, nel quale si rappresenterà in tutte le sue caratteristiche più preziose e avrà quale filo conduttore l’acqua, ricchezza assoluta del territorio. AGIA Basilicata, nel condividere la tematica regionale, ha scelto di approfondire il tema, sottolineando il ruolo attivo che l’agricoltura svolge nel dibattito.
Accorte politiche ambientali e di pianificazione del territorio, nuove sinergie tra ricerca, produzione agroalimentare, gestione razionale, ottimizzazione e riutilizzo delle risorse idriche e valorizzazione sostenibile degli sprechi, sono solo alcuni degli argomenti affrontati al convegno. Una giornata di studio densa di contenuti, che vuole ricordarci che, con l’aiuto di una ricerca rigorosa e dell’interazione tra tutte le forze coinvolte, è possibile elaborare nuovi modelli di sviluppo realmente sostenibile, capaci di innescare quei meccanismi virtuosi in grado di proiettare lo sviluppo in un’ottica globale.
Nel concludere i lavori Donato Di Stefano, vice presidente nazionale dell’ Associazione Nazionale Bonifiche Impianti Irrigui e direttore Cia Basilicata , ha sottolineato che tra le priorità indicate da tempo l’attivazione dei “contratti di fiume e di foce”; l’impiego immediato di una quota del fondo dell’Accordo di programma ministero-Ambiente-Regione Basilicata per interventi nei “punti più critici” per prevenire ulteriori fenomeni metereologici eccezionali della stagione invernale.
“Si percorra dunque la via della pulizia e dello scavo dei grandi e piccoli canali sui quali – ha detto Di Stefano – non si fa più manutenzione da 30/50 anni. Devono essere puliti gli alvei e dove necessario le sponde dagli alberi e dalla vegetazione che crea ostruzione e pericolo in caso di piena. Occorre porre immediato riparo e lavorare in tempi veloci -conclude Di Stefano- per costruire un sistema ambientale realmente sostenibile, valorizzando il ruolo primario dell’agricoltura quale volàno di riequilibrio territoriale, per una oculata valorizzazione del paesaggio agrario anche ai fini del turismo rurale”.
“Dai dati Anbi – ha aggiunto – ogni miliardo di euro investito nella difesa del suolo produce 23mila posti di lavoro. Il piano proposto dall’Anbi già da qualche anno contiene 2.519 interventi per una spesa complessiva di 5 miliardi 723 milioni di euro, di cui in Basilicata 27 interventi per 105 milioni 766 mila euro. L’annuncio del sottosegretario Delrio in occasione della recente assemblea degli Stati Generali di mettere a disposizione 9 miliardi di euro, in attesa di verificarne la tempistica e i settori di intervento (non tutti agricoli), è un fatto sicuramente positivo, se non vogliamo comunque spendere dieci volte di più nel giro di un triennio solo in termini di danni provocati al territorio e alle attività produttive, per lo più agricole, ed occupazionali”.
Ottati: nuove politiche irrigue e unione tra i produttori.
L’intervento dell’assessore regionale lucano nel convegno “Basilicata Terra di acqua e agricoltura”.
La costituzione di un gruppo di lavoro finalizzato ad analizzare le criticità rilevate dall’Autorità di Bacino per l’elaborazione di un piano settennale teso a contenere i fiumi, inserirsi nella rete europea WIRE nell’ambito di un Partenariato Europeo dell’Innovazione, ottimizzare l’utilizzo delle acque in agricoltura. L’annuncio è stato dato dall’assessore regionale alle Politiche agricole, Michele Ottati, nel convegno “Basilicata Terra di acqua e agricoltura” tenuto nella Sala Michetti dell’Azienda agricola sperimentale dell’Alsia “Pantanello” di Metaponto. L’incontro, al quale hanno preso parte i massimi responsabili degli enti che si occupano di acqua in Basilicata, studiosi, tecnici e agricoltori è stato organizzato dall’Agia, l’Associazione giovani imprenditori agricoli della Confederazione italiana agricoltori. Il primo nucleo del gruppo di lavoro annunciato da Ottati sarà composto da funzionari e tecnici agricoli della Regione Basilicata, del Dipartimento culture europee e del mediterraneo- Dicem Università di Basilicata, dell’Alsia, di Acquedotto lucano, dei Consorzi di Bonifica, dell’Autorità di bacino, ma potrà essere anche essere ampliato ad altri enti pubblici e di ricerca presenti sul territorio. E’ prevista l’elaborazione di progetti su scala regionale da inserire nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 che puntino all’ammodernamento delle reti irrigue e all’adozione di strumenti innovativi di gestione e controllo dell’acqua in una logica sostenibile e di salvaguardia del territorio. Ma anche attraverso interventi di rottamazione di vecchi impianti, di promozione dell’irrigazione localizzata, di facilitazione dei metodi irrigui ad alta efficienza e di progetti di riutilizzo delle acqua reflue come quello già sperimentato a Ferrandina dall’Università di Basilicata. L’assessore ha fatto quindi un richiamo alle politiche per i prossimi anni che il Dipartimento politiche agricole intende portare avanti con il Psr tesi a dare spazio al ricambio generazionale in agricoltura (in proposito il Dipartimento ha organizzato un seminario all’Istituto agrario di Matera che si terrà nei prossimi giorni), al credito con l’istituzione di fondi di garanzia e di rotazione oltreché alla promozione di organizzazioni tra i produttori. E proprio su quest’ultimo punto Ottati ha detto che “il mondo agricolo ha grande bisogno di unità tra le Organizzazioni professionali agricole. E occorre anche abbattere gli steccati tra i produttori per definire proposte comuni tese alla realizzazione di Organizzazioni di produttori. Serve una forza coesa di idee e politiche – ha concluso Ottati – per il massimo utilizzo dei fondi comunitari che in tutti i comparti favoriscono le unioni tra produttori”.