Due giorni alla scoperta della Basilicata – in particolare del Vulture Melfese – per i docenti di istituti scolastici superiori provenienti da Lazio, Puglia e Campania, i quali hanno scelto di prendere parte ad uno dei sei itinerari lucani proposti nell’ambito del Progetto dedicato al Turismo Scolastico “Didatur”, promosso dall’APT Basilicata.
Molti di loro conoscevano già la regione, altri hanno potuto apprezzarla dal 29 al 30 novembre scorsi, in occasione dell’itinerario predisposto dal “Tour Operator Incoming Minutiello Viaggi” di Venosa.
Il gruppo di docenti ha visitato Melfi, Venosa, Lagopesole, Acerenza e i laghi di Monticchio, entrando in contatto diretto con il territorio, i siti più interessanti dal punto di vista storico-archeologico, l’enogastronomia, per valutarne la validità e proporlo ai rispettivi studenti come futura meta di un viaggio di istruzione.
L’idea di incentrare un intero progetto sul turismo scolastico, “in un momento in cui il ruolo dei docenti nella scuola italiana è molto sminuito, assume una valenza straordinaria” – ha osservato la professoressa Dina Trotta, dell’Istituto Perito “Carlo Levi” di Eboli. “La scelta di dare direttamente a noi la possibilità di toccare con mano le proposte di viaggio da sottoporre poi ai nostri alunni, in un certo senso, ci restituisce dignità” – ha aggiunto. “La grande storia di questa regione – secondo la professoressa Trotta – non può che fortificare e sviluppare nei più giovani quel senso di appartenenza ormai in bilico in un mondo globalizzato come quello in cui stiamo vivendo”.
Maria Maddalena Ruggiero, docente presso il Liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Vallo della Lucania, ha apprezzato molto “la capacità di accoglienza e la grande disponibilità dei lucani, aspetto non secondario quando portiamo in viaggio i ragazzi”. Per la professoressa Ruggiero, inoltre, “se è vero che uno studente va motivato anche in gita scolastica, è vero anche che una volta arrivati in Basilicata il resto viene da sé, per la bellezza e la ricchezza di posti come Melfi, Venosa, Acerenza”.
A catturare l’attenzione degli studenti in gita in Basilicata, secondo i docenti, non sarebbe solo la particolarità del territorio, ma anche “la cura dei luoghi, l’organizzazione delle strutture, il senso organizzativo delle realtà che si possono visitare”, ha dichiarato la professoressa Nunzia Porzio, dell’ISISS “Colasanto” di Andria.
“La Basilicata sarebbe in grado di suscitare interesse nei nostri alunni per il mix di natura incontaminata, cibo genuino, bellezza dei paesaggi e dei centri storici” – ha commentato Gabriella Cavallo Boniani, docente presso l’ISISS “Federico II” di Apricena, in provincia di Salerno. A farle eco è stato il collega Elio Palma, per il quale “un tour lucano per essere perfetto deve durare almeno tre giorni, eppure resterebbe ancora molto da vedere”.