Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianni Rosa: “Da 15.000 posti di lavoro promessi da Pittella a 8000 “assegni di povertà”.
Sembra che le istituzioni regionali viaggino oramai su un binario parallelo rispetto a quello che è la volontà popolare. I lucani chiedono lavoro. E Pittella risponde con la formula collaudata dell’assistenzialismo.
Avevamo già denunciato come il provvedimento del 28 ottobre scorso, con il quale si impegnavano 3.079.923,28 per organizzare corsi di formazione per persone che sono esclusi dai benefici della mobilità in deroga, avesse due fondamentali criticità.
La prima è che dei 3 milioni stanziati poco più della metà sono andati effettivamente ai beneficiari; il resto andrà alle Agenzie delle due Province, Apofil e Ageforma, e servirà a “pagare gli stipendi” dei loro dipendenti. Dietro un provvedimento con il quale si dice: “Vogliamo darvi due mesi di sostegno” si nasconde, quindi, il foraggiamento di strutture pubbliche. È evidente che solo una piccola parte va alla platea dei beneficiari. Anche in questo caso, pertanto, di giustizia sociale ce n’è veramente poca.
La seconda è che la formazione, come dice lo stesso termine, serve a formare una professionalità e comporta, come già abbiamo detto “una progettualità ovvero un corso di apprendimento finalizzato ad acquisire una professionalità spendibile nel mondo del lavoro”. Cosa formino lezioni sulla ‘Promozione di strumenti per lavorare sul potenziamento di sé e sulle proprie capacità’ o sullo ‘Sviluppo della capacità di fronteggiare situazioni critiche’ ancora dobbiamo capirlo. A noi è evidente una sola cosa: sarebbe stato meglio dare tutti e 3 i milioni di euro agli ex lavoratori esclusi dalla mobilità in deroga. Almeno avrebbero avuto, per un paio di mesi, un ‘quasi stipendio’.
Ora giunge l’accordo Regione Basilicata/Cgil-Cisl-Uil, firmato il 2 dicembre scorso, con il quale si stanziano 40 milioni di euro, che completa il quadro. Infatti una platea enorme di 8000 persone sarà beneficiaria di un assegno di povertà di 450 euro mensili ciascuno. Nei fatti avremo la prosecuzione del provvedimento Copes, ex cittadinanza solidale, che in questi anni ha prodotto solo l’umiliante idea che si può ricevere a casa un assegno senza lavorare.
Questa, quindi, è la risposta di Pittella alla richiesta di lavoro, avallata dai sindacati. È il solito giochetto che si ripropone: dare un piccolo contentino affinché questo mondo, che è in difficoltà da anni, si acquieti per un po’.
Ma il cartello che campeggia davanti i palazzi regionali, emblema della lotta che gli ex beneficiari degli ammortizzatori in deroga stanno portando avanti, recita “lavoro e dignità”. Pittella lo avrà letto? Noi abbiamo in nostri dubbi.