Si è riunito a Matera il Comitato di Sorveglianza del Psr 2007-2014. Proposta di modifica finanziaria al programma, stato di attuazione e avanzamento finanziario, rischio disimpegno, valutazione e nuova programmazione 2014-2020.
Adeguamento della dotazione finanziaria delle misure del PSR Basilicata 2007/2013 alle esigenze di attuazione, illustrazione dello stato di avanzamento finanziario del programma, rischio disimpegno automatico delle risorse comunitarie, valutazione e nuova programmazione 2014/2020. Sono i punti all’ordine del giorno della settima seduta del Comitato di Sorveglianza del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr), ospitato oggi, a Matera, al quale hanno preso parte l’assessore al ramo, Michele Ottati, il dirigente generale del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali, Giovanni Oliva, l’Autorità di Gestione del PSR, Giuseppe Eligiato, i referenti della DG Agri – Commissione Europea, i rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e degli altri dicasteri coinvolti, i responsabili dei Dipartimenti regionali e i referenti del partenariato economico e sociale. (Organizzazioni professionali, associazioni, sindacati, organizzazioni di categoria).
La proposta di modifica richiesta, senza modificare le quote in bilancio, consente di allocare le risorse residue non più investibili in interventi che hanno maggiore attrattività sul territorio, favorisce l’aumento della dotazione finanziaria di misure che vanno a beneficio dello sviluppo del territorio, del miglioramento dei servizi, delle infrastrutture, con un sostegno indiretto alle aziende.
Lo stato di attuazione
ll Psr Basilicata 2007/2014 ha una dotazione finanziaria di 656 milioni di euro. Fino ad oggi sono state impegnate più risorse di quelle in dotazione, pari a un importo di 708 milioni di euro, con una capacità di impegno del 108%. I pagamenti registrati al 2 dicembre scorso per tutti i bandi attivati nel periodo di programmazione contano circa 440 milioni di euro, con una capacità di spesa complessiva del 67%.
Per accrescere la competitività del settore agricolo e forestale (Asse 1), il Dipartimento ha impegnato 46 milioni in più rispetto alla dotazione finanziaria dell’Asse 1, passando da 208 milioni di euro a 254, favorendo soprattutto gli interventi legati al miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’ agricoltura e della silvicoltura, alle rete degli acquedotti e a quella viaria sostenendo così gli investimenti sul territorio rurale a vantaggio di un numero elevato di aziende. Ammonta a 135 milioni di euro l’importo delle risorse pubbliche già pagate per le misure dell’intero Asse 1, a sostegno della competitività del settore.
Per il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, (Asse 2) il Dipartimento, con una dotazione finanziaria di 318 milioni di euro, ha puntato a interventi di sostegno agli investimenti non produttivi dei terreni forestali, ai pagamenti agroambientali, alla ricostruzione del potenziale forestale, determinando, per le misure dell’intero Asse 2, un impegno pari a 315 milioni, cui corrispondono 255 milioni di euro oggi già pagati ai beneficiari delle misure.
Per azioni mirate volte a differenziare l’economia rurale, ad accrescere i servizi turistici e la qualità della vita (Asse 3), il Dipartimento ha impegnato 10 milioni di euro in più rispetto ai 70 in dotazione. Nella logica di favorire lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi per la comunità, sono stati attuati interventi per la tutela e la riqualificazione del territorio rurale e misure dedicate agli investimenti per la produzione, utilizzazione e vendita di energia da fonti rinnovabili, nonché adeguamenti per agriturismi e ampliamenti di fattorie multifunzionali, riversando al mondo imprenditoriale, fino ad oggi, circa 28 milioni di euro su circa 80 milioni di euro impegnati.
Per i piani di Sviluppo locale, nell’ambito dell’approccio Leader (Asse 4), l’impegno delle risorse finanziarie sul bilancio del Psr è di 29 milioni di euro per gli 8 Gal presenti sul territorio. Sono 567 le domande approvate e decretate e l’importo erogato è di circa 11,8 milioni di euro.
I Progetti Integrati di Filiera (Pif), sia quelli territoriali che quelli regionali e riguardanti i comparti dell’agricoltura lucana (vitivinicoltura, cerealicoltura, olivicoltura, zootecnia da carne e da latte, ortofrutta) hanno visto impegnate risorse pubbliche pari a circa 67 milioni di euro per 1162 progetti approvati. I pagamenti in totale per i 5 PIF regionali ammontano a circa 17 milioni di euro, mentre, per i progetti di livello territoriale, a circa 9,3 milioni di euro.
Rischio disimpegno N+2
Nel rispetto della regola dell’N+2, per evitare il disimpegno delle risorse europee, con 66 milioni di euro da pagare, entro il 31 12 2014 si prevede di aggiungere ai pagamenti già effettuati di 14 milioni di euro, altri 9 milioni sulle misure a superficie, e circa 45 milioni sul resto degli interventi strutturali, rispettando così la regola di bilancio comunitaria.
Continuano le criticità riscontrate già negli anni precedenti nell’attuazione del PSR e nell’avanzamento della spesa. Con un impegno di spesa superiore alla dotazione finanziaria, per il Psr Basilicata sono state investite risorse pubbliche in interventi attrattivi e a beneficio dell’intero territorio e di un numero elevato di aziende lucane. In particolare, si tratta di azioni che migliorano le infrastrutture, le reti viarie e degli acquedotti, i servizi alla comunità rurale, la riqualificazione e la tutela del territorio.
Tuttavia, questi sforzi, accompagnati da strumenti già adottati volti a velocizzare la spesa, come lo scorrimento delle graduatorie esistenti, il finanziamento di progetti fattibili e garantiti, la pubblicazione di nuovi bandi e la semplificazione amministrativa, non sono sufficienti a garantire la crescita degli investimenti aziendali da parte delle imprese: deflazione, mancanza di credito da parte delle banche, rinunce al cofinanziamento, impossibilità di concludere gli investimenti caratterizzano la situazione del contesto imprenditoriale agricolo lucano attuale. Anche gli enti pubblici hanno portato avanti con lentezza la realizzazione degli appalti per l’infrastrutturazione rurale, e le alluvioni e le calamità naturali che hanno colpito le aziende agricole nell’ultimo periodo non hanno consentito di terminare gli investimenti intrapresi annullando quanto realizzato fino ad ora.