Eugenio Finardi, considerato l’extraterrestre della canzone italiana, ha proposto con la stessa forza di sempre la sua “musica ribelle” dal vivo al teatro Duni di Matera con “Fibrillante”, prodotto da Max Casacci dei Subsonica. Il cantautore milanese si ritrova sul palco con Giovanni “Giuvazza” Maggiore alla chitarra, Marco Lamagna al basso, Claudio Arfinengo alla batteria e Paolo Gambino alle tastiere. E prima di cominciare arriva il saluto al suo amico Pino Mango: “Lo ricordo con affetto, per me era un amico, un artista sensibile che mi mancherà moltissimo”.
In scaletta diversi brani tratti dal disco che ha dato il nome al tour e tanti classici rock prodotti in quarant’anni di carriera musicale. Sul palco Finardi alterna le nuove hit “Aspettando”, “Cadere sognare” e “Come Savonarola”, “Fibrillante” (brano che ha ispirato il cd e nato in seguito alla fibrillazione atriale che ha tormentato per diversi mesi l’artista prima di sottoporsi ad una breve scossa elettrica il 15 dicembre di due anni fa per ripristinare il battito consueto del cuore), ad evergreen come Dolce Italia, Diesel, “F104, 14 gocce di valium” e la deliziosa “Non è nel cuore”. E ancora “Scimmia” e “La C.I.A.”, che non venivano eseguiti dal vivo dal 1978, Un Uomo, E Tu lo chiami Dio, musica ribelle, la Radio, Laura degli specchi, Paura di amare ed Extraterrestre.
Finardi fa divertire sia lo “zoccolo duro” rappresentato dai fans che continuano a seguire il suo percorso musicale sia le nuove generazioni grazie ad una performance grintosa e coinvolgente. Dopo aver esplorato diversi generi musicali negli ultimi quindici anni, dal blues al folk, dal fado alla classica contemporanea, Finardi ha riportato sul palco le sonorità rock di forte impatto e i contenuti di grande impegno che hanno contraddistinto i suoi primi album Cramps, come Sugo e Diesel, senza dimenticare al contempo la sensibilità umana e l’impegno che hanno sempre accompagnato la sua vita artistica. Una cura maniacale dei suoni e testi pregni di significato, ma, soprattutto, un concerto capace di parlare di questi tempi, del “nuovo Medioevo in cui siamo sprofondati”.
Il concerto di Eugenio Finardi è stato inserito nell’ambito della rassegna “Solchi”, la rassegna artistica autunno-invernale del Movimento Culturale Spiragli. Rassegna significativa perché programmata interamente a Matera, neo eletta capitale europea della cultura per il 2019, dando seguito al protocollo d’intesa sottoscritto il 25 settembre scorso, presso il Teatro Mercadante di Altamura, dai sindaci di Matera, Gravina in Puglia, Santeramo in Colle e Altamura. Quel protocollo sancì di fatto la costituzione dell’Area Metropolitana Murgiana, intesa quale comune campo di azione strategica volta alla valorizzazione delle tipicità caratterizzanti ciascuna città aderente, nonché dei comuni tratti distintivi. “Solchi” va nella direzione tracciata in quella circostanza, ovvero verso la creazione e il consolidamento di quello che si auspica possa divenire a breve un vero e proprio brand, traducibile in un’ offerta turistica qualitativa e promozionale dell’intero territorio.
La fotogallery del concerto di Eugenio Finardi (foto www.SassiLive.it)