“Tre cose da fare, tre cose da non fare, tre cose fatte”: sono questi i tre quesiti da cui si dipanerà la discussione sulla rivitalizzazione del centro storico di Rende il prossimo 19 dicembre al museo Civico alle 18,00.
Il workshop “Fare R(r)ende”, organizzato dall’assessora Marina Pasqua, sarà il primo di una serie di momenti in cui interrogarsi, ma allo stesso tempo dialogare, intorno alla realizzazione di una programmazione a lungo termine capace di fornire gli input necessari alla riqualificazione del borgo antico.
“Fare R(r)ende, -ha affermato l’avvocata- vuol dire ri-costruire ed insieme capitalizzare il patrimonio storico-artistico del centro storico. Il processo di rigenerazione urbana, infatti, parte in prima istanza dalla sua salvaguardia come dal rilancio economico, turistico e sociale.
Chiave di volta di tale processo sarà la Cultura: monumenti e chiese diventeranno opere in movimento, beni non meramente conservati, ma rivitalizzati; le maestranze valorizzate affinché il sapere artigiano divenga al tempo stesso conoscenza degli antichi mestieri e prospettiva lavorativa futura. Si potrà cosi accogliere un’utenza diversificata creando nel contempo il senso di una comunità radicata al proprio territorio d’appartenenza.”.
Tra i relatori spicca la presenza degli architetti Rita Orlando e Massimiliano Burgi del comitato “Matera 2019”: “Ho fortemente voluto -ha proseguito la Pasqua- che fossero presenti all’evento: il nostro auspicio è di creare un possibile trait d’union tra la città lucana ed il nostro borgo.”.
Al dibattito prenderanno parte anche i professori dell’Unical Giovanna Capitelli, Tullio Romita e Gabrio Celani: “Creare un ambiente sociale -ha detto l’assessora- e istituzionale che incoraggi l’accesso alla cultura valorizzando il potenziale umano in un più vasto contesto socio-economico è forse un obiettivo ambizioso, ma di certo si alimenterebbe un nuovo modo di guardare alla cultura ed ai suoi molteplici effetti sulla società. Rende diventerebbe, così, non solo fonte di identità culturale e coesione sociale, ma anche fattore competitivo e di crescita economica nel segno dell’innovazione. Fare rete, individuare strategie di sviluppo dal basso: è necessario il contributo di tutti affinché il centro storico ritorni ad essere motore pulsante della città. In tal senso l’apporto dell’Università della Calabria diventa necessario.”.
Completano il programma gli interventi del designer Aldo Presta che ha realizzato anche il logotipo dell’iniziativa, Simona Sità dell’associazione “Aniti-Impresa Sociale” ed il direttore di Confindustria Cosenza Sarino Branda: “L’intenzione è quella di avviare un dialogo virtuoso -ha dichiarato la Pasqua- tra economia, cultura, turismo, imprenditoria, ponendosi una serie di interrogativi intorno a questi temi.Mettere in campo una progettazione partecipata sin da questa fase di start up permette di coinvolgere diversi attori sociali: gli abitanti, le forze economiche, i promotori di attività culturali e sociali.”.
Gli obiettivi di questo workshop appaiano, dunque chiari: “Bisogna -ha concluso l’assessora- costruire un programma-manifesto per il rilancio del centro storico di Rende, attivare un laboratorio permanente sui borghi antichi cercando di divenire punto di riferimento per analoghe esperienze progettuali.”.
“Fare R(r)ende, -ha affermato l’avvocata- vuol dire ri-costruire ed insieme capitalizzare il patrimonio storico-artistico del centro storico. Il processo di rigenerazione urbana, infatti, parte in prima istanza dalla sua salvaguardia come dal rilancio economico, turistico e sociale.
Chiave di volta di tale processo sarà la Cultura: monumenti e chiese diventeranno opere in movimento, beni non meramente conservati, ma rivitalizzati; le maestranze valorizzate affinché il sapere artigiano divenga al tempo stesso conoscenza degli antichi mestieri e prospettiva lavorativa futura. Si potrà cosi accogliere un’utenza diversificata creando nel contempo il senso di una comunità radicata al proprio territorio d’appartenenza.”.
Tra i relatori spicca la presenza degli architetti Rita Orlando e Massimiliano Burgi del comitato “Matera 2019”: “Ho fortemente voluto -ha proseguito la Pasqua- che fossero presenti all’evento: il nostro auspicio è di creare un possibile trait d’union tra la città lucana ed il nostro borgo.”.
Al dibattito prenderanno parte anche i professori dell’Unical Giovanna Capitelli, Tullio Romita e Gabrio Celani: “Creare un ambiente sociale -ha detto l’assessora- e istituzionale che incoraggi l’accesso alla cultura valorizzando il potenziale umano in un più vasto contesto socio-economico è forse un obiettivo ambizioso, ma di certo si alimenterebbe un nuovo modo di guardare alla cultura ed ai suoi molteplici effetti sulla società. Rende diventerebbe, così, non solo fonte di identità culturale e coesione sociale, ma anche fattore competitivo e di crescita economica nel segno dell’innovazione. Fare rete, individuare strategie di sviluppo dal basso: è necessario il contributo di tutti affinché il centro storico ritorni ad essere motore pulsante della città. In tal senso l’apporto dell’Università della Calabria diventa necessario.”.
Completano il programma gli interventi del designer Aldo Presta che ha realizzato anche il logotipo dell’iniziativa, Simona Sità dell’associazione “Aniti-Impresa Sociale” ed il direttore di Confindustria Cosenza Sarino Branda: “L’intenzione è quella di avviare un dialogo virtuoso -ha dichiarato la Pasqua- tra economia, cultura, turismo, imprenditoria, ponendosi una serie di interrogativi intorno a questi temi.Mettere in campo una progettazione partecipata sin da questa fase di start up permette di coinvolgere diversi attori sociali: gli abitanti, le forze economiche, i promotori di attività culturali e sociali.”.
Gli obiettivi di questo workshop appaiano, dunque chiari: “Bisogna -ha concluso l’assessora- costruire un programma-manifesto per il rilancio del centro storico di Rende, attivare un laboratorio permanente sui borghi antichi cercando di divenire punto di riferimento per analoghe esperienze progettuali.”.