Inaugurata in mattinata al piano terra del Palazzo di Giustizia di Matera l’Aula di Ascolto delle persone minori di età. Alla realizzazione di questo prezioso strumento che assume una forte valenza sul piano sociale hanno contribuito la sezione di Matera dell’associazione CanMiNo, Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni in collaborazione con la Presidenza del Tribunale di Matera e l’Ordine degli Avvocati di Matera. All’inaugurazione ha partecipato anche Anna Diloreto, vice presidente anzionale dell’Associazione CamMiNo.
L’aula è un autonomo “spazio adeguatamente attrezzato” per l’ascolto del bambino nei procedimenti che lo vedono coinvolto sia in ambito civile che penale.
L’iniziativa si inserisce nel solco tracciato dalle Linee Guida del Consiglio d’Europa del 17 novembre 2010 per “una giustizia a misura di minore” e dalla normativa nazionale (art 315 bis c.c.), nell’intento di contribuire a costruire un procedimento nel quale il minore possa e debba far sentire la sua voce e quindi recuperare la funzione di soggetto del processo, ogni qualvolta si controverta dei suoi diritti e dei suoi interessi.
Riportiamo di seguito la fotogallery dell’inaugurazione e una scheda analitica che illustra i particolari del progetto che hanno permesso di realizzare a Matera l’Aula di Ascolto delle persone minori di età.
(foto www.SassiLive.it)
L’ascolto: un Nuovo Diritto.
La positiva sinergia instauratasi fra il Tribunale di Matera, l’Ordine degli Avvocati e la Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni sez. di Matera CamMiNo, ha consentito di realizzare all’interno del Palazzo di Giustizia un autonomo “spazio adeguatamente attrezzato” per l’ascolto del bambino nelle cause
che lo vedono coinvolto sia in ambito civile che penale (cessazione delle convivenze , separazione e divorzio tra coniugi e per l’audizione di minori vittime e testimoni di violenza sessuale, pedopornografia o altri reati di abuso). L’iniziativa si inserisce nel solco tracciato dalle Linee Guida del Consiglio d’Europa del 17 novembre 2010 per “una giustizia a misura di minore”,e dalla normativa nazionale con l’art 315 bis c.c., nell’intento di contribuire a costruire un procedimento nel quale il minore possa e debba far sentire la sua voce, quindi di recuperare la funzione di soggetto del processo, ogni qualvolta si controverta dei suoi diritti e dei suoi interessi, al fine di pervenire a decisioni che, in quanto lo riguardino direttamente o indirettamente, non siano avulse, o, addirittura, in contrasto con le sue aspirazioni, le sue opinioni, i suoi desiderata.
Nel rispetto di tali obiettivi l’aula di ascolto diventa lo “spazio mentale” che pensa al bambino e al suo futuro, nel suo primario interesse, un luogo dove il bambino comincia finalmente a vedersi riconosciuti i propri vissuti e le proprie emozioni divenendo quel nuovo inizio che da l’input alla rettifica delle distorsioni cognitive che egli ha di se stesso. Cio’ nella consapevolezza che lo spazio giuridico europeo è ormai una realtà viva che deve essere tenuta presente nella concreta operatività quotidiana degli operatori del diritto ai quali è quindi lanciata la sfida di superare antichi pregiudizi e di far vivere con positiva responsabilità questo diritto.
L’aula di Ascolto
L’aula che rappresenta un valore aggiunto per il Tribunale di Matera nella visione di una giustizia che da ai più deboli strumenti e condizioni per veder garantiti i propri diritti è posta al piano terra del Palazzo di Giustizia, per evitare l’impatto del bambino con le aule di giustizia, è stata allestita suddividendo lo spazio assegnato in due zone contigue, separate da uno specchio unidirezionale, con accessi separati.
Nella maniera più semplice, è stata creata una stanza di ascolto colorata, confortevole, che ricalca, per quanto possibile, un ambiente a misura di bambino, dotata di giochi che stimolino la gestualità e la
comunicazione del bambino, differenziati tenuto conto che, le fasce di età coinvolte potenzialmente in vicende giudiziarie, è piuttosto ampia (infanti, bambini in età scolare, adolescenti) La stanza adiacente
“stanza di osservazione e regia”, dotata di impianto di videoregistrazione e microfoni, è stata invece allestita per essere utilizzata dai “tecnici del settore” (magistrati, avvocati, consulenti di parte) e permetterà di osservare in tempo reale lo svolgimento delle attività nell’altra stanza ,nonché di interloquire in modo
riservato,mediante telefono interno,con l’esperto o col giudice che sta procedendo all’ascolto. è stata prevista anche l’installazione di un impianto in grado di trasmettere in tempo reale nell’aula di udienza
penale ciò che avviene nell’aula di ascolto protetto, registrando tutto quello che vi accade, dando luogo ad un resoconto perfettamente fedele dell’audizione.
L’importanza di operatori formati
La preziosità dell’ascolto esiste soltanto se sussistono tutta una serie di condizioni che non possono certo essere improvvisate. Assieme alla buona capacità empatica sono assolutamente necessarie un’attenta e
appropriata formazione di tutti gli operatori, magistrati, avvocati, assistenti sociali ed esperti in psicologia e neuropsichiatria infantile, perché solo professionisti specializzati e formati possono garantire ed attuare adeguatamente i diritti dei minori, in particolare nell’interesse superiore del minore in tutti i tipi di procedimenti che li vedono coinvolti o che li riguardano.