Mercoledì 17 dicembre i si è tenuta la direzione cittadina del Partito Democratico di Matera, ma tra i diversi assenti mancava il sig. Pappagallo di Materatown. L’ho notato perché avrebbe già cinguettato sui social network che è stata la più brutta direzione, da quando adduce è sindaco della Città.
Avrebbe compreso, dalle indicazioni del segretario, il divieto di criticare e pubblicare sia l’operato gestionale dello stesso segretario che del sindaco e della propria giunta, pena la cacciata dal Paradiso. Alla faccia del pluralismo democratico. Sicuramente avrebbero interrotto il suo intervento, come è successo a me e sarebbe arrivato alle conclusioni ovvie: suggerire il commissariamento del PD di Matera.
Il sig. Pappagallo (confidenzialmente Pappi) avrebbe notato che la relazione del nervoso segretario si è basata soprattutto su minacce ed intimidazioni esplicite, contro dirigenti e consiglieri comunali, a quanto pare garantite da non ben definite strutture verticistiche regionali e nazionali. Come dicono le sacre scritture “chi non è con me è contro di me” . Poi avrebbe appreso, cum magno gaudio, le fantomatiche enumerazioni di cose fatte in questi anni, ma in realtà riferite a questi ultimi mesi, dal Magnifico sindaco di questa città: dalle rotonde, ai marciapiedi, all’asfalto, alla ZTL nei Sassi, al bilancio comunale in pareggio, ai servizi sociali, alla “imbiancata” del campo sportivo e… giuro, non ricordo che abbia potuto dire altro, a parte il pezzo forte e fiore all’occhiello, la nomina a capitale europea della cultura nel 2019.
Il Pappi, da attento fuorisede, avrebbe colmato i vuoti dei loro interventi sia del segretario che del capo gruppo consiliare, vuoti che hanno portato allo sfascio il gruppo consiliare PD e al calo di gradimento del partito.
Non un cenno, cioè, alle famiglie dimenticate di vico Piave, alle scuole di via Bramante e La Martella, alla discarica esaurita piena di percolato, alle proroghe di affidamento servizi vari, alla mal riuscita raccolta differenziata (nonostante gli inutili sforzi dei cittadini), ai lavori pubblici incompiuti, al castello Tramontano e agli ipogei di Piazza Vittorio Veneto eterni cantieri, agli impianti sportivi fatiscenti e non a norma, alla progettazione PISU con i relativi milioni di euro restituiti per incapacità gestionale a prescindere dal Patto di stabilità, agli ingressi della città ancora indecenti, all’abbandono dell’Auditorium del Conservatorio. Per non parlare della struttura comunale, abbandonata a se stessa senza formazione professionale adeguata ai tempi presenti e futuri o come i vigili urbani relegati in box senza aria. Sicuramente il simpatico Pappi avrebbe sentenziato che il ricordo di adduce sarebbe stato legato più al Mulino Alvino e per non essere mai riuscito ad entrare in sintonia piena coi cittadini materani – escluso angelino pio – che alla nomination “Matera 2019”.
Gli avrei raccontato di quando il 12 luglio 2014, giornata dedicata al “cambiare verso” con le primarie per il segretario regionale, sono stato aggredito e minacciato, davanti ad altre persone, da un eterno assessore comunale e dal suo genitore, reo di averli colti in flagrante a distribuire bigliettini durante lo svolgimento delle primarie, e pensare che i due soggetti non erano nemmeno del nostro partito, come non lo erano i consiglieri comunali che dentro il seggio la facevano da padrone.
Non credevo alle parole del simpaticone Pappi quando mi diceva che la maggioranza voluta dal segretario e dai suoi fedelissimi, non era basata sul rispetto delle regole statutarie e degli ideali di lealtà al partito, tanto predicate, ma all’unica regola oramai consolidata il DO UT DES.
L’amico blogger Pappi, oramai siamo molto affiati, mi ha postato un commento letto su un noto social network, a proposito delle impressioni sulla gestione della cosa pubblica in città, commento scritto non da uno di Roma, ma da un semplice cittadino materano preoccupato per la nostra città e per girarvelo faccio un bel copia-incolla: ”io ho paura per il presente. Paura vera, fisica per me e per la Città. La mafia esiste ed è tra noi, cosa altro ci vuole per capirlo. La nostra mafia non ha bisogno di ammazzare nessuno perché a Matera lavora tranquilla, trova sempre e comunque le porte aperte e tutto le è dovuto.”
Il neo amico fuorisede, abituato alla ricerca della verità, confidenzialmente mi ha sussurrato che ognuno fa quel che vuole, perché non c’è controllo da parte degli organi preposti; che la gestione clientelare radicata nella città è l’unico vero fiore all’occhiello di questa amministrazione; il regolamento urbanistico, il piano strategico, i piani di recupero ecc. ecc., sono diventati degli effigi che ogni tanto vengono tirati fuori e che la provvisorietà e gli eterni rinvii decisionali sono la caratteristica di questo oscuro periodo politico amministrativo.
Faccio fatica a seguirlo, quando mi dice che le varie sperimentazioni sortite da menti perverse che gestiscono la cosa pubblica come se fosse propria, non producono dati certi e concreti per una vera ed utile programmazione.
Tra un bisbiglio e l’altro mi dice che mentre da un lato la città viene nominata capitale europea della cultura per il 2019, il dossier l’ha letto e suggeriva un sottotitolo “Gli incontri particolari di un certo tipo tra simposi e tramezzini”, dall’altro lato chi la amministra fa degradare i suoi gioielli culturali iscritti nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
La sua impressione è come se i Sassi e l’Altipiano Murgico non fanno parte dei beni culturali e quindi della nostra tradizione, della nostra storia e della nostra cultura contadina. Spera che gli interventi dei volontari per pulire il Parco, come è successo alcune domeniche fa grazie all’associazione Falco Naumanni, non siano un caso isolato ma auspica che altre associazioni intervengano per sopperire alle altrui carenze. Evita di parlarmi delle colate di cemento nello stesso Parco e del disinquinamento del torrente Gravina.
Pappi ha gradito la email che gli ho girato e mi ha suggerito di renderla pubblica per far capire come la pensa la gente comune, è di una signora che vive ed opera nei Sassi: “.. ho iniziato a leggere evidenziando i pensieri che condividevo. Alla fine il testo era tutto giallo. Sono i pensieri che quotidianamente faccio e che rendono sempre più difficile trovare la forza per andare avanti in questo modo. Credo purtroppo che lo spirito del Bos Lassus si sia manifestato l’ultima volta l’08 Agosto 1860, quando uccisero il Conte Gattini. O forse piuttosto è rimasto sepolto sotto le macerie negli anni dell’abbandono dei Sassi.
Quella violenza inflitta sulla metà della popolazione ha cambiato per sempre l’indole del materano. Sono lontani i giorni in cui si celavano i nomi dei responsabili della morte del Conte Tramontano. I giorni della solidarietà. Dell’interesse comune. Resta solo quello che descrivi tu. Una provvisorietà che origina confusione e sortisce il solo risultato di metterci tutti gli uni contro gli altri. E il passo pesante ha lasciato il posto ad un immobilismo che non consente di fare se non piccoli passi per poi spesso, alla fine, tornare indietro più che progredire”.
enzo di pede
dirigente del PD di Matera
Addirittura!!!!! La ZTL nei Sassi annoverata, nella direzione cittadina del PD, tra le cose positive di questa amministrazione!?!?!?! Ma si dice che le telecamere della ZTL di Matera non funzionino affatto e che siano state pure pagate! Onestamente credo la ZTL di questa amministrazione sia da indicare come una delle cose più vergognose d’Italia, altro che vantarsene!! E infatti non riesco a credere che qualcuno possa essersi vantato di un sistema di controllo accessi che sembra un vero e proprio bluff.
Spesso sei esageratamente critico , un pò fuori posto non già perchè dici cose fuori posto ma solo perchè nella INUTILE ripetitività si diventa noiosi. Che qui non funziona una mazza rispetto a quello che la città di SUO offre è sotto gli occhi di tutti, ripeterlo può essere fuori posto.. Il boss lassus è nell’immaginario che vuole rivolte popolari spesso costruite sulla carta per bei dibattiti. Qui sta volta abbiamo toccato il fondo dell’abbandono amministrativo c’è poco da mettere tappi bisogna cambiare . Anche se non c’è nessuno va bene il CAVALLO DI CALIGOLA
Quindi?