“La proposta di legge, denominata ‘Reddito di Cittadinanza’ – ha subito precisato Romaniello – pronta da qualche mese viene, presentata oggi dal momento che siamo in una fase che vede la stesura di altre proposte di legge in materia e la stessa Giunta è in procinto di presentare un disegno di legge che, a dire il vero, avremmo voluto già poter esaminare. Diversi sono gli strumenti per definire l’obiettivo della lotta alla povertà, fondamentale è la realizzazione di strumenti concreti per l’inclusione sociale delle famiglie disagiate. In una fase di ampia discussione, quindi, la nostra vuole essere una proposta aperta, perché a nostro giudizio è ben chiaro che non vi possono essere primogeniture, ma solo reale interesse per la le persone che si vogliono rappresentare, tralasciando la propria parte di appartenenza politica, al primo posto i cittadini. La Pdl – ha proseguito Romaniello – è finalizzata a dare attuazione a quanto deciso dal Consiglio regionale con la legge di assestamento al Bilancio 2014 affinché, in via sperimentale, si istituisca una misura di inclusione sociale capace di sopperire all’incremento esponenziale della povertà, nonché di arginare quel rischio povertà a cui fanno riferimento tutti i principali dati statistici elaborati dai diversi istituti di ricerca, a partire dallo Svimez, nonché gli enti che operato nel terzo settore. Emblematici sono i dati forniti per la nostra Regione dal ‘Rapporto 2014 sulla povertà e l’inclusione sociale’ redatto dalla Caritas e denominato ‘False Partenze’. La proposta di legge, quindi – ha continuato Romaniello – ha la finalità, in coerenza con quanto approvato con l’articolo 17 comma 2 della legge di stabilità regionale 2014, di introdurre una misura di sostegno a carattere universalistico per i nuclei familiari privi di qualsiasi forma di reddito o tale da essere classificato al disotto della soglia di povertà. Un sostegno capace di tutelare le persone dalla sottrazione dei diritti e dai ricatti crescenti che l’avvento della precarietà ha provocato”.
“Con la pdl – ha sottolineato il consigliere – si vuole dar seguito alla risoluzione approvata nel luglio 2010 dal Parlamento europeo, nella quale si invitano gli Stati membri a porre in essere azioni tese a contrastare il fenomeno delle povertà e garantire il diritto fondamentale di ogni cittadino a poter vivere in maniera dignitosa avendo pari opportunità di accesso a risorse e prestazioni e capaci di agire nella lotta alle diseguaglianze sociali, riconoscendo nello strumento dell’introduzione di investimenti in forme di sostegno al reddito un elemento caratterizzante nella prevenzione e riduzione della povertà. La consapevolezza è che, su un tema, come quello della introduzione di una norma a carattere universalista per garantire il diritto ad una vita dignitosa ad ogni persona, la risposta deve essere data non da una Regione, ma a livello di Nazione, rivisitando le diverse forme di sostegno al reddito, a partire dalle norme sulla mobilità e le indennità di disoccupazione. Tema di particolare rilevanza per le forze politiche presenti in Parlamento e, quindi, del Governo Italiano, è che accolga l’invito dell’Unione europea ( in Europa solo l’Italia e la Grecia non hanno forme di sostegno al disagio sociale) e che affianchi a provvedimenti di sostegno al reddito misure urgenti che riformino il mercato del lavoro, sostengano la piccola impresa, incentivino l’autoimpiego e la cooperazione, tutte riforme che non possono discostarsi dalla salvaguardia della tutela dei diritti. La proposta di legge, pertanto, intende svolgere una duplice funzione: quella di azione emergenziale a sostegno dei residenti della nostra regione dove i numeri relativi alla povertà evidenziano dati drammatici e, nello stesso tempo, essere di sprono al Parlamento Italiano, che necessariamente dovrà adeguare le proprie leggi in materia a quelle esistenti nella stragrande maggioranza dei paesi dell’unione che già si sono dotati di strumenti a sostegno del reddito, adeguando, riorganizzando e accorpando gli ammortizzatori sociali esistenti”.
“La proposta di legge – ha sostenuto Romaniello – se intrecciata ad altre misure, prendendo ad esempio Paesi virtuosi, quali il Belgio e la Germania, potrebbe favorire un mercato del lavoro dove perdono centralità i ricatti, il lavoro al ribasso e il lavoro nero, scongiurando la dispersione e l’abbandono scolastico, ostacolando il fenomeno del gioco d’azzardo, che, in quest’ultimi anni, in una fase di recessione economica senza precedenti, paradossalmente risulta per molti essere l’unica ‘speranza’ per uscire dalla povertà e dalla marginalità sociale che politiche neoliberiste e crisi economica hanno accentuato. E ancora – ha proseguito Romaniello – la proposta di legge in questione potrebbe sopperire al problema legato alla ‘rinuncia al curarsi’ a causa di costi difficilmente sostenibili per l’acquisto di farmaci, esami ecc. da parte di singoli o nuclei famigliari senza alcuna forma di reddito o in ogni caso al disotto della soglia di povertà, con effetti economici peggiori sullo stesso sistema sanitario regionale”.
“La proposta di introduzione del ‘reddito di cittadinanza’, quindi, parte dal presupposto di poter garantire a chiunque (occupati, inoccupati, lavoratori precariamente occupati e privi di retribuzione) componenti un nucleo familiare privi di lavoro e di qualsiasi altra fonte di reddito una base reddituale pari all’incirca a quella che rappresenta mediamente la soglia di povertà per le zone del Mezzogiorno. Tale misura – ha specificato il consigliere – è fissata in euro 7.200,00 euro netti annui, che corrisponde alla somma di 600,00 euro mensili netti regolamentando forme di partecipazione al beneficio, destinatari, durata, controllo e monitoraggio nonché sospensione, decadenza ed esclusione del beneficio ed entrata in vigore della legge. Il finanziamento avviene attraverso le maggiori entrate di cui all’articolo 16 della legge di stabilità regionale 2014, incremento addizionale regionale Irpef per i redditi medio alti, dal 30 per cento delle roialties e da quote di risorse nazionali ed europee trasferite alla regione per il sostegno di politiche d’inclusione sociale, formazione lungo tutto l’arco della vita ed incentivi all’inserimento lavorativo”.