Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Tagli alle Province, esubero del 50% del personale e nessuno protesta!”
Pressappochismo, leggerezza, superficialità e soliti slogan, così può essere definita la manovra finanziaria di Renzi, che pensa di poter giocare con la pelle degli Italiani.Ed è così che verrà ricordato il Governo che avrebbe dovuto rottamare la classe dirigente del Pd ed i suoi metodi clientelari ed invece ha mantenuto gli uni e gli altri peggiorandoli.
Riforme costituzionali anticipate attraverso leggi, che oltre ad essere palesemente anticostituzionali si rivelano solo dei pasticci. Come quella delle Province, abolite ma non troppo. Istituzioni ridotte a meri simulacri di ciò che, nella visione dei Padri costituenti, avrebbero dovuto essere.
Si abolisce la legge elettorale ma non l’istituzione; si eliminano alcune funzioni ma restano i dipendenti e si tagliano i fondi per retribuirli. La legge di stabilità approvata al Senato dichiara in esubero il 50% dei dipendenti delle province; garantisce lo stipendio dei dipendenti fino al 2017.Poi scatterà un taglio del 20% in busta paga. Le cessazioni partiranno dal 30 aprile 2019.
Peggio di così non si poteva fare. Anzi, sembra proprio che il Premier, preso dalla smania del fare a tutti i costi, ma senza criterio, si impegni a peggiorare tutto ciò cui mette mano.
Certo, gli Italiani lo facilitano molto, forse narcotizzati dalle chiacchiere renziane. Dove sono le piazze, i sindacati, le famiglie? Perché oltre i dipendenti delle Province questi tagli riguardano anche le famiglie. Viabilità, edilizia scolastica e ambiente, potrebbero non essere più garantite.
Tuttavia, a parte qualche protesta, proprio nella sua Firenze, i dipendenti delle Province italiane sembrano rassegnati. Per non parlare di quelli delle Province lucane che rischiano più di tutti. Non è stato approvato l’emendamento che escludeva dai tagli le province in pre-dissesto. Quindi quella di Potenza è oramai condannata come il Capoluogo di Regione al dissesto e quella di Matera sarà praticamente immobilizzata.
Ma dov’è la piazza? Se ci fosse stato Berlusconi non avrebbe potuto mettere la faccia fuori da Palazzo Chigi senza essere travolto dai manifestanti. E invece, nessuno osa dire nulla a Renzi, che fa il bello e il cattivo tempo senza esserne all’altezza. Possibile che in Italia e in Lucania ci siamo così abituati a subire che abbiamo perso la speranza di poter cambiare. Noi non ci arrenderemo a questo clima di resa.