“Bollino verde” nella classifica pubblicata nel 2014 per il sistema sanitario lucano a seguito della valutazione nazionale prodotta dal Ministero della Salute sul livello di erogazione dei livelli minimi d’assistenza (Lea) da parte delle Regioni italiane. I LEA sono l’insieme delle prestazioni che dovrebbero essere garantite a tutti i cittadini italiani dal Servizio Sanitario Nazionale; in altri termini sono le prestazioni attraverso le quali, concretamente, si attua il diritto alla salute.
Non in tutte le Regioni questo avviene: anzi, nell’ultima classifica di valutazione approvata dal Ministero della Salute soltanto otto Regioni risultano adempienti e fra queste, unica Regione dell’Italia meridionale, la Basilicata che, con i suoi risultati, si allinea ai migliori sistemi sanitari italiani, con la Toscana, l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia, la Liguria, le Marche e l’Umbria.
Non si tratta di valutazioni di natura economica, anche se la sostenibilità e l’efficienza dei sistemi viene considerata; i 31 indicatori che costituiscono la griglia di valutazione del livello di erogazione misurano l’effettiva disponibilità ed efficacia dei servizi a disposizione dei cittadini nelle varie aree di intervento del Servizio sanitario regionale. Si va dall’area della prevenzione, con indicatori che riguardano la copertura vaccinale piuttosto che i programmi di screening, la tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro o la salute degli alimenti, all’area dell’assistenza distrettuale, di base e specialistica, all’area dell’assistenza ospedaliera nelle sue diverse e complesse funzioni, all’area dei servizi di emergenza.
Non tutto, ovviamente, è del tutto soddisfacente anche se nulla è al di sotto dei livelli di buona sufficienza e molti aspetti raggiungono livelli di eccellenza nel panorama nazionale italiano. Vanno certamente migliorati ancora i risultati riscontrabili, ad esempio, nel percorso nascita e nell’assistenza perinatale e neonatale, così come vanno migliorati alcuni indicatori che riguardano l’appropriatezza e la qualità dell’assistenza ospedaliera piuttosto che i tempi di attesa di alcune prestazioni specialistiche ambulatoriali. Il risultato complessivo, però, è quello di un sistema sanitario sano ed efficiente che riesce a garantire i servizi dovuti ai propri cittadini. Un risultato certamente incoraggiante alla vigilia dell’avvio di programmi che intendono fare della Basilicata un laboratorio di rilievo nazionale in campi fortemente innovativi come quello della Medicina Ambientale, con il nuovo Centro di Villa D’Agri, e dell’epidemiologia ambientale e socio sanitaria integrata con la nuova Fondazione Basilicata per la Ricerca Biomedica.
Risultato, va notato, ottenuto attraverso una spesa pro capite sostanzialmente allineata con quella media nazionale, e quindi virtuoso anche sotto il profilo dell’efficienza economica ossia della sostenibilità del sistema. Se il criterio utilizzato oggi per individuare le tre Regioni italiane “ benchmark “, ossia di riferimento per i costi standard, fosse ancora quello inizialmente previsto, che intendeva individuare una regione dell’Italia settentrionale, una dell’Italia centrale ed una dell’ Italia meridionale, quest’ultima non avrebbe potuto essere che la Basilicata, unica ad averne piena legittimazione.