Il comitato organizzatore del presepe vivente ha rimosso Susanna Tartari dal ruolo di direttore artistico.
La Tartari ha inviato in proposito una lettera aperta in vista del presepe vivente dei Sassi di Matera in programma dal 2 al 5 gennaio 2015. Di seguito il testo integrale.
Presepe nei Sassi, emozioni in corso.
Giungendo a Matera mi trovai a vivere l’emozione, che questa città regala. Guardandola dalla terrazza posta sul Parco della Murgia sembra un enorme pizzo a tombolo, dove gli ingressi delle case e delle grotte appaiono come perle cucite ad impreziosire il manufatto.
La notte poi, la trasforma in uno scenario che ci fa pensare a “quel Presepe” realizzato in molte delle nostre case. Le mille luci accese ad illuminarla sembrano stelle poste a dimora su di Lei per farla assomigliare sempre più all’idea che abbiamo della Galilea di Cristo. Un paesaggio mistico – intriso di religiosità – a cui non poteva mancare una grande rappresentazione come quella del Presepe Vivente e quindi, il mio applauso va principalmente a chi, cinque anni fa, ebbe l’idea di creare questo evento.
Fin dal primo giorno in cui, venni chiamata a dirigere artisticamente il Presepe Vivente nei Sassi, fu ben chiara, nella mia mente, l’idea di RIEVOCARE la Betlemme e la nascita di Gesù che viene descritta nei Vangeli di Luca e Matteo.
La parola RIEVOCARE, in qualsiasi vocabolario viene spiegata come “quella cosa” che richiama e riporta alla mente, che fa ricordare rimettendo in scena, che commemora e che celebra. La forza della RIEVOCAZIONE STORICA è tale, da far emozionare le persone attraverso la rimessa in scena di ciò che viene descritto nei testi di storia o, come in questo caso, nei testi religiosi.
Nella mia prima edizione – dopo aver visionato video e immagini delle edizioni precedenti – lavorai per restituire un filo logico al Presepe concentrando la mia attenzione sugli abiti, sul corredo di scena, dando l’input all’associazione presente – la pro loco di Crispiano – di lavorare alla realizzazione di nuovi abiti che vedremo in scena in questa edizione.
L’aggiungersi della pro loco di Rionero al percorso presepiale (l’anno scorso era presente con un Presepe Vivente d’ispirazione barocca davanti alla facciata della chiesa di San Francesco) e conoscendo la loro predisposizione all’arte del teatro, mi ha dato la possibilità di lavorare all’immagine di Maria e creare quadri sceneggiati , in particolare l’ Annunciazione e la Visitazione per arrivare ad una Natività arricchita da figure che vediamo abitualmente raffigurate negli affreschi rinascimentali e barocchi.
Un percorso difficile ma anche per questo molto stimolante, come dover trovare una soluzione alla parte rievocativa collocata nel percorso del Sasso Barisano, dove vediamo in scena quadri che raccontano una Roma del I e II secolo d.C. e quindi postuma alla nascita di Gesù, o quella di dover togliere o modificare scene non adatte ad un Presepe come la “strage degli innocenti”.
Dirigere un grande evento rievocativo, come il Presepe Vivente di Matera – ora designata Capitale Europea della Cultura per il 2019 – è grande soddisfazione ma anche enorme responsabilità, per questo mi aspetto, in futuro, maggior attenzione da parte di tutti gli “attori” coinvolti nel progetto.
Matera mi ha stregato e la passione emotiva che vivo ogni volta che arrivo in questi luoghi intrisi di storia, mi portano a voler migliorare, cercando di integrare le idee che già esistono – che non sempre ho condiviso o riesco a condividere -, con nuovi elementi che siano espressione di una corretta identificazione, soprattutto qualitativa, del Presepe Vivente che vogliamo promuovere.
Conosco e capisco benissimo quelle che sono le difficoltà oggettive che si presentano nell’organizzare un evento di questo tipo, prime tra tutte quelle derivanti dalla condizione economica e sociale che stiamo vivendo, ma l’impossibilità di essere messa nelle condizioni di poter svolgere il lavoro per il quale sono stata chiamata è ciò disturba più di tutto. Le potenzialità espressive racchiuse nel Presepe Vivente sono, al pari del fascino della Città di Matera, infinite. Il non perseguire queste potenziali prospettive, per il solo non voler tentare un approccio diverso, non deve sicuramente costituire un limite alla realizzazione dell’evento, tantomeno al mio operato.
In questo senso ho preso molto a cuore il compito che mi è stato affidato, proprio perché credo nelle possibilità che realmente ci sono. Un lavoro impegnativo, ma il risultato, sono sicura potrebbe essere sorprendente. Ed è per questo che chiedo l’appoggio di tutto il comitato organizzativo ed in particolar modo dal direttore del comitato.
Vorrei concludere questa mia riflessione ponendo lo sguardo su alcuni aspetti, a mio parere molto importanti, suggeriti da me all’organizzazione, fin dall’anno scorso: il primo è quello di poter cominciare a pensare di avere un Presepe per Matera INTERPRETATO DAI MATERANI, dove i cittadini che sentono il desiderio di entrare a far parte delle Figurazioni, lo possano fare.
Il secondo punto è di pensare al percorso figurativo realizzato nel Sasso Barisano dedicato ad un viaggio nella storia di Matera e non solo all’antica Roma.
Ultimo ma non meno importante, è quello di porre uno sguardo a quello che è il centro della città, con le sue piazze e le sue chiese e cominciare ad immaginare ad un allestimento pré e post percorso presepiale, che faccia parlare di Matera come Capitale della raffigurazione Vivente del Presepe, ponendo sempre più l’attenzione al suo percorso storico-artistico-religioso, evitando di mettere in scena leggende che nulla hanno a che vedere con questa meravigliosa città.
Susanna Tartari
Dopo la scelta dell’organizzazione del Presepe vivente di rinunciare alla preofessionalità di Susanna Tartari la ferrarese Gaia Conventi ha inviato alla nostra redazione una lettera indirizzata al vice sindaco di Matera. La riportiamo integralmente.
Gentile Vice Sindaco di Matera,
mi rivolgo a lei perché non mi è stato possibile recuperare online l’indirizzo email del signor Sindaco. Spero dunque sarà così cortese da volergli far pervenire questo mio messaggio. Messaggio che, come vede, viene letto in copia da diverse redazioni del vostro territorio.
Le scrivo da semplice cittadino, da persona che ama la cultura e che, bene o male, con la cultura spartisce il proprio tempo. Sono Gaia Conventi, blogger letteraria e scrittrice, ma non sono queste le qualifiche che mi portano oggi a scriverle.
In questi giorni, avendo stabilito di visitare la vostra Matera – sono un viaggiatore-fotografo, ovunque vado porto con me un pesante zaino fotografico – e convinta valesse la pena immortalare le bellezze del luogo, compreso il presepe vivente di cui ho sentito molto parlare, ho sondato il web per organizzare il mio breve viaggio e sono incappata nell’intervista di TRM a Susanna Tartari, che scopro non essere più direttore artistico della manifestazione.
Le confesso la mia perplessità e il mio sgomento, avrei voluto visitare e fotografare Matera per poi raccontarlo online, dove ho un buon seguito di lettori. Ma, ahimè, ho dovuto cambiare i miei piani: non verrò a Matera. Avrei potuto semplicemente variare il mio itinerario ma ci tenevo che i materani sapessero perché io e la mia macchina fotografica andremo altrove: conosco Susanna Tartari, persona degna della mia massima stima, rievocatrice con cui ho collaborato in diverse occasioni e professionista della cultura.
A quanto ho potuto apprendere online – e si tenga presente che ai tempi di Internet niente è soltanto un “bagatella cittadina” –, la signora Tartari è stata improvvisamente messa da parte. I motivi mi sfuggono, sempre che reali motivi esistano. Da qui non sono né evidenti né circostanziati. Viene dunque da credere che niente si possa imputare alla signora Tartari.
Ecco perché, avendo avuto il sentore che una professionista come Susanna Tartari e un importante evento come il presepe vivente siano stati trattati con leggerezza, mi vedo costretta e non visitare Matera. A non fotografarla. A non mettere online i tanti scatti che di certo avrebbero fatto bene al presepe vivente, manifestazione che avrebbe meritato tutta la mia attenzione ma che, stando così le cose, preferisco non inserire nei miei prossimi viaggi.
Di ciò mi spiace, perché ho sentito dire un gran bene dell’accoglienza materana. Ma se Matera non sa apprezzare il contributo umano e artistico della ferrarese Susanna Tartari, non potrà nemmeno apprezzare la mia presenza di viaggiatrice ferrarese.
Gaia Conventi
Il Movimento Culturale Spiragli esprime piena solidarietà alla dottoressa Susanna Tartari, trovando incomprensibile, a pochi giorni dal debutto del “Presepe vivente”, il suo esautoramento, e per ragioni palesemente grottesche oltre che infondate, quali quelle addotte della sua “incompatibilità ambientale”.
Ancora una volta prevale l’artificio dell’approssimazione sull’arte del sapere e del saper fare, e questo è un peccato che una neo eletta capitale europea della cultura non può commettere.
Movimento Culturale Spiragli