La continua attività di controllo del territorio della Polizia di Stato, intensificata in vista delle imminenti festività natalizie, ha consentito al personale del Commissariato di P.S. di Pisticci, guidati dal Dottor Albano, di giungere alla compiuta ricostruzione di una violenta lite accaduta nella frazione di Marconia di Pisticci sul finire dello scorso mese di luglio.
I fatti: la sera del 23 luglio perveniva presso la sala operativa del Commissariato una richiesta di intervento per una violenta lite in appartamento. Immediatamente notiziata, la volante in servizio si portava sul luogo dell’avvenuta segnalazione. Qui giunti, veniva riscontrata la presenza di tre soggetti che discutevano in maniera animata. Riportata la calma, l’attenzione degli operatori veniva riposta su uno dei tre individui, evidentemente sanguinante al braccio destro. Lo stesso sul momento riferiva di essere stato aggredito con un oggetto appuntito, probabilmente un coltello da cucina, ad opera di uno dei contendenti. L’esternazione da parte del ferito scatenava un nuovo parapiglia all’interno dell’abitazione, non degenerato ulteriormente grazie alla fermezza dei poliziotti intervenuti, di lì a breve coadiuvati da ulteriore personale di rinforzo.
Al fine di chiarire l’accaduto e per scongiurare la compromissione di elementi importanti ai fini delle indagini, si conducevano i soggetti in Commissariato, fatta eccezione per l’uomo ferito che veniva condotto in ambulanza presso il più vicino ospedale per le cure del caso. Mentre un equipaggio stazionava presso il nosocomio, altro personale, una volta raggiunti gli uffici, iniziava la delicata e particolareggiata ricostruzione della vicenda. Venivano acquisite determinanti testimonianze e inoltre si ascoltavano le dichiarazioni di soggetti vicini agli individui che si erano brutalmente fronteggiati. Questi accertamenti apparivano fin da subito rilevanti e una buona base di partenza in attesa di ascoltare la deposizione dell’uomo ferito al braccio. Infatti, ultimate le cure con una applicazione di punti di sutura in ragione della particolare ferita, con una prognosi di sette giorni salvo complicazioni, l’aggredito veniva condotto presso gli uffici di Polizia, in quanto elemento cardine in riferimento al fatto verificatosi. Ne conseguiva una deposizione fiume in occasione della quale venivano forniti agli investigatori particolari rilevanti. Lo stesso precisava che il cruento diverbio era scaturito da minacce e da un tentativo di aggressione che, alcuni giorni prima, la propria moglie aveva subito ad opera dello stesso soggetto che l’ha aggredito. Quest’ultimo, continuava l’uomo in sede di denuncia, si era presentato sotto la loro abitazione e, non essendo in casa il denunciante, aveva fronteggiato la moglie chiedendo spiegazioni in merito ad una circostanza in cui il marito gli avrebbe mancato di rispetto, dicendole che gliela avrebbe fatta pagare, rincarando le minacce brandendo un forcone all’indirizzo della malcapitata e alla presenza delle figliolette, attonite per quanto visto. Una volta rincasato, il denunciante veniva portato a conoscenza dello spiacevole episodio e, sul momento, l’uomo, tranquillizzata la moglie, cercava di stemperare l’accaduto decidendo di evitare in tutti i modi le vie della giustizia sommaria. Ma, nonostante questa oculata decisione, iniziavano a pervenire sull’utenza telefonica della moglie nonché dell’aggredito, numerose telefonate e messaggi minatori coi quali si “invitava” il denunciante a risolvere la vicenda di persona, se non avesse voluto subire mali irreparabili, anche all’indirizzo della sua famiglia. Così l’uomo, vistosi messo alle corde dalle ripetute e pressanti minacce, accettava di incontrare l’individuo raggiungendolo presso un abitazione in Marconia di Pisticci. Qui gli animi si facevano fin da subito caldi e la situazione peggiorava fino a precipitare del tutto allorquando, in un momento di ira, veniva consumata un’aggressione all’indirizzo del denunciante che, nonostante cercasse più volte di uscire dall’appartamento, veniva materialmente bloccato e segregato in casa con l’aggressore che sferrava più fendenti nei confronti dell’uomo, dei quali, solo grazie alla sua prontezza ed agilità nello schivarli nonché al quasi simultaneo arrivo degli operatori, solo due andavano a bersaglio all’altezza del braccio destro. In particolare un colpo veniva inferto da destra verso sinistra mentre il secondo dall’alto verso il basso. Il tutto accompagnato dall’esternazione di frasi quali “ti ammazzo e devi morire”, proferite in dialetto locale.
La particolareggiata denuncia, riscontrata minuziosamente dagli inquirenti, gli elementi acquisiti sul luogo dell’accaduto, l’ascolto di più testimoni, tra cui la testimonianza del terzo soggetto presente al momento dell’accoltellamento, consentivano agli investigatori pisticcesi di ricostruire in una precisa informativa di reato l’accaduto e così di fornire all’Autorità giudiziaria precise risultanze investigative che portavano alla denuncia in stato di libertà dell’aggressore per i reati di minaccia, lesioni dolose con l’aggravante di aver agito per motivi futili, con l’utilizzo di un arma da taglio, con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso.
Ancora una volta il tempestivo intervento della Polizia di Stato ha evitato che potessero verificarsi conseguenze irrimediabili per l’aggredito, consentendo inoltre di cogliere nell’immediatezza dell’accaduto particolari determinanti rivelatisi indispensabili per la precisa ricostruzione della vicenda e per l’individuazione del responsabile.
La Polizia di Stato invita la cittadinanza a rivolgere all’istituzione qualunque richiesta di assistenza, nella ferma convinzione dell’importanza della collaborazione in tal senso resa.